Pedone investito ha sempre ragione? La Cassazione dice no [VIDEO]

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Con l'ordinanza n° 8940/22 la Cassazione ha risolto un grande dubbio: i pedoni hanno sempre ragione sulla strada?
7 luglio 2022

Nella stragrande maggioranza dei casi chi investe un pedone su un passaggio pedonale deve rispondere come minimo di guida disattenta per non aver rallentato e frenato in tempo. Altrettanto frequente è il caso della responsabilità addossata all'automobilista quando l'incidente avviene fuori dalle strisce, ma in certuni di questi casi la giurisprudenza ha anche stabilito che ci può essere un concorso di colpa fra investitore e investito.

Di recente la 6a Sezione Civile della Suprema Corte ha stabilito che se l'automobilista si è trovato di fronte ad una condotta del tutto imprevedibile da parte del pedone che attraversa fuori dai passaggi pedonali, può non essere responsabile dell'accaduto e va assolto perché, in sostanza "non poteva fare altrimenti".

Il caso in particolare ha riguardato un pedone che, si legge nelle carte, "è saltato fuori all'improvviso da una siepe vicino ad una rotatoria" e che l'automobilista - che circolava senza violare alcuna norma del Codice - lo ha inevitabilmente travolto e non poteva oggettivamente frenare in tempo. 

I moderni sistemi ADAS che prevengono (o possono mitigare) un investimento di pedoni o ciclisti hanno tempi di reazione molto rapidi, ma in genere non più rapidi di un guidatore medio attento alla strada. Diverso naturalmente è il caso di un guidatore distratto, alterato o che guida a velocità eccessiva, e in questo caso possono davvero fare la differenza.      

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