Marchionne: 500 cassa integrati Maserati da Mirafiori a Grugliasco

Marchionne: 500 cassa integrati Maserati da Mirafiori a Grugliasco
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Sergio Marchionne fa un blitz alla Maserati per chiedere un chiarimento ai delegati dello stabilimento e, alla fine, conferma i 500 trasferimenti di lavoratori in cassa integrazione da Mirafiori a Grugliasco
24 giugno 2014

Sergio Marchionne fa un blitz alla Maserati per chiedere un chiarimento ai delegati dello stabilimento e, alla fine, conferma i 500 trasferimenti di lavoratori in cassa integrazione da Mirafiori a Grugliasco.

Marchionne non incontra i rappresentanti della Fiom: «ha perso l'occasione di essere l'Amministratore Delegato di tutti», commenta Michele De Palma, responsabile Fiat delle tute blu Cgil.

Apprezzamento dalla Cgil

Ma dal Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso arriva invece un timido apprezzamento: «i cinquecento trasferimenti da Mirafiori alla Maserati - spiega - mi pare siano una scelta positiva, che conferma l'incremento dei volumi produttivi della Maserati e sgombera il campo da una dichiarazione che era sembrata puramente ritorsiva».

Le segreterie nazionali di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, riunite a Roma, chiedono intanto un incontro «per un chiarimento sulle comunicazioni fatte dall'azienda alle rsa nei vari stabilimenti».

Un tentativo di riannodare anche i fili del negoziato sul contratto. L'iniziativa di Marchionne coglie di sorpresa un po' tutti, anche se non è la prima del genere ed è un segnale di distensione dopo le crescenti tensioni dei giorni scorsi.

Quella famosa ora di sciopero

Uno scontro con la Fiom, che a Grugliasco ha proclamato una settimana fa uno sciopero di un'ora per tenere un'assemblea ai cancelli, definito dall'azienda «incomprensibile». E un inedito scontro anche con gli altri sindacati che, dopo la rottura del negoziato sul contratto, hanno bloccato gli straordinari in tutti gli stabilimenti del Gruppo.

I cinquecento trasferimenti da Mirafiori alla Maserati mi pare siano una scelta positiva, che conferma l'incremento dei volumi produttivi della Maserati e sgombera il campo da una dichiarazione che era sembrata puramente ritorsiva


Duro il contrattacco del manager del Lingotto che sospende i 500 trasferimenti e i 12 turni a Grugliasco, ma annuncia anche che non ricorrerà più agli straordinari. E' chiaro però che a infastidire Marchionne è soprattutto il clima nella fabbrica dove nascono le Maserati, brand centrale nella strategia di rilancio del Gruppo. Per questo l'A.D. della Fiat decide di scendere in campo di persona per verificare l'entità dei problemi e chiedere la conferma del patto.

Dagli USA ringraziano

Nessuna anticipazione sulla presenza di Marchionne che fino a poche ore prima sarà negli USA e che subito dopo riprende il volo per gli States. L'Amministratore Delegato, accompagnato da Luigi Galante, responsabile di tutti gli stabilimenti europei del Gruppo, chiede un confronto franco e fa anche vedere un filmato in cui Bob King, leader del sindacato USA, lo ringrazia commosso per avere salvato la Chrysler e i posti di lavoro.

Messaggio chiaro: anche la ex Bertone era una fabbrica 'morta' e 1.100 tute blu praticamente in mezzo alla strada. Si parla anche di contratto: Marchionne dice di essere disponibile a dare l'aumento contrattuale ma vorrebbe darlo solo a chi lavora e non ai cassintegrati.

«Meglio qualcosa in meno ma a tutti» replicano i delegati. «E' una prima vittoria del buonsenso», commenta Roberto Di Maulo, Segretario Generale del sindacato autonomo Fismic, mentre Ferdinando Uliano, Segretario Nazionale della Fim, parla di «chiarimento positivo» e invita «a riprendere e a costruire le mediazioni necessarie per una conclusione positiva di una vertenza che si sta trascinando da troppo tempo». 

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