Supercar abbandonate a Dubai: attenzione ai super affari, sono sempre una truffa!

Supercar abbandonate a Dubai: attenzione ai super affari, sono sempre una truffa!
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La segnalazione arriva da una società italiana, la Falcon Advice, che ha ricostruito i meccanismi che spesso si celano dietro a vere e proprie truffe internazionali
18 agosto 2020

Gli affari del secolo, in fatto di supercar, non esistono e quando vengono pubblicizzati sono per la stragrande maggioranza delle vere e proprie truffe internazioni. Soprattutto quando a essere tirata in ballo è la solita storia, ormai trita e ritrita, del riccone di turno che si stanca di guidare l'hiypercar e la lascia nel deserto. Spesso questi abbandoni sono a sua volta figli di truffe messe in atto da persone che acquistano le auto e poi, dopo averle guidate per un periodo, fanno perdere le loro tracce, lasciandole incustodite, per non pagare le rate dei leasing.  Un meccanismo tutt'altro che fiabesco e che ha innescato a sua volta un fenomeno che sta assumendo dimensioni preoccupanti: quello delle società che promettono posti di lavoro a "cacciatori di supercar" e spedizione degli stessi veicoli in tutta Europa, al solo scopo di incassare cospicui anticipi in denaro. Dinamiche truffaldine portate alla luce anche dalla società italiana Falcon Advice. 

“Alcuni improvvisati cacciatori di questi tesori a quattro ruote, che magari prima facevano mestieri di tutt’altro genere, pensano di reinventarsi broker di auto di lusso abbandonate negli Emirati Arabi Uniti - spiega Daniele Pescara, finanziere veneto, titolare della società Falcon Advice con sede a Padova e Dubai, che aiuta le aziende italiane ad aprire società negli Emirati - Ancora una volta ci troviamo di fronte a 'specchietti per le allodole' dai quali gli italiani vengono ammaliati. Basta girare i vari parcheggi sotterranei dei grattacieli di Dubai per rendersi conto che le auto di lusso abbandonate sono veramente tante”.

Solo il deposito di Sharja, città a pochi chilometri da Dubai, ne conta 2mila, tra auto normali e di lusso. Rolls-Royce, Ferrari, Bentley, Maserati, Lamborghini, tutte coperte dalla sabbia del deserto. “Ma da qui a guadagnarci qualcosa ce ne corre e bisogna stare attenti – spiega Pescara - Famiglie oneste presenti da molte generazioni a Dubai e che fanno import/ export di auto di lusso, perlopiù con la Germania, esistono, e sono loro ad avere mezzi economici, logistici per poterci guadagnare su questo mercato, chiuso ed inaccessibile alla massa. I truffatori, invece, sono di due specie: il commerciante improvvisato che pubblica le foto dell'auto abbandonata su internet e si fa mandare gli acconti dall'Italia (ci sono anche concessionarie italiane che lo fanno) e poi ovviamente non spediscono né l'auto, né restituiscono la caparra. Ad esempio una Porsche 911 piena di polvere a 45mila dollari, che ha un valore di mercato in Italia di 70mila. Loro chiedono 5mila dollari di caparra ai quali poi aggiungono i dazi doganali, l'Iva, il trasporto e così via, finché l’ignaro compratore non si accorge che si tratta di una truffa. Poi ci sono presunti consulenti che con 6/7mila dollari ti aprono delle società di import/export delle suddette auto, promettendo guadagni stratosferici, e che in realtà sono bufale. Attenti agli speculatori, Dubai ne è piena, rivolgetevi solo a società serie”.

La Falcon Advice, solo nel mese di luglio ha ricevuto 12 richieste da parte di privati interessati ad aprire società nel campo dell’import/export di auto, domande che ovviamente sono state tutte respinte.

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