L'idea del ministro Costa di equiparare il prezzo di gasolio e benzina: ecco perché siamo contrari

L'idea del ministro Costa di equiparare il prezzo di gasolio e benzina: ecco perché siamo contrari
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Abbiamo accolto con grande favore l'idea del ministro di interpellare i cittadini su una serie di questioni che riguardano l'ambiente, alcune delle quali afferiscono in maniera specifica al mondo dell'automotive
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
19 agosto 2020

Sottoporre ai cittadini una serie di questioni che riguardano l'ambiente e quindi tutti noi con lo strumento della consultazione popolare. E' l'idea - che troviamo vincente - lanciata dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa.

La partecipazione è semplice, basta cliccare qui, leggere le indicazioni e scaricare il modulo da compilare con i propri spunti e inviarlo poi via e-mail con il soggetto e l'indirizzo indicato. Le proposte ritenute valide ed interessanti offriranno un contributo essenziale per la stesura degli articoli sul tema da discutere nella prossima legge di bilancio.

Sempre per via ipotetica, il provvedimento potrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo anno ed essere soggetto a un'attuazione progressiva fino al primo gennaio del 2030.

Poiché alcuni dei quesiti riguardano, nello specifico, il nostro mondo, abbiamo deciso di dire anche noi la nostra. In particolare, su una delle proposte avanzate dal ministro, quella che cioè riguarda l'ipotesi di aumentare le accise sul gasolio per autotrazione, in modo da equipararle a quelle - oggi più elevate - della benzina. Con due effetti: aggiungere un elemento disincentivante all'acquisto di vetture diesel, ritenute più inquinanti, e poter utilizzare tale gettito (stimato in diversi miliardi di euro) per iniziative green, non ultima l'incentivazione all'acquisto di veicoli elettrici.

Le ragioni della nostra contrarietà

Nel modulo che abbiamo inviato al ministro, abbiamo espresso un parere contrario, poiché i motori diesel attuali sono equivalenti ai benzina per inquinanti tossici ed emettono almeno il 20% meno di CO2. Quindi l’attuale differenza di accise appare giustificata da questo vantaggio ambientale, tutt’altro che trascurabile. In secondo luogo, aumentare le accise del gasolio comporterebbe una compensazione onerosa per il trasporto merci.

Tale proposta, inoltre, contrasta con l'assunto che le maggiori accise incentiverebbero la diffusione di vetture a basso CO2. I diesel sono naturalmente meno climalteranti dei motori ibridi, che invece dimostrano di ridurre i consumi solo in cicli di misura ad hoc, di tipo urbano, con continue decelerazioni. Mentre i diesel sono sempre parchi nella emissione di CO2 e, soprattutto, a velocità costante.

Prima di toccare il gasolio, riteniamo che sarebbe opportuno rimodulare le accise sui combustibili in funzione del loro contenuto energetico pozzo-ruota. In particolare osserviamo che il trattamento di assoluto vantaggio fiscale per i combustibili gassosi (Metano e GPL) diventa un buco per l’Erario durante tutta la vita di tali vetture, le quali sono incentivate sia all’acquisto, sia nella tassa di proprietà, sia nel costo del combustibile. I combustibili gassosi, inoltre richiedono compressione e raffreddamento per lo stoccaggio in bombole ad alta pressione, con conseguente dispendio energetico, anche qui, tutt’altro che trascurabile. E provocano un aumento della massa trasportata a causa del peso delle bombole.

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