Matteo Salvini: “BYD? Tecnologia ed estetica meglio delle europee”. E sul Green Deal: “Suicidio annunciato, va azzerato”

Matteo Salvini: “BYD? Tecnologia ed estetica meglio delle europee”. E sul Green Deal: “Suicidio annunciato, va azzerato”
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Duro intervento del Vicepremier in occasione del decennale di Confcommercio Mobilità: "BYD ha modelli più avanzati delle auto europee di classe A". E avverte: "L'Europa si sta suicidando, il burrone è vicino"
10 novembre 2025

"Si sta suicidando l'Europa", con queste parole nette Matteo Salvini, Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è intervenuto oggi in collegamento da Bari durante la tavola rotonda organizzata per celebrare il decimo anniversario di Confcommercio Mobilità.

Un intervento a tutto campo quello del leader della Lega, che ha spaziato dalla crisi dell'automotive europeo alle politiche sulla mobilità urbana milanese, passando per le strategie di innovazione tecnologica e le sfide competitive con Cina e Stati Uniti.

Il Green Deal: da visione a incubo industriale

Il Ministro non ha usato mezzi termini nel definire le politiche europee sull'automotive: "È un suicidio lento e preannunciato e chi tace che ha ragione è complice". Secondo Salvini, la Commissione europea starebbe ora parlando "forse di biocarburanti e forse di neutralità tecnologica dopo che i buoi sono scappati", ma sarebbe troppo tardi per evitare i danni già causati.

"Io proposi la neutralità tecnologica più di tre anni fa, quando il governo si insediò al primo Consiglio Europeo Trasporti, e mi guardavano come un marziano perchè nel nord Europa pensano anche a girare in bicicletta", ha ricordato il Vicepremier, sottolineando come le sue proposte siano rimaste inascoltate fino a quando la crisi non è diventata drammaticamente evidente.

La critica si estende anche al Parlamento: "È stata una follia guidata dai tedeschi e accettata supinamente da Bruxelles con la complicità di parlamentari italiani che negli anni hanno votato Green Deal, Green Deal, Green Deal, senza sapere probabilmente neanche cosa stavano votando". Il risultato è sotto gli occhi di tutti: Stellantis in difficoltà, Volkswagen che annuncia tagli, licenziamenti, chiusure e delocalizzazioni che stanno decimando il settore automobilistico europeo.

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La sfida cinese e la necessità di innovare

Particolarmente significativo il riferimento alla missione in Cina dello scorso luglio, durante la quale Salvini ha incontrato i rappresentanti di BYD, colosso cinese dell'automotive elettrico: "Fino a poco tempo fa diceva poco o niente e adesso ha migliaia di ingegneri impegnati in ricerca e sviluppo che hanno modelli che costano meno e sono tecnologicamente e anche esteticamente spesso più avanzati di alcuni modelli di serie di classe - qui Salvini intendeva probabilmente segmento A - A prodotti in Europa".

Di fronte a questa competizione globale, con Stati Uniti e Cina che investono massicciamente in innovazione e sburocratizzazione, l'Europa appare come "un vaso di coccio" che continua a normare e regolamentare, invece di liberare le energie produttive.

Smart road e guida autonoma: la ricerca del futuro

Nonostante il quadro critico, il Ministro ha illustrato le iniziative concrete avviate dal suo dicastero per non perdere il treno dell'innovazione: "Stiamo lavorando su Smart Road e guida autonoma con alcune aziende come Maserati, con alcuni prototipi del gruppo Ferrari, col Politecnico di Milano, con ANAS che sta sviluppando su alcuni tratti la sperimentazione delle strade intelligenti".

L'obiettivo è sostenere le case automobilistiche italiane nello sviluppo di sistemi di guida avanzata e autonoma, investendo in ricerca e sviluppo per colmare il gap competitivo. Ma serve un cambio di passo radicale: "Bisogna fermarsi adesso, perchè il burrone è evidentemente in vista, ripensare il nostro modello di sviluppo", ha ammonito Salvini.

Milano: dalla mobilità sostenibile alla città per ricchi

L'intervento si è poi spostato sul tema della mobilità urbana milanese, con critiche feroci alle politiche delle varie "aree" di limitazione del traffico: "Dall'Europa, da Pechino e da Washington torniamo a Milano, torniamo alle ZTL, all'area A, all'area B, all'area C, all'area D, senza nessun senso, che stanno plasmando città per ricchi".

Secondo il Ministro, Milano sta diventando inaccessibile non solo per precari e studenti fuori sede, ma anche per professionisti, medici, infermieri e poliziotti, sia per i costi abitativi che per le limitazioni alla mobilità. "La mobilità fa parte di un disegno delle città sostenibile ma inclusivo e non esclusivamente per i ricchi del centro storico, di via della Spiga, di Montenapoleone e dintorni", ha sottolineato.

Particolare critica per alcune scelte urbanistiche: "Vanno benissimo le ciclovie. Stiamo finanziando decine e decine di interventi per il cicloturismo, penso ai laghi, ma fare il cicloturismo su corso Buenos Aires, piuttosto che su viale Legioni Romane, blocca la città".

Il Ministro ha chiesto all'amministrazione milanese di "smettere di seguire, perseguire e perseguitare chi usa la moto e il motorino per entrare in città", ricordando che al Ministero si sta lavorando per incentivare le due ruote, consentendo anche l'uso delle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici.

Gli investimenti per il futuro di Milano

Non sono mancati i riferimenti agli investimenti governativi per la mobilità milanese: centinaia di milioni di euro per il prolungamento delle linee metropolitane a ovest, verso i quartieri Olmi e Baggio, e a nord, verso Sesto San Giovanni, Monza e Brianza, con sette nuove fermate della metropolitana. Progetti che si affiancano al finanziamento della corsia protetta del filobus della linea 91.

Olimpiadi 2026 e l'appello finale

Con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina alle porte – la cerimonia di inaugurazione è prevista per il 6 febbraio a San Siro – Salvini ha lanciato un appello: "Milano sarà all'occhio e all'attenzione del mondo. Bisogna essere messi in grado di competere con gli altri, non possiamo fare la discesa libera con gli sci di legno del secolo scorso".

Il Ministro ha concluso ribadendo la necessità di fermare immediatamente le politiche suicide sul tema dell'auto e della mobilità: "L'Europa non deve rallentare, non deve rimodulare, deve fermare, deve azzerare, deve ripensare completamente" le strategie del Green Deal. E ha invitato a riguardare "la stampa di tre anni fa" per verificare chi oggi dice "forse abbiamo sbagliato qualcosina" e come ha votato su queste politiche.

L'ultimo messaggio è stato un invito alla mobilitazione in vista delle prossime elezioni comunali milanesi: "Prepariamoci anche a una Milano per tutti, non solo per pochi. Abbiamo il diritto, ma il dovere, di proporre una Milano che guarda avanti ma non lascia indietro nessuno". Un intervento che ha segnato la tavola rotonda di Confcommercio Mobilità, confermando la linea dura del governo italiano contro le politiche europee sull'automotive e rilanciando la sfida per una mobilità che coniughi innovazione, sostenibilità economica e inclusione sociale.

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