McLaren, forte crisi finanziaria: serve un'iniezione di liquidità urgente

McLaren, forte crisi finanziaria: serve un'iniezione di liquidità urgente
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McLaren Group necessità di un'iniezione di liquidità entro il 17 luglio prossimo: a pesare sulle finanze del gruppo, e in particolare sul cash flow, ha pensato la crisi conseguente alla pandemia di COVID-19
24 giugno 2020

Se il team della McLaren in Formula 1 cerca nuovi investitori, la situazione finanziaria dell'intero gruppo richiede un'iniezione di liquidità urgente: a causa delle conseguenze economiche della pandemia di Coronavirus, McLaren Group ha dichiarato di necessitare di nuovi prestiti entro il 17 luglio. Questo è quanto emerge da alcuni documenti legali visionati dalla BBC. La casa di Woking sarebbe disposta a dare in garanzia sia il proprio quartier generale che la sua collezione di auto, comprese quelle da corsa, per ottenere un finanziamento di circa 310 milioni di euro; a mettere i bastoni tra le ruote alla Mclaren, però, sono stati alcuni finanziatori, che si sono mossi per vie legali per bloccare l'operazione, visto che questi beni sono già impegnati per prestiti ottenuti in precedenza. 

Si tratta, in particolare, di obbligazioni risalenti al 2017, per un valore complessivo di circa 720 milioni di euro. Per riuscire a procedere comunque, la McLaren si è rivolta alla High Court di Londra, che dovrebbe esaminare il caso del gruppo di Woking la prossima settimana. Stando a quanto riportato dalla BBC, nei documenti si leggerebbe che McLaren ha esaurito una precedente linea di credito da 143 milioni di euro. I creditori, dal canto loro, hanno specificato di aver finanziato l'azienda per oltre 550 milioni di euro negli ultimi 18 mesi, 320 dei quali erogati di recente, più precisamente nel marzo del 2020. 

Da McLaren spiegano che questa iniezione di fondi non è stata sufficiente a fronteggiare il grave impatto della crisi da COVID-19 sul cash flow del gruppo. A pesare sono stati l'interruzione prolungata della produzione e il calo degli ordini, oltre alla chiusura delle concessionarie, e, sul fronte dolente della F1, il rinvio dell'inizio della stagione, con un crollo dei ricavi legati alle sponsorizzazioni. A questo si aggiungono anche degli esborsi extra, dovuti ai costi per l'implementazione delle misure per la salute e la sicurezza dei dipendenti in fabbrica. Contando che l'84% dei ricavi del gruppo McLaren lo scorso anno è arrivato dalla divisione Automotive, si può capire come il lockdown possa avere influito sulle casse della casa di Woking.

McLaren Group, lo ricordiamo, controlla tre realtà: McLaren Racing, che gestisce il team di F1 e le operazioni in IndyCar; McLaren Automotive; e McLaren Applied Technologies, azienda che si occupa di componenti tecnologici altamente specializzati, come le batterie delle monoposto di Formula E. Quanto alla composizione dell'azionariato, il 56% di McLaren Group è detenuto dalla holding bahrainita Mumtalakat, il 14% da Mansour Ojjeh, il 10% da Michael Latifi e il 20% dal resto degli azionisti di minoranza. McLaren aveva chiesto un prestito statale da 165 milioni di euro, che non gli è stato però concesso; a maggio il gruppo ha tagliato 1.200 posti di lavoro, di cui 70 nel team di F1. 

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