Quanto è sicuro (e lecito) lasciare auto elettriche in certi garage e parcheggi sotterranei? La politica dovrà rispondere

Quanto è sicuro (e lecito) lasciare auto elettriche in certi garage e parcheggi sotterranei? La politica dovrà rispondere
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Il rischio di incendio per le auto elettriche, pur raro, pone il nuovo tema della sicurezza nei parcheggi sotterranei e in tutti i luoghi chiusi. Se non dotati di adeguate misure, potrebbero dover dire no a BEV e PHEV
21 gennaio 2022

Di recente su automoto.it abbiamo scritto come i dati sugli incendi di auto elettriche, negli USA, non sono tali da additarli come eventi allarmanti per quantità, anzi. Numeri a parte, figli di situazioni in evoluzione, quando anche una sola auto elettrica prende fuoco si è pronti alla migliore azione? In certi parcheggi, come quelli sotterranei o di alcune rimesse molto anguste, ci sono misure adeguate ad accogliere una BEV connessa alla rete, in ogni evenienza?

Un aiuto nella risposta ci arriva dall’indagine di SicurAUTO.it pubblicata ieri. Pur con crash test ben superati e prove di ampia resistenza nelle strutture del sistema elettrico, molti EV possono incendiarsi per motivi diversi e il rischio di esplosione, ovviamente, riguarda i pacchi batteria. Gli stessi che sono spesso oggetto di richiamo da parte delle Case, per motivi di sicurezza (tra i più numerosi di recente quelli GM per la Bolt o Stellantis per la Pacifica).

Danni alle batterie e incendi dannosi

Premesso che pur ottimamente costruita e sigillata, dotata di “inerziale” (scollegamento dall’impianto in caso di urto) la batteria agli ioni di litio delle auto elettriche o PHEV è per sua natura potenzialmente a rischio del cosiddetto “effetto Joule” (aumento incontrollato del calore fino all’esplosione, qualora sollecitata da danni esterni o da un “corto”) quello che non sempre viene rilevato è il fattore chimico. In caso di incendio in ambiente chiuso, sono emesse sostanze tossiche, alcune molto pericolose per le persone.

Un incendio di auto elettrica mentre è in ricarica poi (come in alcuni pur rari casi si è visto) è rapido e difficile da spegnere, anche per degli specialisti del fuoco. Le stesse indicazioni date ai Vigili dle fuoco americani per Tesla, in caso di emergenze, parlano di una quantità d’acqua enorme, pari a ben quattro autopompe (non meno di 11.000 litri) e di molte ore necessarie a domare del tutto un incendio di BEV.

Si parla quindi di eventi non frequenti ma che, qualora capitino, richiedono interventi rapidi e adeguati, per domare il fuoco ed evitare danni a quanto è vicino all’auto in fiamme (strutture comprese, data la potenza di fuoco). Il consulente interrogato da SicurAUTO nell’indagine citata, tra i pochi specializzati negli incendi anche di EV, ha parlato di meno di un minuto per vedere un’auto elettrica completamente in fiamme.

A oggi, vista la minima diffusione di BEV e PHEV, non molti operatori del soccorso hanno già avuto a che fare con incendi di auto elettriche in Italia e occorre maggiore diffusione delle linee guida. Si parla non solo di metodo (per esempio il gancio traino preventivo: un’elettrica si muove diversamente da una termica, per via dei motori connessi spesso alle singole ruote) ma anche di strumenti diversi dal passato, per combattere fuoco e gas tossici di auto a batteria che bruciano. Le stesse dopo l’incendio vanno manovrate con cautela e, teoricamente, messe “in quarantena” o addirittura sott’acqua.

Nuove misure antincendio

L’incendio di un’auto elettrica in luoghi a rischio, come parcheggi sotterranei o navi e altri ambienti chiusi, officine e garage inclusi, è un tema di nicchia oggi ma che la politica dovrà regolamentare, prima o poi (meglio prima che ci siano danni alle persone). Come avvenuto un tempo per certi carburanti alternativi e gas.

Ci saranno novità prossimamente, per strumenti e sistemi in supporto a chi deve domare il fuoco e per le vetture stesse. Di certo, non sarà tutto rapido e a costo zero, pensando a nuove dotazioni più potenti dovute per gestire la maggiore quantità d’acqua presso i parcheggi, pubblici e privati (anche i cosiddetti sprinklers, che gettano acqua dall’alto, andrebbero corretti perché nelle elettriche è più utile raffreddare dal basso). Qualche luogo dovrà magari provvisoriamente dire no, ad auto con spina parcheggiate, se si vuole tutelare al meglio la sicurezza di tutti.

Fonte: SicurAUTO.it

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