San Francisco impazzisce: 50 auto Waymo bloccate da un gruppo di geek in un vicolo cieco

San Francisco impazzisce: 50 auto Waymo bloccate da un gruppo di geek in un vicolo cieco
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Un ingegnere di 23 anni e i suoi amici hanno mandato in tilt i robotaxi di Google: 50 auto Waymo si sono ritrovate bloccate nello stesso punto
24 ottobre 2025

A San Francisco la scena sembrava uscita da un film di fantascienza: cinquanta auto Waymo, i robotaxi autonomi del gruppo Alphabet, casa madre di Google, si sono ritrovate bloccate una di fronte all’altra in un vicolo cieco, incapaci di liberarsi. Tutto orchestrato da un giovane sviluppatore di 23 anni, Riley Walz, e da un gruppo di amici decisi a testare la reattività del sistema di guida autonoma. Il piano era semplice: ordinare simultaneamente cinquanta corse Waymo tutte dallo stesso punto, un vicolo lungo ai piedi della Coit Tower. Risultato? Un ingorgo 100% autonomo, durato una decina di minuti, che è diventato immediatamente virale sui social.

Negli Stati Uniti, dove i robotaxi sono ormai una realtà in città come San Francisco e Phoenix, gli esperimenti non mancano. Alcuni, come Elon Musk, li vedono come il futuro dell’auto; altri, come Walz, li considerano un terreno di gioco per testare i limiti della tecnologia. Le immagini delle Jaguar I-Pace autonome ferme una contro l’altra, senza conducenti, hanno fatto il giro del mondo, alimentando un dibattito acceso sulla sicurezza e l’affidabilità dei sistemi di guida automatizzata.

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Il “Waymo DDOS” e i limiti dei robotaxi

Il “Waymo DDOS”, come è stato ribattezzato online, ha mostrato i punti deboli ma anche la resilienza del sistema. Dopo pochi minuti, Waymo ha individuato l’anomalia e sospeso le nuove corse in un raggio di due isolati fino al giorno seguente. Un portavoce ha spiegato che la flotta è progettata per gestire afflussi improvvisi di richieste, come quelli all’uscita di un concerto o vicino a una zona turistica. Insomma, nessun bug, solo un congestionamento simulato.

L’esperimento, pur partito come una burla, solleva questioni serie sul futuro della mobilità autonoma: la capacità dei sistemi di gestire la saturazione locale, la coordinazione umana nei centri di controllo e la sicurezza degli algoritmi di assegnazione delle corse. È anche un segnale positivo per Waymo, che ha reagito prontamente all’attacco digitale più curioso dell’anno. E forse una lezione per chi, come Walz e la sua banda di smanettoni, ha scoperto che anche i robotaxi possono farsi beffare, ma sanno pure farsi rispettare: tutti i “clienti fantasma” hanno ricevuto una multa automatica da 5 dollari per mancata presenza.

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