Lamborghini Aventador Ultimae Roadster Ad Personam, omaggio all'unica Miura aperta

Il copribrancardo è in Grigio Liqueo, con lun accenno di rifinitura in Nero Aldebaran, e si estende per tutta la lunghezza della vettura abbinandosi con la fibra di carbonio a vista delle soglie, dello splitter anteriore e del diffusore posteriore. Anche tetto e cofano del vano motore posteriore sono in fibra di carbonio, in questo caso verniciata in nero lucido, per richiamare la caratteristica assenza vera e propria del tetto della Miura Roadster. Le prese d'aria nere e la livrea Nero Aldebaran sul cofano simulano invece le ampie prese d'aria verniciate in nero della Miura. I terminali di scarico sono in nero opaco, mentre i cerchi della Ultimae in argento lucido con pinze freno nere richiamano i cerchi originari argentati della Lambo d'epoca.

Gli interni, perfettamente in linea con il programma Ad Personam, sono esclusivi al pari di quelli della Miura Roadster: sedili in pelle uniti a rivestimenti, inclusi quelli di tunnel centrale e portaoggetti, in pelle Bianco Leda con dettagli in Nero Aldebaran dietro ai poggiatesta - un chiaro rimando all'abitacolo della Miura a tetto aperto. Sulla plancia minimalista in Alcantara Nero Ade, con impunture a contrasto in Bianco Leda, svetta un esclusivo logo Miura - ripreso anche sul copribrancardo laterale - per sottolineare il più possibile la fonte d'ispirazione di questo progetto.

La (quasi) prima supercar aperta di sempre

La Miura P400 Roadster che ha ispirato l'ultima Aventador V12 di sempre è la one-off presentata presso lo stand di Carrozzeria Bertone al Salone di Bruxelles dell'aprile 1968.  Non era una semplice coupé senza il tetto: la Roadster presentava molte differenze, per garantire uno stile pulito e vicino alla coupé ma ottenendo al contempo la rigidità torsionale necessaria per il telaio.

Verniciata in un particolare azzurro acrilico micalizzato, la Miura Roadster fu allestita con interni in pelle bianca e moquette rossa. Con la sua linea del tetto bassa, le ampie prese d'aria laterali e il parabrezza dall'angolo marcato come unica parte vetrata, la Miura Roadster riscosse un buon successo ma non entrò mai in produzione.

Dopo la partecipazione al Salone di Ginevra 1968 e i test drive a Sant'Agata Bolognese, la Miura Roadster fece ritorno in casa Bertone per poi essere venduta alla International Lead Zinc Research Organization (ILZRO). Questa, ovunque fosse possibile, ne sostituì vari componenti con altri in zinco e piombo, utilizzandola come vettura dimostrativa e ribattezzandola ZN 75.

Sotto questo nome viaggiò in tutto il mondo per promuovere i materiali a base di zinco e piombo. Il trattamento antiruggine allo zinco, tutt'oggi fondamentale per ogni nuova vettura, può facilmente essere ricondotto proprio al lavoro svolto sulla ZN 75.

Dopo una lunga lista di passaggi di mano in ogni parte del mondo, nel 2008 la ZN 75 è stata riportata alla configurazione Roadster originale. E una volta effettuato un restauro completo, che ne ha ripristinato le condizioni con cui fece il suo debutto al Salone di Bruxelles, è stata presentata al Pebble Beach Concours d’Elegance del 2008 - fra l'altro, arrivando seconda nella classe riservata alle Lamborghini.