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Dopo anni di partnership, acquisizioni e presenze indirette, ora i cinesi fanno sul serio. Geely Auto, uno dei giganti dell’automotive asiatico, sbarca ufficialmente in Italia con un proprio piano di espansione, supportato da Jameel Motors, distributore internazionale già attivo in mercati strategici tra Medio Oriente, Europa e Asia. L’obiettivo? Portare direttamente ai clienti italiani veicoli elettrificati ad alto contenuto tecnologico, senza più passare per brand o intermediari europei.
L’alleanza segna il debutto ufficiale di entrambe le realtà nel nostro Paese e rafforza la volontà di Geely di diventare protagonista anche nel Vecchio Continente, dopo l’ingresso in Polonia avvenuto solo pochi mesi fa. Il primo passo concreto sarà il lancio di due modelli nel corso del quarto trimestre 2025:
Geely EX5: un SUV 100% elettrico di nuova generazione, pronto a sfidare i big del segmento.
Super-Hybrid SUV: un modello plug-in ad alte prestazioni, sviluppato su piattaforme tecnologiche all’avanguardia.
Entrambi i veicoli saranno coperti da una garanzia di 6 anni e promettono standard elevati in termini di sicurezza, prestazioni e qualità costruttiva. La rete di vendita e assistenza punta a raggiungere 100 punti su tutto il territorio nazionale, con una strategia distributiva diretta che punta a rompere gli schemi tradizionali dell’auto in Italia.
Il momento scelto per il debutto non è casuale e, secondo l’European Alternative Fuels Observatory, nei primi cinque mesi del 2025 le immatricolazioni di BEV e PHEV in Italia hanno toccato l’11% del totale, con una crescita del +132% annuo solo per i veicoli elettrici. Numeri che confermano il nostro Paese come terreno fertile per i marchi internazionali più innovativi e aggressivi, a caccia di quote di mercato.
A guidare la filiale italiana sarà Marco Santucci, manager di lungo corso nel settore automotive, ex CEO di Jaguar Land Rover Italia e con incarichi di rilievo in Ford e Toyota. Il suo compito sarà duplice: radicare il marchio nel nostro tessuto commerciale e garantire che il cliente italiano percepisca i valori premium e tecnologici dell’offerta Geely.
“Con la tecnologia d’avanguardia di Geely Auto e l’approccio centrato sul cliente di Jameel Motors, siamo nella posizione ideale per portare un reale valore al mercato”, ha dichiarato Santucci. “Restare flessibili e aperti al cambiamento sarà la chiave per il successo.”
Il gruppo Geely Auto, fondato nel 1997 e controllato dalla Zhejiang Geely Holding, è ormai un attore globale: oltre 2,17 milioni di auto vendute nel 2024 (+32% rispetto all’anno precedente), presenza in 80 Paesi, 12 stabilimenti produttivi e 5 centri R&D sparsi tra Cina, Svezia, Germania e Regno Unito. Non manca neppure una forte impronta italiana: a Milano ha sede uno dei cinque studi di design del gruppo, il Geely Innovation Design Center, che collabora con i migliori designer locali per lo sviluppo di progetti su misura per l’Europa.
Con questa mossa, Geely non si limita a vendere auto: entra in prima persona nella sfida per il futuro della mobilità europea, saltando le classiche strategie di branding tramite marchi “occidentalizzati” come Lynk & Co, Zeekr, Volvo,Polestar o Lotus. Ora è il turno del marchio madre, e il messaggio è chiaro: “le auto le vendiamo direttamente noi”.
Una dichiarazione d’intenti forte, in un momento in cui il mercato europeo si trova sospeso tra transizione elettrica, crisi identitaria dei brand storici e un cliente sempre più attento al rapporto qualità/prezzo. Il posizionamento Geely–Jameel promette di scuotere le acque.
Il debutto italiano potrebbe essere solo il primo tassello di un’espansione ben più ampia nel sud Europa. Con prodotti elettrificati competitivi, prezzi aggressivi e una rete di vendita costruita da zero, Geely e Jameel Motors puntano a prendersi una fetta del mercato, sfidando frontalmente i costruttori storici europei.
Inizia così un nuovo capitolo: quello dei costruttori cinesi che smettono di mimetizzarsi dietro marchi di fantasia o partnership temporanee, e decidono di scrivere la loro storia — direttamente — anche in Italia. E stavolta fanno sul serio.