Previsioni automotive Bloomberg (meglio di Bernacca): nel '38 le auto elettriche batteranno le termiche [non scommettete]

Previsioni automotive Bloomberg (meglio di Bernacca): nel '38 le auto elettriche batteranno le termiche [non scommettete]
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Altro che Edmondo e il giorno dopo, oggi ci dicono che auto guideranno i neopatentati che devono ancora nascere nel 2020: a tutto EV. Per le vendite a nuovo forse, ma sulle strade ci saranno ancora molti ferri e qualche bidone a nafta
4 agosto 2020

Le previsioni a lungo termine non sono facili, in nessun settore. Spesso sono più “facili da definire” i molti risvolti della loro considerazione, come valide e date per quasi certe. Più sono a lungo e più permettono di commentare, di pianificare, di intraprendere attività che mirino al tal obiettivo dato per buono.

Per noi over40 abituati al mito del “Tempo che fa” secondo Bernacca, è già difficile credere al meteo dato tra 15 giorni. Figuriamoci dire cosa accadrà nel mercato dell’auto…. Tra 18 anni! Saranno neopatentati quelli nati sotto esplosione di pandemia, i figli del ventiventi. Chissà quali automobili vorranno, se vorranno comprarsele per guidare (o possederle facendo i passeggeri) e cosa gli interesserà scegliere, in quanto a motori.

Da Bloomberg la previsione, la notizia ripresa da molti: nel 2038 il sorpasso delle auto elettriche sulle auto termiche. OK, ci sta tutta come indicazione di massima, per le immatricolazioni di molti Paesi. Lo diciamo da tempo però, che nonostante investimenti e spinte industriali, o politiche, per democratizzare l’auto elettrica in tutto il mondo ne deve ancora passare di tempo (di decenni).

Ce ne sono di belle e appetibili, come nuove auto elettriche in gamma, di promesse icone come la ID.3 VW (qui il primo vero test-drive pubblico fatto in Germania, da noi) ma il cammino per dire che le auto a batteria sono più vendute e popolari delle termiche, è molto lungo.

Chi ne vede il traguardo è per certo un illuminato, che la sa lunga e conosce le stanze dei bottoni, o visionario. Perché sono realmente troppi i fattori e non tutti gestibili a piacimento. Una cosa però è certa, il cammino, in salita, è intrapreso. Le vendite di auto elettriche salgono, salgono in percentuale netta e persino durante la pandemia. Solo che i volumi, globali e anche italiani, sono modestissimi.

Bloomberg indica il 2025 con 8,5 milioni di auto a zero emissioni immatricolate. Balzo a 26 milioni nel 2030 e poi 54 milioni nel 2040, eccolo: negli anni Quaranta si apre il decennio con 58% di auto vendute elettriche, nel mondo. Può essere, come può essere che tenersi una termica cabrio oggi non troppo quotata, voglia dire essere allora un signor collezionista di “ferro” per pochi, ammirato quando passa rumoroso nel weekend.

Di certo, vendite a parte, è il parco circolante che conta. Anche oggi si vendono solo ottime Euro6, ibride ed EV vari, ma per strada ci sono un sacco di vetture Euro1. Sono quelle magari malmesse e fuori carburazione, ma che quando serve fanno il pieno e camminano, pur non sicure. Per far camminare il figlio del ventiventi su una bella auto elettrica nel 2038, in tutto il Bel Paese, servirà che abbia delle super batterie, intese come capacità e pure leggerezza, oppure tanti punti ricarica ben diffusi. Sono 18 anni, per cambiare, tanti ma nemmeno troppi se torniamo indietro al 2002 e ci guardiamo intorno, in Italia...

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