Sicurezza: la Scatola Nera piace agli USA

Sicurezza: la Scatola Nera piace agli USA
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Dopo l'Italia, che ha visto nella Scatola Nera uno strumento per incrementare la sicurezza sulle strade, anche altri Paesi stanno valutando l'introduzione di strumenti telematici per registrare i dati relativi alla circolazione delle auto
30 gennaio 2012

Dopo l'Italia, che ha visto nella Scatola Nera un efficace strumento per incrementare la sicurezza sulle strade e per eliminare, al tempo stesso, le truffe alle assicurazioni, anche altri Paesi stanno valutando una possibile introduzione di strumenti telematici per la registrazione dei dati relativi alla circolazione e alla localizzazione delle auto.

Negli Stati Uniti la governativa National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) starebbe studiando un provvedimento per installare registratori dei dati (le cosiddette Black Box) a bordo delle auto, migliorando il comportamento dei guidatori ed avendo al contempo a disposizione una serie di dati più attendibili sulle reali cause degli incidenti.

Il progetto nasce da un recente report del National Research Council (NRC) in cui si criticano le "competenze" della NHTSA in tema di valutazione dei sinistri di origine elettronica, con un preciso riferimento alle indagini - a cui ha partecipato anche la NASA - sui difetti registrati nel 2009 e nel 2010 al pedale dell'acceleratore di alcune vetture ed ai malfunzionamenti nei sistemi di controllo di bordo.

In Francia, invece, il Governo si prepara a valutare le conclusioni di una ricerca avviata dalla Direction de la Sécurité et de la Circulation Routière. Una flotta di veicoli così equipaggiati sta viaggiando da tempo sulle strade francesi per verificare se i dati registrati dalle Scatole Nere e la loro presenza a bordo possano dare un effettivo contributo al miglioramento della sicurezza stradale. Una prima applicazione pratica potrebbe riguardare le auto e i veicoli commerciali affidati ad autisti professionisti.

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