Mercedes Benz: 50 anni (vissuti intensamente) in Italia

È qui la festa? Si, è quella dei 50 anni, mezzo secolo oppure nozze d'oro, come volete chiamarle di Mercedes Benz in Italia. Una festa tutta romana con auto d'epoca incredibili, ricordi e testimonianze, progetti attuali e futuri, proiettati nella realtà di un Paese che in 10 lustri è cambiato come non mai, a cominciare dall'approccio con la mobilità green che la Stella ha sposato in pieno con l'offerta di modelli più completa d'Europa. 

Storia piena e dotta, ricca di aneddoti curiosi; per esempio, lo sapevate che la prima vetrina per Mercedes non era una vera e propria concessionaria ma la rivendita di un commerciante di auto di lusso, la Autostar (che divenne poi proprietaria del 25% di Mercedes Benz Italia, fondata il 18 aprile 1973)? E lo sapevate cha da Autostar non si poteva pronunciare la parola "sconto" né tantomeno presentarsi alla porta con un usato che non avesse la Stella? Attese lunghe e prezzi alti, rassegnati e muti.

Gli anni '80 non solo vedono triplicarsi le vendite di Mercedes Benz in Italia (ad opera dell'allora  AD Hans Breithaupt) ma nelle vetrine cominciano ad apparire il capolavori di Bruno Sacco, uno dei designer più rispettati e influenti di allora (insieme, guarda caso, ad un altro italiano famoso, tale Giugiaro). 

In quegli anni e fino a tutto il 1980 arrivano la nuova Sonderklasse coupé, la SEC e la leggendaria G, ma anche la Mercedes più "economica", la 190 del 1982, criticata perché "troppo poco costosa", un fenomeno che si sarebbe ripetuto anche con l'arrivo, nel 1997, della Classe A. Ma non andarono così le cose, la 190 fu un grande successo e giovò all'immagine del marchio facendolo conoscere al grande pubblico. L'ultimo decennio dello scorso secolo, gli anni '90 vedono oltre alla già citata Classe A l'avvento dei compressori, delle spider SLK e coupé CLK, che fanno entrare la Casa di Stoccarda nel 2000 con numeri in fortissima crescita.. 

Infatti gli anni 2000 sono gli anni in cui le vendite di Mercedes-Benz Italia raggiungono il picco. Da 80.000 a oltre 120.000 del 2007, con un legame sempre più forte con il territorio (per esempio finanziando l'attività dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma) e con i più famosi brand della moda e della enogastronomia Made in Italy, le attività sportive.

La sfida più grande, però, è sempre quella che c'è davanti, e in questo la Mercedes sta mostrando serietà e equilibrio e strategia, con un'offerta già proiettata decisamente nell'elettrificato ma senza abbandonare i clienti privati e professionali che rappresentano da sempre uno zoccolo duro, affezionato e abituato ad essere trattato con i guanti. L'elettrificazione e la digitalizzazione delle "concessionarie" sono solo alcuni dei punti cardine su cui si evolverà nei prossimi 50 anni l'attività di Mercedes Benz Italia, che già prevede una metà delle vendite per il 2026 composta dalla serie E (EQA, EQB, EQC, EQE, EQG, EQS e forse abbiamo dimenticato qualche lettera). Senza omettere che nel portafoglio del brand c'è AMG, più dinamica che mai e Maybach, più esclusiva che mai. E la classe G, dove vogliamo metterla?