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Il marchio giapponese, specialista nelle kei car, ha svelato in anteprima mondiale la K-Open, una piccola spider a due posti che punta a racchiudere il divertimento di guida in formato tascabile.
In un’epoca dominata da SUV e crossover elettrici, Daihatsu ha scelto di proporre una formula classica ma ormai quasi dimenticata: motore anteriore e trazione posteriore. Una configurazione che, unita al peso contenuto e alle dimensioni compatte (3.395 mm di lunghezza, 1.475 mm di larghezza e 1.230 mm di altezza), promette un’esperienza di guida diretta e genuina.
Il prototipo esposto a Tokyo si presenta in una elegante livrea grigio metallizzato, ma accanto a lui è stato mostrato anche un secondo esemplare, rosso, con dimensioni leggermente diverse – 50 mm in più in altezza e 35 mm in meno di passo – a dimostrazione che il progetto è ancora in fase di evoluzione.
Mentre molti costruttori abbandonano il motore a combustione, Daihatsu va in controtendenza: sotto il cofano della K-Open pulsa un propulsore termico tradizionale, anche se la Casa non ha ancora rivelato dettagli su cilindrata o potenza. Un segnale chiaro agli appassionati: la leggerezza e l’immediatezza del comando restano valori fondamentali per il marchio.
Il CEO di Toyota, Koji Sato, ha commentato: “Con la K-Open vogliamo portare il concetto di Mobility for All a un livello più personale, spostando l’attenzione da ‘tutti’ a ‘te’, il singolo guidatore”. Una dichiarazione che racchiude perfettamente lo spirito del progetto: un’auto pensata per chi ama guidare, non solo per chi deve spostarsi.
Gli ingegneri Daihatsu hanno dovuto ottimizzare ogni centimetro: motore in posizione ribassata, trasmissione e albero di trasmissione integrati con precisione millimetrica, pedaliera studiata per garantire una posizione di guida naturale e, allo stesso tempo, preservare lo spazio interno. Il risultato è una mini-roadster leggera e proporzionata, capace di unire praticità urbana e libertà a cielo aperto.
La K-Open rappresenta anche una dichiarazione di intenti per il futuro del marchio e, sotto lo slogan “Daihatsumei for me”, Daihatsu vuole proporre una mobilità che non sia più solo economica o funzionale, ma anche emozionale e centrata sull’individuo. Il concetto rientra nella visione più ampia del gruppo Toyota, che mira a trasformare il principio di Mobility for All in una mobilità “su misura”, attenta ai desideri di chi guida.
Fonte: autocar