Porsche 911 1963 - 1998: la storia di un mito in un libro

Porsche 911 1963 - 1998: la storia di un mito in un libro
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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Mauro Borella, giornalista, appassionato ed esperto del brand di Zuffenhausen, ha presentato presso la "Libreria dell'Automobile" di Corso Venezia la sua seconda monografia dedicata all'iconica Porsche 911
  • Alessandro Colombo
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30 settembre 2011

Milano – Nella serata di giovedì 29 settembre, al numero 45 di Corso Venezia, presso la Libreria dell’Automobile, si è tenuto il primo di una serie di quattro incontri previsti con gli autori di altrettanti testi a tema motoristico.

Ospite di questa prima serata è stato Mauro Borella, giornalista, estimatore ed esperto del brand di Zuffenhausen, a cui l’autore italiano ha dedicato un libro monotematico intitolato: “Porsche 911 1963 – 1998”.

Seconda monografia sul tema, che a tredici anni di distanza dà un seguito al precedente: “Porsche 911: gli anni classici 1963 – 89”, quest’opera trova la propria origine direttamente negli archivi di Stoccarda, ove l’autore si è personalmente recato per estrapolare tutta la documentazione necessaria alla redazione di un così esaustivo documento.

Borella, che descrive la “casata” Porsche (da lui incontrata) come «una famiglia atipica, composta da veri signori, così nati e così rimasti», ha con queste parole descritto il suo libro dedicato alle iconiche vetture da questa famiglia create: «L’idea è nata come  evoluzione della precedente edizione, poiché il primo libro è stato scritto nel ’98, ma si fermava all’89, anche perché volevo fermarmi all’ultima Porsche Carrera 3.2, che secondo me è stata l’ultima Porsche “tradizionale”.»

«Gli anni passano velocemente e l’editore mi ha chiesto dopo tredici anni di scriverne un’altra edizione, e allora ho colto l’occasione per spingermi un pochettino più avanti, fermandomi stavolta all’ultima 911 raffreddata ad aria, ossia la 993. Inoltre ho aggiunto delle cose che nell’edizione precedente non c’erano, come una serie di impressioni personali di guida percepite durante i test delle vetture da me guidate, e la storia sportiva del marchio, mancante nell’edizione precedente.»

Borella ha inoltre precisato gli aspetti principali su cui ha concentrato l'attenzione nel descrivere questo excursus storico: «Mi sono soffermato sull’aspetto sportivo e tecnico in questo libro, ad esempio nella sezione dedicata all’identificazione e alla scelta del modello. Credo di aver dato una serie di indicazioni abbastanza interessanti per chi vuole acquistare una vettura di questo tipo e che magari non sa su che modello orientarsi, dando anche qualche suggerimento specifico in base alle versioni.»

L'autore ha poi così commentato una delle vetture più iconografiche del mondo: «Porsche è una vettura che segue e continua a seguire una filosofia ben precisa, è un aspetto che ho voluto sottolineare anche dal punto di vista sportivo, in quanto non esiste nessun’altra vettura al mondo che abbia vinto in categorie così diverse, poichè la Porsche 911, opportunamente modificata a seconda di cosa doveva fare, è stata l’unica automobile ad aver vinto dalla Parigi-Dakar alla 24 Ore di Daytona, passando per il Rally di Montecarlo, che sono tre gare completamente diverse tra loro.»

«Anche i propulsori hanno nel tempo mantenuto una filosofia comune - prosegue Borella - nel tempo la Casa si è dovuta adattare a “far circolare dell’acqua nel motore” per ovvi motivi di silenziosità, raffreddamento ed emissioni, però col passare degli anni l’architettura del propulsore è sostanzialmente rimasta quella: un sei cilindri boxer che dimostra in questa scelta la volontà di rimanere fedele alla filosofia originale.»

Mentre alla domanda "qual'è stata la vettura più emozionante da lei provata" ha risposto: «La vettura più emozionante che ho provato? Credo di essere stato tra i pochi italiani ad avere avuto modo di provarla, ed è stata la Porsche 917, la massima evoluzione delle vetture sport-prototipo di quell’epoca. Parlando di 911 invece, io sono particolarmente attratto dall’estrema cattiveria delle versioni Turbo!»

La serata, come le altre tre in programma il 6, il 13 e il 24 ottobre sempre alle ore 18:00, si è conclusa con un aperitivo dalla libreria gentilmente offerto, in cui Borella si è reso disponibile per firmare alcune copie del libro e per raccontare una serie di aneddoti sulle vetture di Zuffenhausen.

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