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Arriva una svolta importante nella delicata partita europea sulla transizione energetica e sul futuro dell’automotive. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un’intesa con il ministero dell’Industria tedesco per una posizione comune in merito allo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035.
“Abbiamo raggiunto un accordo e sottoscritto un documento congiunto – ha spiegato Urso intervenendo alla presentazione del rapporto di autunno del centro studi di Confindustria – che ha trovato piena concretezza nel comunicato di Palazzo Chigi sull’automotive. Si tratta di un passo fondamentale per superare le gabbie ideologiche che hanno finora condizionato le imprese”.
Secondo Urso, la collaborazione con la Germania rappresenta una svolta per l’industria automobilistica europea, in particolare per i Paesi più esposti alla concorrenza internazionale. “Oggi con l’intesa tra i capi di governo siamo a un punto di svolta. Alcuni significativi governi europei ci hanno dato ragione. L’Italia ha svegliato l’Europa ed ora i risultati sono conseguibili”, ha sottolineato il ministro.
Il riferimento è chiaro: la posizione dell’Italia, da tempo critica verso un approccio troppo rigido sullo stop 2035, ha trovato sponde tra imprese e governi europei. Già le associazioni di categoria come Confindustria, Acea e le confindustrie di Francia, Germania e Italia avevano lanciato un appello urgente alla Commissione europea per un approccio più pragmatico.
Nonostante l’accordo politico, la sfida resta complessa. “Mi auguro che si concluda il dibattito – ha aggiunto Urso – perché mentre Bruxelles discute, l’industria europea rischia di essere espugnata dai colossi internazionali. La sfida è difficile, ma si vede la luce in fondo al tunnel”.
Il nodo centrale resta la competitività con i produttori cinesi di auto elettriche, capaci di immettere sul mercato modelli a prezzi molto più bassi rispetto a quelli europei. L’Italia e la Germania spingono dunque per una transizione che tenga conto non solo degli obiettivi ambientali, ma anche della sostenibilità industriale e occupazionale.
L’intesa con Berlino rappresenta anche un segnale importante per i lavoratori italiani del settore auto, spesso colpiti da rallentamenti produttivi e cassa integrazione. È di pochi giorni fa la notizia dello stop alla produzione di Fiat Panda e Alfa Romeo Tonale a Pomigliano, un campanello d’allarme che evidenzia come la transizione rischi di lasciare sul campo migliaia di posti di lavoro se non gestita con gradualità.
La decisione definitiva della Commissione Europea sul bando ai motori termici entro il 2035 è attesa entro fine anno. L’accordo tra Italia e Germania potrebbe però aprire la strada a una revisione della normativa, magari introducendo deroghe o soluzioni tecnologiche alternative, come i carburanti sintetici o ibridi di nuova generazione.