Pirelli Bilancio 2014: il pneumatico è Street Art

Pirelli Bilancio 2014: il pneumatico è Street Art
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  • di Maurizio Gissi
Il concetto di pneumatico è stato interpretato da tre giovani artisti in un'opera esposta all'HangarBicocca di Milano. La Street Art per dare vita ai freddi numeri di bilancio
  • di Maurizio Gissi
24 febbraio 2015

Per la presentazione del bilancio 2014, Pirelli ha coinvolto quest'anno tre giovani artisti della Street Art. Sono l'argentina, ma brasiliana d'adozione, Marina Zumi, il tedesco Dome e il russo Alexey Luka. Tre fra i più giovani e brillanti interpreti dell'arte urbana che per tre giorni hanno lavorato a una installazione all'interno dell'Hangar Bicocca, dove un tempo c'erano le grandi fabbriche milanesi come appunto Pirelli, Breda e Ansaldo e che dal 2004 è diventato uno spazio espositivo che Pirelli ha dedicato all'arte contemporanea.


L'installazione è una sorta di piramide di tre lati, alta circa cinque metri, e su ciascuno dei lati che hanno una superficie di 20 metri quadrati ogni artista ha interpretato il pneumatico a suo modo.


«Da qualche anno – ha detto Marco Tronchetti Provera, presidente e CEO Pirelli - abbiamo cercato di trasformare il bilancio, che è una convezione ma che ha alle spalle tanto lavoro, da fascicolo importante ma freddo in qualcosa di vivo, con uno sguardo al mondo esterno. Allora far vedere il bilancio in questo modo è un passo nel nostro cammino proiettato in avanti».


«In passato abbiano interpellato artisti di vario genere, pittori, piuttosto che scrittori o poeti che interpretano il nostro lavoro in modo diverso: il pneumatico è rotondo e nero ma dentro c'è tanta tecnologia. Abbiamo scelto la street art perché di fatto noi viviamo in strada e quindi fare interpretare da giovani artisti dell'arte urbana di diverse parti del mondo il concetto del pneumatico in modo vivo è un modo per rendere vivo anche il bilancio».

 

 
 

 


La piramide decorata con le opere dei tre sarà esposta al pubblico del 26 al 28 febbraio all'HangarBicocca, in via Chiese a Milano. Accanto a “i sette palazzi celesti”, le celebri torri in cemento armato di Anselm Kiefer che sono ospitate nell'Hangar sin dalla sua inaugurazione.

La street art dei nostri giorni che cos'è se non vera arte contemporanea?

 

Come ha ricordato il critico d'arte Achille Bonito Oliva durante la presentazione «La street art dei nostri giorni che cos'è se non vera arte contemporanea? Ed è stato così anche in passato se pensiamo ad altre forme espressive come gli affreschi».


Sin dalle sue origini la Pirelli ha dialogato con l'arte e la cultura per comunicare la sua realtà industriale e i suoi prodotti. Ha raccontato i pneumatici rappresentandoli non solo per gli aspetti legati alla loro funzionalità, ma decontestualizzandoli, per renderli capaci di evocare mondi, valori, aspirazioni e sogni.

 

bilancio pirelli 2014 (18)
Due tra le prime interpretazioni artistiche basate sugli pneumatici

Grazie al contributo di tanti artisti le gomme sono diventate una catena (Ezio Bonini), un leone e un elefante (Armando Testa), un sombrero (Alessandro Mendini) e poi un occhio, un ombrello e un cappello (Riccardo Manzi). Continuando il suo viaggio, questa volta il pneumatico è diventato una luna per Marina Zumi, il protagonista di un gesto d’amore per Dome e l’elemento di incontro tra culture diverse per Alexey Luka.


A cominciare dal bilancio 2010, nel presentarlo sono state utilizzate le immagini degli studenti del corso di fotografia Naba di Milano, poi si è passati a illustrazioni, versi, testi filosofici, cartoonist.


La selezione degli artisti del 2014 è stata curata da Christian Omodeo, critico,  direttore artistico e storico di graffiti writing in Europa.

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