La promessa di Cingolani: «Polo nazionale per le batterie»

La promessa di Cingolani: «Polo nazionale per le batterie»
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Il ministro della Transizione Ecologica punta a realizzare in Italia un centro di produzione per la mobilità a zero emissioni
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
15 giugno 2021

Importante dichiarazione del ministro Roberto Cingolati: «Stiamo lavorando - ha detto il titolare del dicastero della Transizione Ecologica del Governo Draghi - alla creazione di un polo nazionale per la produzione di batterie che si integri nella filiera europea per renderci autonomi e competitivi».

L’annuncio, avvenuto in occasione di un webinar dedicato alla riforma europea della mobilità, promosso dall'associazione “Fino a prova contraria”, è servito al ministro per fare il punto sulla situazione italiana riguardo il cambio di paradigma nella mobilità.

«Dobbiamo essere realisti - ha aggiunto Cingolani - la transizione ecologica non si realizza in un attimo: servono almeno dieci anni. In Italia circolano tredici milioni di vetture Euro 0, e non possiamo dire alle famiglie: da domani comprate tutti una Tesla. Inoltre, se pure da domani avessimo veicoli tutti elettrici, non sapremmo dove ricaricarli. L'obiettivo sacrosanto della progressiva e definitiva elettrificazione del trasporto va perseguito con un approccio concreto e pratico che tenga conto della sostenibilità sociale, dell'aggravio dei costi per le famiglie e della sfida tecnologica: dagli attuali 0,8 gigawatt di rinnovabili installate all'anno, dobbiamo arrivare a 8 gigawatt all'anno».

Infine, come riporta l’Ansa, il ministro ha dato un’indicazione per la fonte energetica da lui preferita ed un consiglio sul corretto utilizzo dell’autovettura: «L'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 richiede un mix di realismo e una scommessa tecnologica sul futuro: dobbiamo procedere con l'elettrificazione del parco auto e far decollare la vettura alimentata a idrogeno. Il PNRR però non fa miracoli: sul piano culturale, per esempio, vediamo circolare in strada troppe auto con a bordo il solo conducente, e questo è un problema».

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