Ogni italiano passa 38 ore nel traffico

Ogni italiano passa 38 ore nel traffico
Pubblicità
A dirlo i dati della CGIA di Mestre. Per la quale a a pagare il prezzo più alto sono lavoratori e attività produttive
24 agosto 2020

38 ore incolonnati in auto: a tanto ammonta, secondo un'elaborazione della CGIA di Mestre, il tempo che ogni italiano perde imbottigliato nel traffico. L'equivalente di una settimana di lavoro o tempo sottratto alle attività personali.

Nell’Europa a 27 solo Malta e Belgio registrano una situazione più critica della nostra, spiega l’Ufficio studi della CGIA.

Rispetto ai principali Paesi europei il gap del nostro Paese è importante: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all’anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media UE si attesta a 30,4 ore.

«Le lunghe code che, purtroppo, condizionano negativamente la vita di moltissime persone sono ascrivibili, in particolar modo, a un paio di cause. La prima è dovuta all’insufficienza del numero di mezzi pubblici presenti nelle nostre aree urbane (bus, tram, metro, treni, etc.) che costringe tantissimi pendolari ad usare i mezzi privati. L’Istat, infatti, segnala che in Italia si reca al lavoro con i mezzi pubblici solo il 12,2 per cento degli occupati, mentre il 69,2 per cento lo fa guidando un’auto1 . La seconda è imputabile al grave deficit infrastrutturale che caratterizza il nostro Paese», spiega la CGIA, per la quale «A pagare un conto salatissimo sono sicuramente i pendolari, che utilizzano l’auto per spostarsi da casa verso l’ufficio/fabbrica e viceversa, e coloro che per lavoro devono guidare per buona parte della giornata un mezzo di trasporto. E’ il caso dei camionisti, dei padroncini, dei taxisti, degli autonoleggiatori, degli agenti di commercio e di tantissimi artigiani che per compiere gli interventi richiesti devono muoversi col proprio furgoncino per raggiungere le sedi/abitazioni dei clienti».

Argomenti

Pubblicità