Mercato europeo dell'auto: -11% a settembre

Mercato europeo dell'auto: -11% a settembre
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Continua il calo delle vendite di auto nel Vecchio Continente, con la Gran Bretagna che rimane l'unico dei maggiori Paesi europei a far registrare risultati positivi. Male anche la Germania
16 ottobre 2012

Se le vendite di auto in Italia stentano a risollevarsi da una situazione particolarmente difficile, non si può certo dire che gli altri Paesi del Vecchio Continente stiano vivendo una situazione migliore. Secondo l’Acea infatti le vendite di automobili in Europa hanno infatti fatto registrare a settembre un calo dell’11,0% con 1.132.034 vetture immatricolate, accelerando il calo di immatricolazioni dei 27 Paesi europei + Efta, che sono arrivati a far registrare nei primi 9 mesi dell’anno una -7,2%, pari a 9.724.423 unità.

Com’è stato possibile constatare in altre occasioni, si tratta di un trend negativo a due velocità, in cui si notano 16 Paesi su 29, in rappresentanza del 58% dell’industry totale, che fanno registrare risultati al di sopra della media europea.

In particolare spiccano il Regno Unito, che nel mese scorso conferma la tonicità del suo mercato (+8,2%) e la Germania che segue nel mese il trend europeo (-10,9%).

In evidenza nel mese di settembre il quasi raddoppio dei volumi della Slovacchia (+46,6%), a causa dell’imminente aumento delle tasse sull’immatricolazione di auto più potenti e il crollo dell’Olanda (-27,7%), dove nei mesi scorsi si è assistito ad una crescita artificiale delle immatricolazioni prima dell’ulteriore aumento delle tasse.

Anche la Germania in negativo

Con il calo più forte dell’anno 2012, il mese di settembre conferma la debolezza del mercato tedesco, che ha evidenziato una flessione del 10,9% e 250.082 immatricolazioni. Nei primi 9 mesi le 2.358.798 auto vendute segnano una riduzione dell’1,8%. Sulla fiducia dei consumatori pesa lo scenario economico che caratterizza l’Area dell’euro, nonostante le interessanti offerte commerciali e il lancio di nuovi importanti modelli sul mercato.


Le vetture a gasolio proseguono la loro crescita, che nei 9 mesi si attesta all’1,5%, raggiungendo una quota di mercato del 48% (46,4% un anno fa); migliorano in rappresentatività anche le vetture a basso impatto ambientale, anche se con valori ancora poco rilevanti. L’incertezza che sta appesantendo il mercato tedesco si prevede inciderà anche nella parte restante dell’anno in corso e probabilmente saranno da rivedere al ribasso le ultime previsioni del totale 2012 che indicano un mercato complessivo a 3.130.000 immatricolazioni di autovetture, in calo dell’1,3% sul 2011.

Gran Bretagna: l’unica positiva tra i maggiori Paesi europei

Nel secondo mese più ricco di immatricolazioni, grazie alla spinta del cambio targa, il mercato britannico ha evidenziato in settembre una crescita superiore alle aspettative e pari all’8,2%, con 359.612 auto vendute. L’incremento è stato guidato dagli acquisti delle famiglie, cresciute del 14,2% a 177.242 unità (+11,4% nei 9 mesi), mentre un contributo più ridimensionato è derivato dalle flotte (+3,3%).


In flessione nel mese, invece, gli acquisti delle società (-0,9%). Nei primi 9 mesi dell’anno, quello britannico è l’unico mercato in crescita tra i principali Paesi europei, con 1.620.609 immatricolazioni e un incremento del 4,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Nel gennaio-settembre, inoltre, le emissioni medie ponderate delle nuove auto immatricolate sono scese del 3,4%, passando dai 138,7 g/km di CO2 di un anno fa ai 133,4 attuali.

Nonostante lo scenario economico (il Pil, infatti, si è contratto per il terzo trimestre consecutivo) ed i rischi derivanti dalle problematiche che interessano l’Area dell’euro, i consumatori sono stati attratti dalle allettanti offerte commerciali di Case e concessionari. La SMMT (l’Associazione nazionale), infatti, alla fine del mese di ottobre rivedrà probabilmente a rialzo le proprie stime per l’intero 2012, attualmente a 1.970.000 immatricolazioni (+1,5%).

Francia: risultati negativi a doppia cifra

I risultati di settembre indicano un forte peggioramento della situazione del mercato francese, che nel nono mese dell’anno ha segnato un calo del 17,9% e 137.536 immatricolazioni, tali da portare a chiudere i 9 mesi a 1.431.509 unità, in flessione del 13,8%. La flessione incide, in particolare, sugli acquisti delle famiglie (scese nel mese del 24,9%), influenzate dalla stagnazione economica, che caratterizzerà anche la parte finale dell’anno, dalle difficoltà del mercato del lavoro e dalle politiche fiscali restrittive.


Bisognerà vedere che impatto avranno sul mercato i recenti incentivi introdotti a fine luglio dal Governo francese per l’acquisto di vetture ibride ed elettriche, intervenendo anche sul programma bonus/malus a favore di vetture a più basse emissioni. In settembre queste due motorizzazioni hanno evidenziato una crescita complessiva del 2,2%, con un incremento di 1,2 punti percentuali rispetto al settembre 2011.

Spagna: profonda flessione a settembre a causa dell’aumento IVA

Come previsto, l’incremento dell’IVA di 3 punti percentuali, entrato in vigore a settembre, ha determinato un drastico calo delle immatricolazioni in Spagna, scese addirittura del 36,8% a 35.146 unità. Dopo le forti riduzioni dei mesi precedenti e il recupero di agosto, dovuto solamente ad un effetto anticipatorio della domanda, il volume di auto vendute a settembre ci riporta indietro al 1985, anno nel quale - nello stesso mese - si registrò un livello simile.


Il totale dei primi 9 mesi si colloca a 555.362 unità (-11%). La flessione più brusca riguarda i privati, che dopo 25 mesi di cadute consecutive e la ripresa ad agosto, sono calati nel mese di settembre del 44,1% a meno di 17.000 unità (-10,9% nel cumulato). Si mantiene, inoltre, la tendenza negativa delle società (-29,5% nel mese, -15,7% nel gennaio-settembre) e dei noleggi, in calo dell’8% in settembre.

Le Associazioni di categoria (ANFAC e ANIACAM) plaudono per il programma di incentivi alla rottamazione di auto e veicoli commerciali introdotto fino al 31 marzo 2013, con bonus (50% dallo Stato e 50% dalle Case) all’acquisto di veicoli nuovi o usati con al massimo un anno di anzianità e un livello di emissioni di CO2 non superiore a 160 g/km. Si ritiene, infatti, che ne trarranno beneficio anche le casse dello Stato, che per ogni euro concesso potranno rientrare di 3 volte tanto. Viene, pertanto, rivista al rialzo dalle Associazioni la stima di chiusura per l’anno in corso, che dovrebbe attestarsi a 720.000 immatricolazioni di autovetture (-11%), rispetto alle 700.000 precedentemente previste (-13,4%).

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