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Il trasferimento riguarda due modelli iconici del marchio: la Maserati GranTurismo coupé e la GranCabrio cabriolet, che attualmente vengono assemblati a Mirafiori. A partire dai prossimi mesi, entrambe le vetture verranno prodotte nello stabilimento modenese, già sede della supercar MC20 e della sua variante scoperta MC20 Cielo, modelli a tiratura limitata ma tecnologicamente avanzati, che rappresentano l’essenza sportiva della casa.
La decisione ha un duplice significato: da un lato permette di rafforzare la vocazione di Modena come cuore pulsante del lusso automobilistico italiano — nel cuore della cosiddetta Motor Valley, a pochi chilometri da Ferrari e Lamborghini — e dall’altro dà un nuovo impulso a un marchio come Maserati, la cui strategia commerciale e il piano prodotti sono in fase di revisione dopo una fase di stallo registrata lo scorso anno.
Sul fronte torinese, la riorganizzazione porterà Mirafiori a concentrarsi sulla produzione della nuova Fiat 500 ibrida, il cui lancio è previsto entro fine anno. Questo modello è considerato cruciale per rilanciare lo stabilimento, che ha vissuto mesi difficili a causa della domanda debole per la versione completamente elettrica della 500. Le sigle sindacali Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno accolto positivamente il trasferimento delle Maserati a Modena, ma al tempo stesso hanno chiesto a Stellantis di rafforzare la missione produttiva di Mirafiori introducendo modelli a più alto volume, per garantire continuità e occupazione.
Intanto, la produzione del SUV di medie dimensioni Maserati Grecale, altro tassello importante nella strategia del brand, continua nello stabilimento di Cassino, dove vengono realizzati anche i modelli Alfa Romeo Giulia e Stelvio.