Novità mancate su listino prezzi, Honda: 5 interessanti concept-car giapponesi che pochi ricordano

Novità mancate su listino prezzi, Honda: 5 interessanti concept-car giapponesi che pochi ricordano
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Alcuni tra i modelli più particolari pensati dalla Honda, sperimentando ma senza avere poi seguito nella produzione di serie. Dalla piccole soluzioni urbane, per la vita notturna, alle sportive molto "originali" HSC (quasi Ferro) e J-VX (quasi Lambo)
10 aprile 2022

Quali auto Honda vi hanno più colpito, magari dal passato? Certo, la prima NSX era “top” ma anche certi concept esibiti e poi rimasti lontani dalla produzione in serie hanno saputo impressionare, incuriosire, magari stupire e, perché no, talvolta anche deludere: perchè auto troppo lontane dal mercato reale.

Il costruttore giapponese vanta primati industriali e di capacità sportive, per cui nella mini raccolta qui esposta trovano posto anche auto di taglio coupé. Mai viste in strada  ma capaci anche da ferme di invitare alla guida corsaiola, un po’ come fece Senna con quella NSX a Suzuka qualche decennio addietro.

EP-X (1991)

A inizio anni Novanta Honda propone L'EP-X, piccola auto di uso urbano in chiave futurista: look fin troppo originale, ovale con cupola vetrata in parte apribile e i due occupanti seduti in fila nel piccolo abitacolo.

Ottima la visibilità, per chi guida e anticipatore dei tempi il piccolo display LCD multifunzione.

Argento Vivo (1995)

Bel prototipo sportivo Honda, quello del 1995. Succosissimo perché firmato Pininfarina: Argento Vivo è una elegante aperta due posti, leggera nella costruzione (uso della fibra di vetro) e vistosa per materiali e finiture scelte.

Non a caso, pare, qualche milionario è riuscito ad accaparrarsela, pur se non è mai divenuta un prodotto di serie. In abitacolo pelle e legno, sotto il piede destro un 2.5 a cinque cilindri che spinge l’asse posteriore.

J-VX (1997)

Tra le auto rimaste prototipo per Honda, di certo la J-VX del 1997 è quella che colpisce subito…. Gli appassionati di Lamborghini (che si porranno anche alcuni dubbi, guardando i dati tecnici e anagrafici della J-VX). Il taglio sportivo infatti richiama parzialmente quanto è tipico di Sant’Agata nelle forme frontali. Qui però, con grande anticipo, la Honda pensava all’ambiente con un motore ibrido: piccolo 1.0 3 cilindri, adatto a una vettura di soli 3,8 metri, leggera, accoppiato a un elettrico” Integrated Motor Assist” (IMA) capace di lavorare sulla trasmissione e, udite – udite, che prende corrente accumulata da un "ultra-condensatore".

Consumi dichiarati 3.5 l/100 Km, con prestazioni da 4 cilindri 1.5. Bello anche il tetto vetrato, di cui si gode dopo essere entrati in un ambiente quasi “smartiano” pensando al periodo attraverso porte con apertura verticale. Le pecche? A parte i casuali richiami al mondo Lambo, è pur sempre una piccola auto troppo estrema per fare la citycar a prezzo adeguato nel suo periodo.

Fuya Jo (1999)

Nel 1999 Honda propone Il Fuya-jo, veicolo di uso urbano a quattro posti. Molto compatto, ma anche molto alto e pensato non solo per spostarsi facendo commissioni o per lavorare, anzi.  Il nome richiama la vita notturna e con quella selleria, sia guidatore sia passeggeri stanno parzialmente in piedi. Non certo adatto ad anziani con acciacchi dell’età, ma piuttosto a giovani “in serata” che si spostano tra locali e ritrovi a suon di musica.

HSC Concept (2003)

Una sportiva “giusta” alla Honda ma un po’ più tonica nel look, quasi non giapponese: HSC. Che bella, vien da dire, sapendo poi che ha un buon motore V6 aspirato senza accessori oggi in uso (turbine, elettrificazione, sistemi scarico e altro di “dovuto” ai tempi).

Questo modello esibito nel 2003 spinge oltre 300CV con il suo 3.5 e usa carrozzeria in fibra di carbonio a coprire un telaio di alluminio. Da vera Honda Sports Concept, è una coupé con motore centrale e abitacolo curato per chi debba guidare anche in pista. Qualcuno può vederci richiami al mondo di note sportive europee o americane, ma al contempo non può negare il desiderio di provarla, se possibile. Il cambio è automatico, al volante, per uno 0-100 dichiarato in 4,7 secondi e velocità massima di 300 km/h.

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