Maserati: nel passato anche le moto col marchio del Tridente

Maserati: nel passato anche le moto col marchio del Tridente
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Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
Tutti conoscono la Maserati per via delle sue vetture, ma nel passato sono state realizzate anche moto con il marchio della Casa del Tridente | <i>M. Clarke</i>
  • Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
21 giugno 2012

Il primo Luglio a Pian del Voglio, sull’Appennino bolognese, avrà luogo un raduno motociclistico organizzato dalla associazione Epoca Pianese, abbinato a mostra statica delle moto Maserati, un nome famoso in campo auto ma non altrettanto nel settore delle due ruote. Vale la pena di spendere qualche parola per ricordare brevemente la storia di questa casa motociclistica.

All’inizio degli anni Cinquanta, in piena ricostruzione postbellica, le moto stavano vivendo un momento d’oro, con continua nascita di nuove aziende e con un mercato in fortissima espansione. Non era ancora cominciata l’era delle vetture utilitarie e le due ruote erano in grado di assicurare una eccellente mobilità a costi contenuti.

Dalle auto alle moto

A Modena la famiglia Orsi possedeva tra l’altro la Maserati automobili e una azienda che, con lo stesso marchio, produceva candele e batterie. Nel 1953 venne deciso di allargare l’attività al settore motociclistico, acquisendo la Italmoto, una piccola Casa bolognese che aveva da poco iniziato la sua attività producendo una 125 a due tempi, il cui disegno tradiva una forte influenza della DKW RT, e una 160 a quattro tempi. Su queste moto aveva lavorato principalmente il tecnico Dante Tomba, che si trasferì a Modena (dove sarebbe rimasto per circa tre anni, prima di passare alla Mondial) assieme alle attrezzature, agli stampi e ai modelli per fonderia.

maserati 160 4 tempi
Maserati 160 quattro tempi a cui lavorò il tecnico Dante Tomba


La 125, che in seguito sarebbe stata profondamente rivisitata, erogava 4,8 CV a 5000 giri/min, aveva la trasmissione primaria a catena ed era dotata di un cambio a tre marce. La 160 aveva la distribuzione ad aste e bilancieri e un cambio a quattro marce; il motore a corsa corta (le misure caratteristiche erano 60 x 56 mm) forniva 6,5 cavalli a 6000 giri/min.

La gamma si espanse

Dati i buoni risultati commerciali ottenuti con questi due modelli, la Casa modenese pensò bene di allargare la propria gamma. Al Salone di Milano del 1955 presentò così una 175 monoalbero di elevate prestazioni, che non entrò però in produzione di serie, e una 250 ad aste e bilancieri caratterizzata dalla adozione della doppia accensione, che erogava 12,5 CV a 6000 giri/min.

maserati 48 supersport rospino
Quelli che sono stati costruiti in numeri considerevoli sono stati i ciclomotori tra i quali spiccava il modello più sportivo, soprannominato “rospino” degli appassionati

 

Entrambe queste moto erano state progettate da Luciano Fochi, un validissimo tecnico che aveva già lavorato all’Alfa Romeo e alla Ferrari, col grande Gioachino Colombo, e che in seguito, dopo una breve parentesi in Francia, avrebbe per lungo tempo legato il suo nome alla Abarth. La 250 è stata prodotta (pare) in una ventina di esemplari soltanto, e pertanto
costituisce un pezzo raro e ricercato.

Quelli che sono stati costruiti in numeri considerevoli sono stati i ciclomotori (a due tempi, con cambio a tre marce), tra i quali spiccava il modello più sportivo, soprannominato “rospino” degli appassionati, e la rinnovata 125. In listino c’era pure una 75, ma ha avuto una diffusione decisamente modesta. Sul finire degli anni Cinquanta il mercato è entrato in una forte crisi, in conseguenza della quale la Moto Maserati è stata costretta a chiudere i battenti. Per informazioni in merito al raduno, si possono contattare gli organizzatori all’indirizzo mail epocapianese@gmail.com o al 339.8737721.

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