Rolf Haferkamp: «Wiesmann è esclusiva emozione»

Rolf Haferkamp: «Wiesmann è esclusiva emozione»
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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Abbiamo intervistato l’attuale CEO della Wiesmann, Casa costruttrice tedesca specializzata nella realizzazione di automobili artigianali, scoprendo numerose curiosità su queste affascinanti automobili tedesche
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
18 settembre 2012

Münster – A pochi chilometri da una cittadina quasi integralmente ricostruita sopra le macerie della città storica cancellata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, si erge – quasi a simboleggiare la storica capacità tedesca di ricominciare sempre e comunque nonostante tutto – una delle aziende automobilistiche più artigianali ed esclusive del pianeta, la Wiesmann, Casa costruttrice tedesca nata nel 1988 dalla volontà dei fratelli Friedhelm e Martin Wiesmann che, dopo aver visitato il Salone dell’Auto di Essen, decisero di iniziare la loro fortunata attività producendo automobili uniche nel loro genere.

Per comprendere al meglio la filosofia aziendale (di cui nei prossimi giorni vi forniremo un report più completo su produzione, comportamento della vettura e sviluppo degli pneumatici che equipaggiano la stessa), abbiamo parlato con Rolf Haferkamp, attuale CEO della Casa automobilistica tedesca.

Quante vetture realizzate nell’arco di un anno?
«Mediamente riusciamo ad assemblare circa 125 vetture all’anno – di cui ognuna richiede 350 ore di lavoro artigianale – anche se in realtà avremmo le capacità per realizzarne più di 300 nello stesso lasso temporale, ma noi puntiamo molto sulla qualità del prodotto, pertanto, anche se puntiamo logicamente ad incrementare le vendite, non vorremmo andare oltre un tot di esemplari annui onde non perdere il nostro livello qualitativo.»

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Le Wiesmann sono particolarmente apprezzate dai clienti tedeschi

 

Qual è il Paese più importante per Wiesmann?

«Il nostro primo mercato mondiale è, come facilmente immaginabile, rappresentato dalla Germania, quest’ultima immediatamente seguita dall’Austria. Sono questi i due principali mercati mondiali per Wiesmann. Dall’Italia al momento arriva una bassa richiesta – parliamo di un massimo di circa 3/5 auto all’anno - una domanda sicuramente influenzata anche dalle ripercussioni della crisi economica mondiale.»

A quale tipologia di cliente vi rivolgete?
«Il nostro cliente medio è un tipo di utente che vuole distinguersi con una vettura al di fuori degli schemi. E’ un collezionista che non disdegna la guida sportiva e che anzi cerca nelle nostre vetture principalmente un’emozione. E’ un gentiluomo che vuole divertirsi alla guida di un’auto sicura, veloce e potente con cui sentire un feeling elevato. Il tutto senza mai dimenticare la ricercatezza dei dettagli e la cura per i materiali.»

Il cliente Wiesmann a chi si rivolge per l’assistenza?
«Per quanto riguarda la manutenzione i nostri clienti possono tranquillamente fare affidamento sulla vasta rete BMW con cui abbiamo un ottimo rapporto, ma nel prossimo futuro miriamo a migliorarci e ad ampliare la nostra capacità di seguire il cliente.»

Il linguaggio stilistico delle nostre vetture è influenzato dalle roadster inglesi degli anni ’50, ed è secondo noi una linea molto piacevole che non rischia di perdere il proprio fascino nel corso degli anni


Come mai avete optato per un design retrò?
«Il linguaggio stilistico delle nostre vetture è influenzato dalle roadster inglesi degli anni ’50, ed è secondo noi una linea molto piacevole che non rischia di perdere il proprio fascino nel corso degli anni con l’avvento di nuovi modelli, dando quindi una forte identità alla vettura che deve nel tempo rimanere un evergreen.»

Avete mai pensato ad un nuovo corso stilistico?
«No, mai. Al più potremmo effettuare dei piccoli cambiamenti, ma nulla di sostanziale, le nostre auto devono mantenere la loro identità. Abbiamo una filosofia abbastanza simile a quella adottata dalla Porsche.»

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Quella con Wiesmann è una delle partnership più interessanti di Michelin: il colosso della gomma francese, infatti, sviluppa alcuni prodotti esclusivamente per i fratelli tedeschi

 

Avete mai pensato ad alternative a BMW?
«No, non pensiamo di cambiare i nostri collaboratori storici. Con BMW abbiamo un rapporto consolidato da 27 anni di collaborazione e ci troviamo molto bene con loro. Non avremmo alcuna ragione di cercare nuovi collaboratori.»


Ci saranno mai Wiesmann ibride?
«Al momento non stiamo valutando tale opzione. Noi puntiamo a costruire auto altamente performanti ed in grado di generare una particolare emozione alla guida. Al momento non siamo preoccupati da fattori quali consumi ed emissioni. Certo, tutto può sempre succedere, ma al momento non stiamo considerando soluzioni di questo tipo.»

 

Michelin è la migliore ed è in grado di supportarci al meglio nello sviluppo della vettura fornendoci pneumatici capaci di mantenere fede al nostro logo, il geco

Avete una partnership esclusiva con Michelin...
«Per noi Michelin è la migliore nel suo campo ed è in grado di supportarci al meglio nello sviluppo della vettura fornendoci pneumatici capaci di mantenere fede al nostro logo, il geco. "Come le zampe di un geco" - sorride - restano incollate al muro, noi desideriamo che una Wiesmann possa essere in grado di rimanere incollata all’asfalto.»

 

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