Pannelli luminosi a messaggio variabile in autostrada: sono davvero utili?

Pannelli luminosi a messaggio variabile in autostrada: sono davvero utili?
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Le autostrade italiane sono piene di pannelli luminosi a messaggio variabile, ma questi quanto aiutano davvero a mantenere la sicurezza? Nella maggior parte dei casi ben poco | <i>E. De Vita</i>
  • Enrico De Vita
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8 agosto 2012

Tutor da un lato, messaggio luminoso dall’altro. Ormai le nostre autostrade somigliano a certi luna-park di paese: luminarie da una parte, calcinculo dall’altra. Ma lasciamo perdere i seggiolini svolazzanti e dedichiamoci alle frasi fantasmagoriche che ogni dieci chilometri allietano i nostri viaggi.

Oddio, allietano, si fa per dire, quando c’è nebbia, di notte, ti fanno fare di quei salti di paura… Ma per il resto si tratta di sani consigli di guida, infarciti di pillole di ovvietà e conditi con “consigli (più o meno interessati) per gli acquisti”. Dicono: “MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA”, ma mai una volta che ti abbiano aiutato a misurarla, a calcolarla. Suggeriscono: “OCCUPARE LA CORSIA LIBERA PIÙ A DESTRA”, e tutti credono che sia un optional bonario, un consiglio paterno, mentre è un obbligo di legge, che la polizia trascura colpevolmente, ma che comporta 4 punti in meno sulla patente. A Natale ti fanno gli auguri e tutto l’anno ti augurano: “BUON VIAGGIO CON TELEPASS”, ma troppo spesso dimenticano di dirti che c’è un ingorgo fra 10 km e forse è meglio che tu esca alla prossima uscita.

Consigliano la sicurezza, ma nei punti più pericolosi

Da un po’ di tempo la messaggistica si è arricchita. In due viaggi ne abbiamo raccolto un piccolo campionario, che ha il sapore di umorismo bonario o, se volete, di involontaria comicità. Sembra quasi che li abbia concepiti un Grande Fratello, un po’ mattacchione, un po’ pavido.

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Da un po’ di tempo la messaggistica si è arricchita. In due viaggi ne abbiamo raccolto un piccolo campionario, che ha il sapore di umorismo bonario o, se volete, di involontaria comicità


A12, da Genova a Sestri Levante, dopo Nervi: “LA STANCHEZZA PUÓ UCCIDERE, FAI UNA SOSTA”. Avete presente quella microstazione di servizio fra Nervi e Recco, piazzata all’imbocco di una galleria, che più assassina non si può, tanto è rischioso entrarvi, e mortale uscirne? Bene, il cartello col consiglio paterno è piazzato proprio due km prima dell’autogrill.

Corsia d'emergenza: se ci fosse la useremmo

Sarà mica per via del fatto che le autostrade percepiscono una royalty anche sul caffè? La stanchezza può uccidere, ma la sosta in quell’area ti fa venire la pelle d’oca. Continuando sulla A12, due km prima dell’uscita Recco: “SOSTA IN CORSIA D’EMERGENZA SOLO IN CASO DI ESTREMA NECESSITÁ”. Uno dice: allora si sono resi conto che questo tratto d’autostrada è davvero pericoloso. No, è solo un modo per confondere le idee perché la corsia d’emergenza sulla Genova – La Spezia proprio non c’è.

Piazzole d'emergenza: un tiro al bersaglio

A meno che non chiamino così un budellino d’asfalto che se ti fermi ti fanno a fette. Una vera e propria trappola dove non riuscite neppure ad aprire la portiera. Ma, poco dopo, a Chiavari, sempre sulla A12, ecco la correzione/spiegazione: “SOSTA IN PIAZZOLA SOLO IN CASO DI ESTREMA NECESSITÁ”.

Che burloni! Allora si sono accorti che non c’era la corsia d’emergenza? Poi uno si chiede: e perché mai non posso sostare in una piazzola? Risposta: siccome mancano le corsie d’emergenza, hanno ricavato ogni tanto dei piccoli slarghi che chiamano piazzole e sono molto pericolose. Nelle quali potresti fermarti, ma solo a due condizioni: avere una mira perfetta perché sono lunghe 15-20 metri, non di più; e avere le spalle libere perché se rallenti con un TIR dietro, potrebbe parcheggiarti sul tetto.

Sulla A12, due km prima dell’uscita Recco: “SOSTA IN CORSIA D’EMERGENZA SOLO IN CASO DI ESTREMA NECESSITÁ”. Uno dice: allora si sono resi conto che questo tratto d’autostrada è davvero pericoloso. No, è solo un modo per confondere le idee perché la corsia d’emergenza sulla Genova – La Spezia proprio non c’è

Oltre al danno la beffa

Ancora qualche km, et voilà, a Lavagna si cambia atmosfera. I messaggi precedenti erano troppo allarmistici, scaricavano su di voi i pericoli della strada, contenevano una buona dose di provocazione? Niente di tutto questo, nel quarto pannello della A12 c’è molto bon ton: “AUTOSTRADE PER L’ITALIA TI AUGURA BUON VIAGGIO”.

Magra consolazione per un’autostrada senza corsia d’emergenza, che però paghi il doppio di tutte le altre. Finalmente, tra La Spezia e Sarzana, sempre sulla A12, un po’ di comicità: “AREA DI SERVIZIO MAGRA SENZA GPL”. E quando arriva il gpl diventa grassa? No, chi è del luogo sa che il fiume lì vicino si chiama Magra.

Fatta la legge, trovato l'inganno

A proposito di carburanti, avete visto i totem delle aree di servizio spenti da non so quanti anni? Erano, forse, l’unico messaggio costantemente utile, trasmesso in tempo reale agli automobilisti, diffuso nella “zona di competenza”, cioè in prossimità della stazione di rifornimento. Per questo sono stati spenti. La giustificazione ufficiale, diramata da autostrade e compagnie petrolifere, è che costituivano una fonte di pericolo, distraendo gli automobilisti. Quella ufficiosa è che si voleva evitare il confronto dei prezzi.

Le associazioni dei consumatori hanno gridato allo scandalo, ma il risultato è stato un misero, e illeggibile, cartello riassuntivo dei prezzi posto all’imbocco delle varie autostrade: vedi che c’è una stazione con prezzi migliori ma non riesci mai a memorizzare qual è. Ora però le autostrade hanno dato un colpo decisivo all’informazione, di quelli che non si dimenticano. Dice il nuovo pannello luminoso a messaggio variabile: “PREZZI CARBURANTI NELLE AREE DI SERVIZIO”. Grazie al cavolo, lo sapevamo già.

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Alcuni messaggi suggeriscono: “OCCUPARE LA CORSIA LIBERA PIÙ A DESTRA”, e tutti credono che sia un optional bonario, un consiglio paterno, mentre è un obbligo di legge, che la polizia trascura colpevolmente

Ci parlano di sicurezza e ci consigliano di guidare guardando Internet

E a proposito d’informazione corretta e completa, non possiamo dimenticare l’invito implicito a viaggiare guidando col personal computer sulle ginocchia. Sei in Internet e contemporaneamente stai viaggiando sulla A1, dalle parti di Roncobilaccio? Niente paura, puoi sapere quanta coda c’è sulla Firenze-Certosa digitando: “INFORMAZIONI SULLA VIABILITÀ SU www.infoAutostrade.it”.

Quella del web è l’ultima mania del pannello luminoso. A ottobre, sulla A1, nei pressi di Piacenza sud, leggiamo: “ELENCO VIAGGI GRATUITO SU www…it”. Delle due, l’una: o le autostrade organizzano gite della domenica con annessa vendita del set di pentole, oppure gratis ti danno solo un elenco. In entrambi i casi, un dubbio ci assale: viaggi di chi?

Però a Fiorenzuola, verso Milano: “LE TUE FATTURE TELEPASS SOLO SU www…it”. Prima di tutto mi dia del Lei, poi le mie fatture me le tengo io e non le metta sul web. Poco più avanti, a Piacenza nord: “REGISTRATI SU www…it È COMODO E GRATIS”. Comodo? Bah, forse sarà una poltrona… Gratis? Allora ne approfitto subito. Ma a cosa serve?

Mistero, non si sa. Ma “comodo e gratis” alletta. E’ stupendo, quasi come “bello e impossibile”. Per finire, a Lodi: “PERSONALIZZA LA TUA NOTA SPESE SU www…it”. Finalmente un consiglio personale e disinteressato. Ne sentivamo la mancanza. Ma non avevano detto che i cartelli pubblicitari lungo le autostrade erano proibiti?

 

Fonte: Panorama Auto

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