Spesa carburanti: nel 2019, 58 miliardi di euro

Spesa carburanti: nel 2019, 58 miliardi di euro
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Gli italiani nello scorso anno hanno speso alle pompe di benzina e gasolio 58 miliardi di euro, valore in calo del 2% rispetto al 2018
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
12 febbraio 2020

Grazie ad un calo generalizzato dei prezzi praticati dai gestori di carburante ed anche per merito del lento ma costante rinnovo del parco circolante con l’arrivo di modelli meno “assetati“, la spesa degli italiani presso i distributori resta imponente (ben 58 miliardi di euro) ma minore rispetto al 2018.

E’ quanto certifica l’elaborazione del Centro Studi Promotor, effettuata valutando i dati su consumi e spesa per carburanti in Italia: il valore totale, pur di assoluto rilievo (58 miliardi), è inferiore del 2% rispetto al 2018.

Una contrazione dovuta soprattutto a due fattori: il primo, relativo al calo del prezzo medio ponderato alla pompa, che per la benzina è stato dell’1,9% e per il gasolio dello 0,8%; secondo elemento ad incidere favorevolmente sulla spesa è stato il calo dei consumi dell’1%, non dovuto ad una contrazione del traffico (anzi valutato in leggero aumento), bensì alla sostituzione di auto anziane con veicoli nuovi, che ha comportato una apprezzabile diminuzione dei consumi medi unitari del parco e, conseguentemente, delle emissioni inquinanti o nocive.

«I dati sui consumi e la spesa per l’acquisto nel nostro Paese di benzina e gasolio - ha detto Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor -  sono importanti per la loro rilevanza economica, ma anche molto significativi perché indicano che il rinnovo del parco circolante comporta notevoli vantaggi, non solo per la riduzione delle emissioni, ma anche per il contenimento della spesa nell’uso dei veicoli. Purtroppo le immatricolazioni di auto in Italia sono ancora largamente inferiori al livello necessario per assicurare una regolare sostituzione del parco circolante, che attualmente ha un’anzianità media di 11 anni e 6 mesi, il livello più alto tra quello dei Paesi con cui il nostro si confronta. In Italia si discute sull’adozione di incentivi alla rottamazione che possano incidere sull’anzianità media del parco circolante: i nostri dati dimostrano che un’operazione di questo tipo avrebbe conseguenze importanti non solo per l’ambiente, ma anche per ridurre i costi di esercizio».

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