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Sembra quasi impossibile scriverlo, eppure è successo davvero. Per la prima volta dal 2020, i prezzi di listino delle auto nuove in Italia hanno smesso di salire. Anzi, sono scesi. Una notizia che suona come musica per le orecchie di chiunque stia pensando di acquistare un'auto nuova, dopo anni in cui ogni visita in concessionaria si trasformava in un esercizio di sopravvivenza finanziaria.
I dati parlano chiaro, a dicembre 2025 la media dei prezzi di listino di tutte le versioni di tutti i modelli in vendita nel nostro paese è calata dell'1,2% rispetto allo stesso mese del 2024. Un numero che acquista ancora più significato se confrontato con l'inflazione, che nello stesso periodo è cresciuta esattamente della stessa percentuale. In pratica, per la prima volta in quattro anni, il potere d'acquisto degli automobilisti italiani non è stato eroso dai listini delle case.
Per comprendere la portata di questa inversione di tendenza basta ripercorrere gli ultimi anni. A dicembre 2024 i prezzi erano saliti dello 0,8% rispetto all'anno precedente, una crescita tutto sommato contenuta che aveva fatto tirare un primo sospiro di sollievo. Ma se si guarda più indietro, il quadro diventa impietoso: nel 2023 l'incremento era stato del 9,1%, nel 2022 addirittura del 12%, e nel 2021 del 3,9%. In sostanza, chi ha comprato un'auto tra il 2021 e il 2024 ha pagato un prezzo sensibilmente più alto di chi l'aveva acquistata prima della pandemia.
Va precisato che stabilire il prezzo medio reale di vendita delle auto nuove resta un'impresa impossibile. Le cifre che gli acquirenti versano effettivamente alle concessionarie dipendono da un intreccio di variabili: le versioni realmente acquistate, le campagne promozionali attive al momento della firma, gli optional scelti dal cliente e gli sconti praticati dal concessionario, spesso legati alla presenza di un usato in permuta o all'attivazione di un finanziamento. I dati di listino, però, rappresentano comunque un indicatore prezioso delle strategie industriali e commerciali dei costruttori.
Il 2025 ha portato con sé anche novità significative nell'offerta. Due nuovi brand hanno fatto il loro debutto sul mercato italiano, Geely e Tiger, mentre altri come Jaguar hanno salutato il listino. Questo rimescolamento delle carte rende il confronto anno su anno meno immediato. Se si considerano esclusivamente i modelli e le versioni presenti sia a dicembre 2024 che a dicembre 2025, la media dei prezzi risulta in crescita dello 0,9%, quindi leggermente sotto il tasso di inflazione. Un dato che conferma comunque la frenata della corsa al rialzo.
C'è poi un terzo modo di leggere questi numeri, forse il più vicino alla realtà degli acquisti: il prezzo medio ponderato con i dati di immatricolazione. Questo indicatore, che tiene conto di quali auto gli italiani comprano effettivamente, segna un calo dello 0,7% rispetto a dicembre 2024. Un segnale inequivocabile: la domanda si sta orientando verso modelli e versioni più accessibili.
Il messaggio che arriva dal mercato è dunque duplice. Da un lato i costruttori hanno finalmente allentato la pressione sui listini, probabilmente consapevoli che quattro anni di aumenti consecutivi hanno messo a dura prova la capacità di spesa delle famiglie italiane. Dall'altro, gli acquirenti stanno facendo scelte più oculate, privilegiando configurazioni meno costose. Il 2025 potrebbe essere ricordato come l'anno in cui il mercato dell'auto ha ritrovato un equilibrio più sostenibile. E per chi sta aspettando il momento giusto per cambiare vettura, questa potrebbe essere finalmente la notizia che stava aspettando.
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