Se le auto non si vendono è l'Erario il primo a rimetterci

Se le auto non si vendono è l'Erario il primo a rimetterci
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Uno studio di recente pubblicazione ha rilevato che lo Stato ha perso 2,1 miliardi di Euro di IVA in seguito al calo delle vendite nel settore auto conseguente alla pandemia da Covid19
4 agosto 2020

2,1 miliardi di Euro in meno per le casse dello Stato solo relativamente all’IVA non incassata in conseguenza al calo delle vendite di automobili in Italia. Ma si incentiva l’acquisto dei monopattini. Non fosse tutto tristemente vero si potrebbe pensare che in Italia vada tutto bene, che il mercato dell’auto è fiorente e che non si è minimamente risentito degli effetti dovuti alla pandemia da Covid19. Ma i numeri dicono altro.  Stando ai riscontri del lavoro condotto dal Centro Studi Promotor, in sette mesi il calo è stato del 41,72% in percentuale e di 515.900 unità per numero di vetture: 9,6 miliardi di euro di fatturato. Un numero a cui ne corrisponde uno in segno negativo anche per l’erario, visto che a quella cifra corrispondono, appunto, 2,1 miliardi di Euro di IVA. E’ necessario, ci viene da concludere, che le case produttrici, ma anche lo Stato, ripensino il mercato dell’auto in una chiave di rilancio che potrebbe prevedere da una parte una scontistica interessante e dall’altra misure di incentivazione all’acquisto e di deducibilità.

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