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Il nuovo CEO di Stellantis potrebbe avere un nome e un cognome italiani. Secondo quanto riportato da Bloomberg e da numerose testate europee e americane, Antonio Filosa, attuale Chief Operating Officer per il mercato nordamericano, sarebbe il favorito per raccogliere l’eredità di Carlos Tavares. La nomina, attesa entro giugno, potrebbe essere anticipata a fronte delle crescenti pressioni interne ed esterne al gruppo.
Filosa, napoletano di nascita e cresciuto a Ostuni, ha iniziato la sua carriera nel 1999 in Fiat e si è costruito un profilo manageriale completo: dagli acquisti alla produzione, dal Sud America all’America del Nord, fino alla guida globale del marchio Jeep. Il suo percorso ha toccato anche posizioni chiave nello stabilimento di Betim in Brasile e la leadership di Alfa Romeo e Maserati per l’America Latina. Un curriculum che oggi lo rende l’uomo giusto per traghettare Stellantis fuori dalla crisi.
Il contesto non è semplice. Stellantis ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un calo delle vendite del 12% negli Stati Uniti e l’intero anno si preannuncia complesso, anche a causa di nuove tariffe commerciali che stanno mettendo sotto pressione i costi di produzione e logistica. Il rating del gruppo è stato recentemente abbassato da Moody’s e la necessità di un nuovo piano di rilancio è ormai urgente.
In questo scenario, Filosa ha già avviato un’opera di “ricucitura” dei rapporti interni, in particolare con i sindacati statunitensi (UAW), logorati dalla precedente gestione. Il manager italiano è considerato anche un erede spirituale di Sergio Marchionne, e questo non solo per la sua formazione ma anche per la visione strategica orientata al pragmatismo operativo.
Oltre a Filosa, altri nomi sono circolati: Mike Manley (ex FCA, oggi CEO di AutoNation) e José Muñoz (ora alla guida di Hyundai Motor Co.), ma il nome del manager italiano è l’unico che combina competenze operative, legame con l’Italia e esperienza globale. In secondo piano anche la candidatura di Maxime Picat, ex capo dell’Europa per Stellantis e attuale responsabile degli acquisti, penalizzato dalla sua eccessiva vicinanza a Tavares, in un momento in cui si cerca discontinuità.
In Italia, dove la crisi del settore automotive si fa sentire in modo tangibile, l’arrivo di Filosa alla guida del gruppo è visto con favore da molti fornitori e rappresentanti dell’indotto. «Serve una figura forte, concreta, capace di far ripartire la produzione e i nuovi modelli», dichiarano alcune fonti vicine alla filiera. Gli stabilimenti italiani sono fermi o a regime minimo, i progetti rallentano, e i piani di uscita incentivata si moltiplicano: un cambio di passo è necessario e non più rimandabile.