Stellantis, Elkann lancia l'idea della “E-Car”: serve una nuova categoria per auto elettriche piccole e accessibili in Europa

Stellantis, Elkann lancia l'idea della “E-Car”: serve una nuova categoria per auto elettriche piccole e accessibili in Europa
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Da Torino parte l’appello all’Unione Europea: creare un quadro normativo favorevole per lo sviluppo di veicoli elettrici urbani economici, ispirati ai kei car giapponesi
12 giugno 2025

Dal palco dell’Automotive News Europe Congress, John Elkann, presidente di Stellantis, ha lanciato un appello forte e chiaro alle istituzioni europee: l’Europa ha bisogno di una “E-Car”, una nuova categoria di veicoli elettrici piccoli, leggeri ed economici, ispirata ai celebri kei car giapponesi, per garantire mobilità sostenibile e accessibile alle masse.

«Non c’è motivo per cui, se in Giappone le kei car rappresentano il 40% del mercato, l’Europa non possa avere le sue E-Car», ha dichiarato Elkann, criticando le attuali normative europee che rendono non redditizia la produzione di automobili compatte.

Elkann ha evidenziato come, fino a pochi anni fa, oltre un milione di auto vendute in Europa costassero meno di 15.000 euro. Oggi, quel numero è crollato a 100.000 unità. La causa principale? Le normative comunitarie, che hanno spinto verso auto più pesanti, costose e complesse, penalizzando la produzione di modelli compatti come la storica Fiat 500.

«Entro il 2030, affronteremo più di 120 nuove regolazioni in Europa», ha detto Elkann. «Oggi, oltre il 25% degli ingegneri Stellantis lavora esclusivamente alla conformità normativa, senza aggiungere vero valore al prodotto».

Un’opportunità per le “piccole” elettriche

Oggi Stellantis produce già alcuni micro-veicoli elettrici come Citroën Ami, Opel Rocks-e e Fiat Topolino, classificati come quadricicli leggeri. Possono essere guidati da ragazzi di 14 anni in alcuni paesi europei e hanno dimostrato che un mercato per la mobilità urbana economica esiste eccome. Tuttavia, sono limitati a 45 km/h e non possono circolare su strade ad alto scorrimento.

L’introduzione di una nuova categoria europea — le E-Car — consentirebbe la produzione di veicoli più versatili, a costi contenuti e capaci di rappresentare una vera alternativa ai SUV elettrici da oltre due tonnellate oggi dominanti.

Elkann non è solo in questa battaglia e, in una recente intervista congiunta con Luca de Meo, entrambi i dirigenti hanno chiesto una regolamentazione differenziata per le piccole auto. L’obiettivo è chiaro: salvare posti di lavoro, mantenere operative le fabbriche e rilanciare un segmento cruciale per Francia, Italia e Spagna.

De Meo ha sottolineato come l’attuale scenario stia portando a una desertificazione del segmento A e B, con un calo delle vendite del 40% in vent’anni. «È strategico tornare a produrre piccole auto elettriche, leggere, economiche e urbane», ha affermato, denunciando l’assurdità ambientale di circolare quotidianamente con EV da 2,5 tonnellate.

 

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Il modello giapponese: una guida possibile

In Giappone, le kei car hanno regole precise: lunghezza massima di 3,4 metri, larghezza di 1,48, altezza di 2 metri e motori da massimo 660 cc. Il prezzo? Spesso inferiore ai 10.000 euro, con modelli elettrici come la Nissan Sakura venduti anche a 12.000 euro, grazie agli incentivi.

Un recente studio del centro di ricerca francese Gerpisa ha proposto proprio questa strada all’Unione Europea: creare una nuova categoria regolamentata di E-Car, consentendo ai costruttori di sviluppare soluzioni realmente sostenibili, sia per l’ambiente sia per il portafoglio dei cittadini.

Nel frattempo, Elkann ha lanciato un monito: se la situazione regolatoria non cambia, nei prossimi tre anni Stellantis sarà costretta a decisioni dolorose sulla produzione europea

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