Milano, pista ciclabile di Viale Tunisia: un'opera che nessuno vuole ma che si farà

Milano, pista ciclabile di Viale Tunisia: un'opera che nessuno vuole ma che si farà
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Strano a dirsi ma nessuno vuole la nuova pista ciclabile di Viale Tunisia a Milano. Neanche i ciclisti ai quali dovrebbe essere, per definizione, destinata. Scopriamo perché
11 giugno 2014

Sgombriamo subito il campo da eventuali equivoci: le piste ciclabili sono utili, anzi utilissime per la sicurezza e lo snellimento del traffico e per la qualità dell'aria che si respira in città. Lo sanno bene anche gli automobilisti che, se qualcosa hanno da obiettare a questo proposito, questo riguarda unicamente i criteri di realizzazione e di posizionamento di queste importanti strutture.

 

Chiarisce in modo esemplare il problema il caso tutto milanese, ma riscontrabile anche in altre città, della pista ciclabile in allestimento lungo la viale Tunisia.

Un'opera che non vogliono nemmeno i ciclisti

Strano a dirsi (ma poi mica tanto perché di buon senso ne circola ancora tanto in città nonostante l'Amministrazione comunale troppo spesso se ne dimentichi) nessuno la vuole. Neanche i ciclisti ai quali dovrebbe essere, per definizione, destinata.

 

Si sono espressi per il rifiuto molti cittadini, le associazioni del commercio e produttive della zona e addirittura, incredibile ma vero, i più attivi e responsabili gruppi di ciclisti organizzati come Fiab Ciclobby e Salvaciclisti. Un giudizio tranciante il loro e di grande onestà intellettuale: “…una follia economica che soddisfa solo progettisti e ditte appaltatrici”. Più chiaro di così! E a pensar male si fa peccato ma… con tutto quello che segue.

Viale Tunisia 05
La nuova ciclabile di Viale Tunisia costerà 800.000 euro a km, invece che 300.000 come avviene di solito per questo tipo di opere

 

I motivi dell'opposizione al progetto sono di estrema chiarezza e concretezza: mancanza di sicurezza, costi incredibilmente alti (800.000 euro/km invece dei 300.000 normali), traffico più complicato invece che più fluido.

Ma l'Amministrazione non ci sente

Ragioni che tutti hanno capito ed evidenziato ad una Amministrazione che, una volta di più, è sorda alle segnalazioni ed alle raccomandazioni della cittadinanza come dimostrano gli innumerevoli esempi di degrado urbano che, pur sistematicamente segnalati restano regolarmente ignorati e privi di soluzioni; a questo si aggiunge lo scempio tutto ideologico di luoghi simbolo della città come Piazza Castello, in attesa che analoga violenza venga riservata anche a Piazza del Duomo.

 

Ricordiamo ai suddetti amministratori che tra i loro doveri c'è quello primario della trasparenza e del coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che li riguardano più da vicino nella loro vita quotidiana. La città non può e non deve essere un feudo di qualcuno, su cui intervenire per mero schieramento ideologico o manifestazione di potere. 

 

Marcello Pirovano

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