Stellantis: Imparato minaccia chiusura di fabbriche se non cambiamo l'auto e su Maserati...

Stellantis: Imparato minaccia chiusura di fabbriche se non cambiamo l'auto e su Maserati...
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Stellantis lancia l’allarme: “Siamo a un passo dal dramma industriale. Se nulla cambia, chiuderemo le fabbriche”
2 luglio 2025

Se alla fine dell’anno le cose non cambiano, dovremo prendere decisioni toste, come la chiusura delle fabbriche

Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis

Le parole di Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, risuonano come un avvertimento senza sconti. Durante gli “Stati Generali dell’Energia” organizzati da Forza Italia alla Camera, il manager ha tracciato un quadro inquietante sul futuro del settore automotive in Europa. E ha invocato azioni urgenti, prima che la crisi diventi irreversibile.

Imparato non usa mezzi termini: "Siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono". A pesare è soprattutto la corsa all’elettrificazione imposta dalle normative europee, senza però un adeguato supporto all’industria. "Dobbiamo ancora costruire il 20% di auto elettriche in UE, separando le vetture dai veicoli commerciali. Ma oggi, con appena il 10% delle vendite nel settore commerciale, si riesce a coprire solo un terzo della quota richiesta. Ogni punto percentuale mancante rischia di costarci caro: potremmo arrivare a pagare fino a 2,5 miliardi di euro di multe entro due o tre anni", ha spiegato.

Una pressione finanziaria insostenibile, aggravata dal crollo dell’offerta di auto economiche: "Nel 2019 c’erano 49 modelli sotto i 15.000 euro. Oggi ne resta solo uno", ha ricordato Imparato. Un dato che racconta il cortocircuito tra regolamentazioni ambientali e accessibilità per il consumatore medio.

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“Serve una decisione da cinque minuti”

La soluzione, secondo Stellantis, esiste, ma va presa con determinazione: "Facciamo qualcosa rinnovando il parco circolante con le macchine e con l’industria. Per fare questo servirebbe una decisione da cinque minuti". L’idea è di accelerare il ricambio del parco auto europeo — oggi ancora vetusto e inquinante — sostenendo sia l’acquisto di nuovi modelli sia la transizione produttiva delle aziende.

Un messaggio che, tra le righe, chiama in causa le istituzioni europee e i governi nazionali: senza incentivi mirati e una visione industriale di lungo periodo, i costruttori si troveranno costretti a ristrutturazioni drammatiche. E Stellantis, che in Italia gestisce numerosi impianti produttivi, non fa eccezione.

Il manager francese ha poi risposto anche alle voci sul destino di Maserati, rassicurando sul fatto che non ci sono intenzioni di dismissione: "Non molliamo. Ho visto una squadra super motivata e delle macchine bellissime". Ma ha anche messo in chiaro che la transizione elettrica, da sola, non basta a garantire un futuro per il Tridente: "L’elettrico non può essere la soluzione al 100% per Maserati. Abbiamo bisogno di fare macchine e motori".

Imparato ha evocato l’idea di un nuovo polo industriale in cui far collaborare Maserati e Alfa Romeo, come già accadeva un decennio fa. "Mi piacerebbe ricreare quel modello. Forse possiamo trovare un posto giusto. Ma tornerò a parlarne solo quando avrò qualcosa di serio e pubblico da annunciare".

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