Multe, ecco le cifre da capogiro che incassano i Comuni: la classifica

Multe, ecco le cifre da capogiro che incassano i Comuni: la classifica
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Arriva la classifica che smaschera gli incassi provenienti dalle multe dei Comuni ed è subito polemica. Cifre da capogiro, degne di bilanci di piccole e medie imprese. Ma in realtà le amministrazioni potrebbero guadagnare ancora di più, ecco perché
  • Matteo Valenti
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21 luglio 2014

“Le multe non servono a fare cassa” è il mantra che ci sentiamo ripetere da anni. A pronunciare queste parole sono spesso i portavoce di molti comuni italiani, ma quando poi si vedono cifre come quelle pubblicate quest'oggi dal Sole 24 Ore si capisce perché appaiano così stonate alle orecchie dei cittadini.


Il quotidiano della Confindustria ha reso nota infatti la classifica che smaschera gli incassi provenienti dalle multe dei Comuni italiani (clicca qui per l'elenco completo). Si leggono cifre da capogiro, da far impallidire i bilanci di tante medie e piccole aziende. E considerati i numeri in ballo risulta davvero difficile convicersi che le sanzioni vengano elevate in Italia “come deterrente e strumento per contribuire a modificare i comportamenti degli automobilisti”.

Le città che incassano di più con le multe

La regina incontrastata nella classifica degli incassi è – guarda caso – la città di Milano, che nel 2013 si è messa in tasca la bellezza di 132.307.730 euro grazie alle multe (Sì, avete letto bene, 132 milioni di euro!), che corrispondono ad una media di 170,50 euro per patentato. Un valore influenzato senza dubbio dai massicci fenomeni di pendolarismo di cui è oggetto quotidianamente il Capoluogo lombardo, ma che in ogni caso rimane davvero eccezionale, specialmente considerando i risultati di altre grandi realtà italiane.

 

In seconda posizione infatti troviamo Firenze, che per anni è stata l'Eldorado dei proventi delle multe, ma che ha chiuso il 2013 con un incasso di oltre 34 milioni di euro, pari ad una media di 145,40 euro per patentato. Terza Bologna, che ha alimentato le casse pubbliche con più di 35 milioni di euro fioccati grazie alle sanzioni, per una media di 143,70 euro per patentato. Sorprendono poi alcune città venete, che pur essendo quasi estranee a qualsiasi fenomeno di pendolarismo di massa, riescono a portare a casa cifre consistenti grazie ai verbali firmati dagli agenti. Le tranquille città di Treviso, Rovigo e Venezia (Mestre) presentano tutte una media di incasso per patentato molto elevata (da 99 a 125 euro per patentato), segno inequivocabile di come molte zone del Nord Est siano patria di autovelox e occhi elettronici disseminati a tappeto.


Roma è “solo” al 14° posto, con una media di 88,5 euro per patentato, ma con un incasso complessivo di 154.246.564 euro che non può che far riflettere. La situazione al Centro-Sud appare complessivamente più distesa, con cifre di incasso complessive che scendono abbondantemente sotto al milione di euro e medie per patentato molto più umane. Da segnalare l'ultima posizione di Caserta, con un improbabile media di 0.60 centesimi di incasso per patentato, dovuta con ogni probabilità a qualche intoppo nella contabilizzazione dei proventi delle multe.

Le cifre della classifica infatti non tengono conto di tutti coloro che non pagano le multe e che storicamente sono stimati in circa il 50% dei sanzionati

Interpretiamo i numeri

Questa è la fotografia nuda e cruda della situazione ma da dove vengono questi numeri e che significato hanno? Ma soprattutto come vanno interpretati? Innanzitutto il Sole ha ricavato questi dati dal Ministero delle Infrastrutture, a cui i Comuni hanno dichiarato in prima persona gli incassi provenienti dalle sanzioni. Sono cifre quindi piuttosto attendibili, anche se parziali perché fotografano solo la situazione delle principali città italiane. Attenzione poi perché le cifre sono del 2013, ma non è detto che tali importi si riferiscano solo a sanzioni elevate durante lo scorso anno. Alcuni infatti potrebbero aver pagato multe del 2012 in ritardo, che sarebbero comunque finite nel conteggio per l'anno successivo.

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Le cifre della classifica sono già elevatissime, ma non tengono conto di tutti quelli che non pagano le sanzioni, che storicamente corrispondono al 50% dei casi

E dovevano incassare ancora di più!

Se a qualcuno poi i 132 milioni di Milano o i 154 milioni di Roma sembrano cifre folli è bene che si metta a sedere, perché quanto stiamo per dirvi potrebbe suscitare qualche serio capogiro. In realtà i comuni italiani avrebbero dovuto incassare molto di più di quanto dichiarato al Ministero. Le cifre della classifica infatti non tengono conto di tutti coloro che non pagano le multe e che storicamente sono stimati in circa il 50% dei sanzionati (percentuali di evasione più alte al sud, che spiegano i minori incassi dei comuni meridionali). Si tratta di nullatenenti o di persone che si appigliano a qualsiasi cavillo, magari mettendo in mezzo un avvocato, pur di non pagare e che spesso la fanno franca perché in molti casi i comuni gettano la spugna: dopo un tempo fisiologico smettono di cercare di riscuotere il credito.


Le cifre della classifica poi dovrebbero essere ancora più alte perché non dobbiamo dimenticare che lo scorso anno è entrato in vigore lo sconto sulle multe del 30% con pagamento entro cinque giorni voluto dal Ministro Lupi. Un'opportunità che viene scelta dalla stragrande maggioranza di chi sceglie di pagare una multa. A Milano per esempio lo scorso anno (da agosto a dicembre) il 57% dei multati ha scelto la strada dello sconto, a Bologna addirittura l'85%!

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In un anno le multe fruttano la bellezza di 2,8 miliardi, ma questa cifra dovrebbe essere molto più elevata considerato il numero di verbali compilati

Multe: altro che 2,8 miliardi l'anno!

Questo significa che, per capire quanto potrebbero guadagnare i comuni con le multe effettivamente elevate, bisognerebbe aumentare almeno del 50-60% le cifre riportate della classifica. In poche parole in un anno le amministrazioni comunali italiane incassano 2,8 miliardi di euro, ma solo perché devono fare i conti con pagamenti evasi e sconti, altrimenti questa cifra sarebbe esponenzialmente ancora più alta! Se tutti avessero pagato e se ipoteticamente nessuno avesse usufruito dello sconto Milano (solo da agosto a dicembre 2013), avrebbe potuto incassare ulteriori 3,2 milioni di euro, Firenze e Bologna altri 5 milioni e così via.

 

Se poi i comuni si difendono sostenendo che rispetto all'anno precedente (2012) gli incassi delle multe sono diminuiti basterà ricordare che da un lato questo fenomeno va ricollegato all'arrivo degli sconti, che ha contratto gli incassi, dall'altro al pesantissimo calo del traffico generale dovuto alla crisi (- 16,1% di auto private in movimento dal 2008 al 2013).

Se si investisse ogni anno più di 1 miliardo dei 2,8 incassati in sicurezza, probabilmente avremmo una rete viaria così immacolata e priva di rischi da fare invidia alla Svizzera...

Gli incassi calano: nuovi stratagemmi per incassare

Viste le cifre in ballo la situazione appare perlomeno anomala, ma abbiamo visto come in realtà potrebbe essere ancora più sconcertante, cioè con incassi pari a 8 miliardi di euro se tutti pagassero i verbali compilati dai comandi di polizia locale. Inoltre la tendenza del fenomeno non sembra offrire nulla di promettente per il prossimo futuro perché se le sanzioni avessero – come avviene all’estero – un effetto educativo e sanatorio, le infrazioni dovrebbero tendere a diminuire progressivamente.

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Il 50% dei proventi delle multe dovrebbe essere investito in sicurezza stradale...


Invece, viste le perdite di incasso dovute a evasione alle stelle e sconti, Comuni e Polizie Locali hanno trovato infatti nuova linfa per escogitare in molti casi ulteriori stratagemmi che permettano di aumentare ancora di più il numero di sanzioni prodotte. Lo dimostrano per esempio i nuovi autovelox montati di recente a Milano e Roma, che troppo spesso vengono attivati in zone con limiti eccessivamente bassi considerata la tipologia di carreggiata, trasformandosi in vere e proprie trappole che hanno a che fare poco o niente con la sicurezza.

Nemmeno una consolazione

Per finire non ci rimane nemmeno una consolazione. La legge (Art. 208 CdS) stabilisce che il 50% dei proventi ricavati dalle multe debba essere utilizzato per migliorare la sicurezza stradale. A giudicare dalla condizioni delle nostre strade però (guard rail pericolosi, gallerie poco illuminate, buche a profusione, ecc.) sembra proprio che i Comuni si dimentichino troppo spesso di questo obbligo. Se si investisse ogni anno più di 1 miliardo dei 2,8 incassati in sicurezza, probabilmente avremmo una rete viaria così immacolata e priva di rischi da fare invidia alla Svizzera...

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