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L'ultimo round di test Euro NCAP segna un momento delicato per il gruppo Renault. La nuova Clio di sesta generazione e l'attesa Alpine A390 elettrica ottengono entrambe quattro stelle su cinque, un risultato che stride con le ambizioni del costruttore francese e con i tempi in cui la Laguna II, nel 2001, diventava la prima vettura nella storia a conquistare il punteggio massimo.
I numeri della nuova Clio raccontano una storia di luci e ombre. Nella categoria protezione degli occupanti adulti il punteggio si ferma al 79%, equivalente a 31,8 punti su 40. Il problema principale emerge durante il crash test frontale: l'abitacolo mantiene la stabilità strutturale, ma i sensori del manichino rilevano una protezione del torace classificata come "debole" per il conducente e "marginale" per il passeggero. La situazione migliora per ginocchia e femori, che risultano ben protetti, anche se Euro NCAP applica una piccola penalità considerando che occupanti di corporature o posizioni diverse potrebbero non beneficiare dello stesso livello di sicurezza.
Nel test contro la barriera rigida a tutta larghezza, le compressioni rilevate sul torace del conducente e del passeggero posteriore confermano una protezione soltanto marginale. L'impatto laterale con barriera mobile rappresenta invece il punto di forza della vettura, con punteggio pieno e buona protezione di tutte le aree critiche. Nell'impatto laterale contro il palo, più severo, la protezione risulta almeno adeguata per ogni zona del corpo.
La protezione dei bambini sale all'82% grazie a prestazioni solide negli impatti frontali e laterali, con l'unica criticità rappresentata da una protezione marginale del collo del manichino da 6 anni. Tutti i seggiolini previsti dal costruttore possono essere installati correttamente e l'airbag passeggero si disattiva per accogliere un seggiolino in senso contrario alla marcia. Manca però il sistema di rilevamento della presenza di bambini dimenticati a bordo, una tecnologia ormai valorizzata dal protocollo Euro NCAP.
Sul fronte degli utenti vulnerabili della strada, la Clio ottiene l'80% con una buona protezione della testa di pedoni e ciclisti sulla maggior parte del cofano, mentre restano problematici i montanti del parabrezza e la base del vetro. Il sistema di frenata automatica d'emergenza risponde adeguatamente a pedoni, ciclisti e motociclisti, ma registra un risultato negativo nello scenario di approccio frontale a un veicolo in arrivo dalla direzione opposta, compromettendo il punteggio delle assistenze alla guida che si ferma al 73%.
L'Alpine A390 non può appellarsi a giustificazioni legate al prezzo. Questo coupé elettrico da 67.500 euro, spinto da tre motori elettrici per 400 CV nella versione GT testata, si ferma anch'esso a quattro stelle con un deludente 74% nella protezione degli adulti, pari a 29,9 punti su 40.
L'abitacolo rimane stabile nell'impatto frontale offset e la protezione di ginocchia e femori degli occupanti anteriori è buona, con Alpine che ha dimostrato prestazioni simili per occupanti di diverse corporature. La protezione del torace del conducente viene però classificata come marginale.
Il problema principale emerge nell'impatto laterale con barriera mobile: tutte le aree critiche risultano ben protette, ma la porta si apre durante l'urto, generando una penalità che fa crollare il punteggio complessivo. Nell'impatto laterale contro il palo, ogni parte del corpo riceve buona protezione ad eccezione del torace, ancora una volta marginale. Il controllo dell'escursione laterale degli occupanti risulta marginale e la variante testata non dispone di contromisure specifiche per limitare il contatto tra occupanti, sistema disponibile invece su altre versioni della gamma. L'apertura della porta combinata con questa assenza priva l'A390 di punti preziosi.
La protezione dei bambini rappresenta il punto di forza con l'85% e 23,7 punti su 24 nei crash test, sfiorando la perfezione. Gli unici elementi mancanti sono gli attacchi Isofix al centro della panchetta posteriore e sul sedile passeggero anteriore. Per gli utenti vulnerabili il punteggio raggiunge l'80%, identico alla Clio, con le stesse criticità sui montanti del parabrezza.
Un dettaglio tecnico penalizza ulteriormente l'Alpine: la funzione di protezione dei pedoni in retromarcia e quella di prevenzione del "dooring" che impedisce l'apertura della porta nella traiettoria di un ciclista in arrivo da dietro sono presenti nel sistema ma non attive di default, quindi non contribuiscono al punteggio.
I risultati assumono maggior peso se confrontati con quelli degli altri modelli testati nella stessa sessione. La nuova Mercedes CLA raggiunge il 94% nella protezione degli adulti e il 93% per pedoni e ciclisti. Il Porsche Cayenne conferma lo status premium con cinque stelle piene.
Il dato più significativo riguarda però i costruttori cinesi: il Deepal S05 ottiene cinque stelle con il 94% di protezione occupanti, il Leapmotor B10 raggiunge il 93%, il Geely Starray chiude con il 90%. Modelli che competono in fasce di prezzo spesso inferiori a quelle della Clio, eppure superano brillantemente i test più recenti.
I protocolli Euro NCAP si sono indubbiamente inaspriti negli anni, integrando sempre più assistenze alla guida e scenari complessi. Ma quando citycar cinesi a basso costo superano modelli premium europei, la riflessione va oltre la sola severità dei criteri di valutazione e chiama in causa le scelte progettuali dei costruttori.
Alpine
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