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Stellantis ha comunicato ai sindacati una nuova sospensione dell’attività produttiva per lo stabilimento Cassino Plant: lo stop riguarderà i reparti di Montaggio, Lastratura e Verniciatura e sarà in vigore dal 18 al 29 agosto. È solo l’ultimo di una lunga serie di fermi che hanno segnato il 2025, anno in cui — secondo stime sindacali — si è lavorato meno della metà delle giornate disponibili.
Il motivo è sempre lo stesso: mancano i volumi. Gli ordini delle vetture prodotte a Cassino — Alfa Romeo Giulia, Stelvio e Maserati Grecale — sono ai minimi termini, in un mercato che fatica a digerire modelli di alta gamma con motorizzazioni prevalentemente termiche, mentre la transizione elettrica avanza a velocità irregolare.
La Uilm – Uil ha espresso forte preoccupazione per l’ennesima fermata e chiede un confronto immediato a livello nazionale. "Non possiamo continuare ad accettare un modello in cui i lavoratori diventano variabili di aggiustamento, senza nessuna garanzia concreta", ha dichiarato Gennaro D’Avino, segretario della sigla.
Il sindacato punta il dito contro l’incertezza che ancora grava sul futuro dello stabilimento: "Servono risposte chiare sulla destinazione dei modelli che dovevano essere costruiti sulla piattaforma elettrica STLA Large, annunciata da tempo ma di cui non si vedono ricadute reali", ha sottolineato D’Avino, chiedendo "un piano industriale serio, con investimenti, volumi e prospettive certe".
Ma soprattutto, il sindacato chiede "rispetto per chi lavora, per chi in questi mesi ha dovuto subire ore, giornate, settimane di inattività e ammortizzatori sociali, senza una sola parola di verità da parte dell’azienda".
Nel sito produttivo ciociaro sono rimasti attivi meno di 2.500 lavoratori, suddivisi su un unico turno giornaliero. Un ridimensionamento importante per quello che fu uno dei poli industriali più importanti del gruppo in Italia. E se il trend attuale non cambierà, il rischio concreto è che l’impianto venga ulteriormente svuotato nei prossimi mesi.
Cassino avrebbe dovuto rappresentare uno dei cardini della transizione elettrica di Stellantis in Europa, grazie alla piattaforma STLA Large dedicata ai modelli premium e di segmento D-E. Ma le incognite strategiche, unite alla debolezza delle vendite, stanno alimentando una crisi sempre più profonda, che mette a repentaglio il futuro dell’intero sito e l’occupazione nell’area.