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La Germania ha scelto da che parte stare nella corsa verso la mobilità sostenibile. E la risposta, almeno per ora, non esclude l'idrogeno. Il governo federale tedesco, insieme alla Baviera, ha deciso di investire 273 milioni di euro nel Gruppo BMW per sviluppare e portare sul mercato veicoli a celle a combustibile a idrogeno. Un segnale chiaro di come Berlino voglia mantenere aperte tutte le strade tecnologiche per ridurre le emissioni, mentre buona parte dell'Europa spinge esclusivamente sull'elettrico a batteria.
L'investimento servirà a finanziare il progetto 'HyPowerDrive', un programma ambizioso che punta a creare un sistema di propulsione elettrico alimentato da celle a combustibile, compatibile con le piattaforme di autovetture già esistenti. Dei 273 milioni complessivi, circa 191 milioni arriveranno dal governo federale, mentre gli altri 82 milioni saranno stanziati dalle casse della Baviera.
Il primo veicolo che incarnerà questa visione sarà la BMW iX5 Hydrogen derivata dalla futura X5, il cui arrivo è previsto per il 2028. Questo SUV monterà la terza generazione del sistema di celle a combustibile sviluppato in collaborazione con Toyota. La partnership nippo-tedesca punta a creare un sistema più compatto, efficiente e potente rispetto alle generazioni precedenti, capace di garantire autonomia e prestazioni paragonabili a quelle dei modelli elettrici a batteria, ma con un vantaggio non da poco: il rifornimento richiede solo pochi minuti.
Rispetto a un'auto elettrica tradizionale che necessita di tempi di ricarica ben più lunghi, anche con le colonnine fast charge, un veicolo a idrogeno può essere rifornito quasi con lo stesse tempistiche di un'auto tradizionale. Per chi percorre molti chilometri o non ha la possibilità di ricaricare a casa la propria vettura, questa caratteristica può fare la differenza.
Il programma 'HyPowerDrive' non è nato ieri. Il progetto è stato selezionato già nel 2021 nell'ambito dell''IPCEI Hydrogen', l'iniziativa europea dedicata allo sviluppo dell'idrogeno come vettore energetico, con l'autorizzazione definitiva agli aiuti di stato da parte della Commissione Europea arrivata a maggio 2024, ma BMW si era già messa in moto nel 2023.
Da allora, i centri di sviluppo di Monaco e altri stabilimenti del gruppo stanno lavorando su prototipi e componenti chiave per il programma. L'obiettivo è integrare il sistema nelle architetture di serie delle auto senza dover ripensare completamente le piattaforme, un aspetto che potrebbe ridurre i costi e accelerare i tempi di industrializzazione.
Joachim Post, responsabile dello sviluppo del Gruppo BMW, ha ribadito che "solo l'innovazione, e non i divieti" permetterà di trovare soluzioni ai problemi del futuro. L'apertura tecnologica è al centro della strategia del costruttore tedesco. E la prossima X5 ne sarà la dimostrazione più evidente: per la prima volta, un singolo modello offrirà ben cinque tipi diversi di propulsione: benzina e diesel di ultima generazione, ibrido plug-in, elettrico a batteria e, appunto, la variante con cella a combustibile a idrogeno.
Certo, l'idrogeno per avere un futuro necessita di importanti investimenti nell'infrastruttura di rifornimento. Per questa ragione BMW partecipa all’iniziativa 'HyMoS' (Hydrogen Mobility at Scale), in collaborazione con partner industriali e istituzionali, sia per sostenere progetti già avviati che per sviluppare e sostenere economicamente nuovi ecosistemi dedicati all’idrogeno e reti di stazioni di rifornimento nelle aree metropolitane. Una fase pilota è già stata lanciata in Germania e in Francia, con l’obiettivo di estendersi in altre aree metropolitane e a livello internazionale.