Porsche 911: raggiungere i 2.153 m risalendo le piste da sci? Possibile

Porsche 911: raggiungere i 2.153 m risalendo le piste da sci? Possibile
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Un'auto può risalire una pista da sci come un gatto delle nevi? Noi ci abbiamo provato con una Porsche 911 Carrera 4S Cabriolet guidata da Peter Runggaldier, unico italiano ad aver vinto la Coppa del Mondo di Supergigante. Vi raccontiamo com'è andata
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
7 dicembre 2013

Selva di Val Gardena - Può un’automobile sportiva, per di più una coupé in versione cabrio, raggiungere un rifugio alpino a oltre 2.200 metri di quota, risalendo le piste da sci innevate? La risposta corretta naturalmente è no.

 

Prima di tutto perché è altamente sconsigliato da qualsiasi norma di buon senso, ma soprattutto perché è vietatissimo per ovvi motivi legati alla sicurezza e non solo. Pensate se un giorno chiunque potesse prendere la sua auto e provare, rapito da un attimo di follia, a risalire piste da sci pensando di essersi trasformato in una motoslitta o in un gatto delle nevi. Sarebbe il caos, ma anche la negazione di quel paradiso terrestre fatto di quiete, relax e sano sport che sono oggi le località turistiche alpine.

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Partiamo ma la 911 affonda nella neve troppo morbida. Niente paura, scateniamo 400 CV

La sfida

Questo nella vita di tutti i giorni. Ma non oggi sulle splendide piste che si snodano tra le Dolomiti in Val Gardena. Porsche ha da sempre una grande tradizione nello sviluppo della trazione integrale, che attualmente, continua ad equipaggiare con la sofisticata tecnologia PTM (Porsche Traction Managment) anche alcuni modelli della gamma 911. Da qui l’idea: dimostrare che la sportiva più famosa di Zuffenhasuen non è solo una grande supercar, ma anche un’automobile 4x4 con il coltello tra i denti, in grado di eguagliare le prestazioni di veicoli specializzati nella guida in condizioni estreme.

La macchina: una 911... Cabriolet!

La divisione italiana della Casa di Stoccarda lo ha voluto dimostrare per di più con la Porsche 911 Carrera 4S Cabriolet, che pesa 70 kg in più della versione Coupé. Sotto al cofano si nasconde l’iconico sei cilindri boxer raffreddato a liquido da 3.8 litri in grado di produrre 400 CV.

 

Già nelle premesse l’impresa aveva un sapore unico, non solo perché sapevamo che vi avremmo preso parte in prima persona, ma soprattutto perché al volante della sei cilindri boxer tedesca si sarebbe messo un pilota d’eccezione.

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La 911 sfreccia sulle piste da sci in Val Gardena, a capote abbassata

Il pilota: un campione del mondo di sci

Saliamo a bordo, naturalmente a capote abbassata nonostante fuori ci siano -3° C, e ci troviamo a fianco di Peter Runggaldier, ex sciatore alpino italiano, unico atleta azzurro ad aver vinto la Coppa del Mondo di Supergigante. Runggaldier, Runghi per gli amici, che in Val Gardena ci è nato, conosce le piste come le sue tasche e ama le auto sportive - ha preso parte anche a qualche gara per diletto, ci racconta – ma è impossibile non notare una certa tensione nel suo sguardo. Anche lui, come tutti, si chiede se la Carrera 4S ce la farà.

 

La prova naturalmente viene effettuata in condizioni di sicurezza, quando gli impianti di risalita sono ormai chiusi e il sole sta calando dietro alle guglie mozzafiato delle Dolomiti. 

Si parte. Non bene

Cambio PDK in manuale, modalità Sport selezionata e controlli elettronici disattivati. Si parte. Runghi scatta forte, fortissimo, in modo da guadagnare una sufficiente rincorsa per lanciarsi alla massima velocità nella risalita, ma incontriamo subito neve morbida, troppo morbida. La 4S affonda i suoi enormi pneumatici da 20 pollici (per la cronaca erano dei Michelin Pilot Alpin) nella neve e rallentiamo tantissimo, troppo.

Davanti a noi una montagna a dir poco imponente, il Sassolungo, immenso nella sua bellezza e immobilità sul far della sera. Il cielo, con il sole che si va a nascondere dietro alle montagne, ci regala dei colori mozzafiato, mentre il paesaggio tutto intorno sfreccia

 

Basta affondare il piede sul gas però per avere tutta la potenza e toglierci in pochi istanti da una situazione difficile. Nonostante la pendenza, riusciamo a raggiungere una buona velocità. Runghi è concentratissimo, per assecondare la 911, che a volte sembra danzare impazzita su neve e ghiaccio, bisogna controsterzare continuamente. Prendiamo diversi dossi, uno dopo l’altro, con la Carrera 4S, in pieno controsterzo, ma continuiamo ad avanzare.

La risalita, con il boxer inferocito nelle orecchie

La 911 ha il motore che urla, sempre, a circa 6.000 giri/min e oltre, ma ci regala una spinta poderosa, che ci incolla allo schienale. Prestazioni incredibili se pensiamo che stiamo risalendo una pista da sci. La motoslitta che ci segue per poter regalarci delle fotografie a testimonianza dell'impresa, non riesce più a starci dietro a causa della velocità.

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Raggiungiamo la vetta immersi in uno scenario surreale

Uno scenario surreale

Un’occhiata al tachimetro. Siamo oltre i 100 km/h, immersi in uno scenario surreale. Davanti a noi una montagna a dir poco imponente, il Sassolungo, immenso nella sua bellezza e immobilità sul far della sera. Il cielo, con il sole che si va a nascondere dietro alle montagne, ci regala dei colori mozzafiato, mentre il paesaggio tutto intorno sfreccia, con la neve che continua a ricoprire le nostre teste, ricadendo copiosa all’interno dell’abitacolo en plein air. L’aria è gelida, mentre le nostre orecchie vengono pervase dal quel suono rauco, cupo e urlante che solo il boxer della 911 sa regalare.

Siamo in cima, dopo pochi minuti che sono sembrati eterni

Non ce ne siamo quasi accorti, ma siamo in cima. Ci guardiamo in faccia, per un istante, poi scoppiamo a ridere e a urlare per l’esaltazione del momento. La 911 Carrera 4S Cabriolet ce l’ha fatta, ha raggiunto la sua meta, il Rifugio Comici a 2.153 metri di quota.

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L'arrivo al Rifugio Comici con Peter Runggaldier, ex sciatore alpino italiano, unico atleta azzurro ad aver vinto la Coppa del Mondo di Supergigante

 

In pochissimi minuti, che a noi sono sembrati eterni, abbiamo percorso un dislivello di circa 300 metri, con pendenze elevatissime e soprattutto portando le ruote su neve e ghiaccio. Una bella impresa per la Porsche 911, che con questo risultato, si riconferma ancora una volta quella sportiva dai mille volti che non è mai venuta meno a se stessa in 50 anni di storia.

911: ecco cosa sei

La 911 oggi è comoda e sicura, ma velocissima e capace ancora di emozionare, anche quando è spenta grazie al suo design rimasto così fedele alle origini. Una supercar in grado di portare a casa risultati straordinari, come quello di oggi, e di vincere – caso più unico che raro - le competizioni più disparate, dai rally, alle corse su pista, fino alle gare di durata.

 

La 911 è una sportiva per tutti i giorni. Sarà diventata ormai un’ovvietà, ma imprese come queste non fanno altro che confermarlo. Ancora una volta.

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