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Dopo l’annuncio dell’uscita di Luca De Meo, chiamato a dirigere il colosso del lusso Kering, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo ha nominato François Provost come nuovo CEO. La decisione è arrivata ufficialmente mercoledì 30 luglio, a mercati chiusi, e rappresenta una scelta di continuità in una fase cruciale per il marchio francese.
Provost, 57 anni, è un ingegnere minerario che conosce profondamente l’universo Renault: è in azienda dal 2002 e negli ultimi anni è stato capo degli acquisti e degli affari pubblici, ma soprattutto la figura più vicina a Luca De Meo, con cui ha lavorato fianco a fianco nell’elaborazione del piano strategico che ha portato alla nascita di Ampere (divisione dedicata all’elettrico) e Horse (specializzata nei sistemi ibridi).
Il suo nome ha superato quello di altri candidati illustri, come Denis Le Vot, attuale CEO di Dacia, apprezzato per aver raggiunto i margini più alti del gruppo con il marchio low-cost. Ma a prevalere è stato un profilo ritenuto più solido e meno “disruptive”, appoggiato dallo Stato francese – principale azionista del gruppo con il 15% del capitale – proprio per la sua affidabilità e coerenza con il percorso già avviato da De Meo.
Secondo Jean-Dominique Senard, presidente di Renault, la scelta è motivata dalla “profonda conoscenza dell’azienda” da parte di Provost, ma anche dalla sua capacità di negoziazione e gestione delle alleanze strategiche in un contesto di crescente competitività globale.
Provost sarà ora chiamato a concludere il piano strategico attuale e a gettare le basi del successivo, con l’elettrificazione come pilastro centrale. Tra le sue sfide immediate ci sono il rafforzamento di Ampere, il consolidamento dell’alleanza con Nissan, la collaborazione con Geely in Asia e l’ingresso del colosso petrolifero saudita Aramco in Horse.
Il nuovo CEO ha anche un ruolo chiave nella diversificazione industriale del gruppo: secondo fonti interne, Renault sta valutando la partecipazione a progetti legati alla produzione di droni militari per conto del governo francese, grazie anche alla rete di relazioni istituzionali che Provost ha costruito negli anni.
Il contesto in cui Provost assume il timone è tutt’altro che semplice. L’intero comparto automobilistico europeo è sotto pressione: le previsioni di crescita sono in calo, le regole sulle emissioni sempre più stringenti e la concorrenza da parte dei costruttori cinesi ed emergenti è agguerrita. Il titolo Renault ha chiuso in calo del 3% proprio il giorno dell’annuncio, segno di una certa inquietudine dei mercati.
“Metterò tutta la mia energia e passione al servizio dei nostri 100.000 dipendenti, per contribuire allo sviluppo di un gruppo che da 127 anni rappresenta l’industria francese”, ha dichiarato Provost nel suo primo comunicato da amministratore delegato.
Una promessa chiara, in linea con lo stile discreto che lo contraddistingue, ma anche con un obiettivo ambizioso: guidare Renault nella più grande trasformazione della sua storia e fare in modo che l’elettrico non sia solo una svolta tecnologica, ma anche una scelta industriale vincente.