Ponte sullo Stretto, Salvini ribadisce: “Si farà, milioni di italiani lo vogliono, lo aspettano e lo meritano”. Ma restano i nodi su appalti, costi e norme UE

Ponte sullo Stretto, Salvini ribadisce: “Si farà, milioni di italiani lo vogliono, lo aspettano e lo meritano”. Ma restano i nodi su appalti, costi e norme UE
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Il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina torna al centro dell’agenda politica
4 dicembre 2025

Durante il question time alla Camera, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha confermato ancora una volta la volontà del governo di procedere con l’opera, definendola “una priorità dell’Unione europea”.

A riportarlo è l’ANSA, secondo cui Salvini ha ribadito che “il ponte sullo Stretto si farà, milioni di italiani lo vogliono, lo aspettano e lo meritano”. Il Ministro ha aggiunto che la scelta di non procedere a una nuova gara d’appalto “non è una scelta di convenienza, ma di buon senso”.

Il confronto politico e istituzionale sull’opera prosegue da mesi. La Corte dei Conti ha recentemente sollevato diversi rilievi legati alla conformità del progetto alle normative europee e, secondo quanto riportato dai documenti ufficiali, il progetto attuale presenta criticità su due fronti:

  • Direttive europee sulla tutela degli habitat naturali, legate all’impatto ambientale dell’infrastruttura;

  • Norme sugli appalti pubblici, in particolare per quanto riguarda la necessità di indire una nuova gara.

Il punto più discusso riguarda proprio l’appalto. La gara originaria, vinta dal consorzio Eurolink (Webuild), risale a un progetto con un costo stimato di circa 4,6 miliardi di euro. Oggi il costo aggiornato supera i 10 miliardi, una variazione che, secondo le regole europee, potrebbe richiedere una nuova procedura di gara.

Un altro elemento richiamato dai magistrati contabili riguarda il piano economico e il sistema dei pedaggi, ritenuto non ancora pienamente sostenibile. Le stime attuali presentano, secondo la Corte, “lacune e contraddizioni”, soprattutto sul rapporto tra costi di realizzazione e potenziali entrate. Nonostante ciò, il Ministro ha confermato la linea del governo: niente nuova gara, né revisione radicale del percorso amministrativo. “Il progetto non è un capriccio del Ministro Salvini – ha detto alla Camera – ma una priorità europea”.

Il ponte sullo Stretto continua quindi a essere uno dei progetti infrastrutturali più discussi in Italia. Per il governo è un’opera strategica e identitaria; per la Corte dei Conti e una parte della comunità tecnica e politica restano invece da sciogliere nodi economici, ambientali e procedurali.

 

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