Olio di palma nel Diesel: per la Francia non è un “biocarburante”

Olio di palma nel Diesel: per la Francia non è un “biocarburante”
Pubblicità
Daniele Pizzo
Stangata in Francia per l’olio di palma nel biodiesel: non sarà più incentivato a partire dal 2020
14 ottobre 2019

La Corte costituzionale francese ha definitivamente escluso l’olio di palma dalla lista dei componenti di origine “bio” per la produzione di gasolio che godono di una tassazione agevolata.

La suprema corte transalpina era stata chiamata in causa da Total, che aveva chiesto il suo parere contro una precedente legge varata dal parlamento francese che aveva a sua volta escluso l’olio di palma dagli incentivi fiscali previsti per i biocarburanti a partire dall’1 gennaio 2020.

La decisione si inseriva nel solco tracciato dalla messa al bando entro il 2030 da parte del Parlamento Europeo dell’olio di palma (insieme a quello di colza e di soia) dalla lista degli additivi di origine rinnovabile ammissibili per la produzione di biodiesel, al fine di evitare il consumo di suolo per produzioni non destinate all'alimentazione umana.

Secondo le statistiche, infatti, nel 2017 il 53% dell’olio di palma importato in Europa è stato impiegato nella produzione del biodiesel, mentre quello destinato all’industria alimentare è sceso dell’11%.

La Corte costituzionale francese ha così motivato la sentenza in cui ha dato ragione al Parlamento: «nell'adottare le disposizioni contestate, il legislatore si è basato sull'osservazione che l'olio di palma è caratterizzato dalla forte crescita e dalla notevole estensione della superficie mondiale dedicata alla sua produzione, in particolare su terreni ricchi di carbonio, che porta alla deforestazione e al prosciugamento delle torbiere. Ha quindi tenuto conto del fatto che la coltivazione di olio di palma presenta un rischio elevato, superiore a quello presentato dalla coltivazione di altre piante oleose, di indurre indirettamente un aumento delle emissioni di gas a effetto serra».

Argomenti

Pubblicità