Stellantis, Melfi: dal 25 agosto nuovi tagli al personale in linea, scattata l'allarme “robotizzazione”

Stellantis, Melfi: dal 25 agosto nuovi tagli al personale in linea, scattata l'allarme “robotizzazione”
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Melfi, Stellantis taglia ancora: meno operai per fare le stesse auto
13 agosto 2025

Dal 25 agosto, alla ripresa della produzione nello stabilimento Stellantis di Melfi, sulle linee di montaggio ci saranno ancora meno operai, pur mantenendo invariato il numero di auto da produrre. Lo annunciano i sindacati Fim, Uilm e Fismic in un messaggio ai lavoratori: “A parità di auto prodotte saranno tolti altri due addetti linea”.

A Melfi, con la ripartenza post-ferie cambierà il mix dei modelli assemblati: la Jeep Compass nella sua versione precedente uscirà definitivamente di produzione; la Renegade sarà prodotta soltanto in configurazione ibrida-elettrica fino alla fine di ottobre; la 500X, richiesta in un ordine speciale a tiraggio limitato, passerà da 75 a 110 unità per turno. Contestualmente, aumenterà gradualmente la produzione di sette nuovi modelli, elettrici e ibridi, tra cui la nuova Compass e la DS8, già in fase di avvio.

Secondo la Commissione sindacale del Montaggio, la nuova organizzazione prevede l’eliminazione dei modelli più impegnativi in termini di manodopera, ma non una riduzione della produzione complessiva. In pratica, per un ipotetico turno da 175 vetture, gli addetti saranno di nuovo ridotti. È un trend che si protrae da tempo: già a luglio era stata effettuata un’ulteriore sforbiciata al personale in linea.

Ci vogliono robotizzare sempre di più”, denuncia un operaio del reparto montaggio, sottolineando come le nuove auto non siano necessariamente più semplici da assemblare. “Il carrier dei nuovi modelli non è più un pezzo unico: servono più operazioni nello stesso tempo. Senza l’indotto, tocca fare tutto a noi”.

Il timore di molti lavoratori è che, a fronte di una riduzione costante di personale, cresca il carico di lavoro individuale, con operazioni sempre più serrate e ritmi difficili da sostenere. “Negli ultimi mesi ho perso diversi chili per stare dietro alla linea – racconta un addetto – Temo che presto rimarremo in tre per linea, e il peso ricadrà solo su chi ancora è disposto a scendere in fabbrica”.

Negli ultimi due anni, tolto il turno di notte, la produzione è stata centellinata e la rotazione del personale applicata senza criteri chiari. Risultato: sempre meno operai attivi, sempre più “robotizzati” e con poco margine per contestare le scelte organizzative.

Fim, Uilm e Fismic assicurano che la Commissione Unità Montaggio resterà attiva per monitorare l’evoluzione e risolvere eventuali criticità. Ma per i lavoratori, il rientro del 25 agosto significherà una cosa sola: stessi volumi, meno mani in catena.

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