Trimestrale BMW: meno consegne, ma crescono i profitti

Trimestrale BMW: meno consegne, ma crescono i profitti
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Il bilancio del gruppo tedesco migliore delle attese degli analisti
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
5 novembre 2021

La Casa di Monaco ha presentato i suoi conti trimestrali: nel periodo estivo, migliorando le stime  degli analisti, ed in un contesto di riduzione globale delle vendite per tutti i costruttori, Oliver Zipse, ceo di BMW, ha esibito numeri importanti:  l'utile di gruppo al lordo del risultato finanziario (EBIT) è salito a 10.913 milioni di euro rispetto ai 2.633 milioni del 2020 per i nove mesi e a 2.883 milioni sui 1.924 del 2020 nel terzo trimestre dell'anno.

BMW Group, che pure ha registrato una crescita significativa dei volumi di vendita nei primi nove mesi del 2021, con consegne in aumento del 18% toccando 1.932.224 unità (erano state 1.638.167 nel 2020), nel terzo trimestre ha visto 593.177 veicoli dei marchi BMW, Mini e Rolls-Royce consegnati ai clienti, pari al -12,2% rispetto ai 675.592 del 2020.

Il costruttore tedesco, che nelle previsioni di inizio anno aveva cautelativamente indicato una produzione ridotta fino a 90.000 auto soprattutto imputabile alla crisi dei microchip, ha retto quindi meglio dei grandi Gruppi concorrenti: giusto per la memoria, Stellantis è al -27%, Volkswagen -26%, Daimler -25%, Renault -22%.

Nell'analisi delle dinamiche di mercato, spicca la spinta fornita dai veicoli elettrici, le cui vendite nei nove mesi dell'anno sono quasi raddoppiate (+98,9%) rispetto al 2020, arrivando a 231.575 unità; nel comparto, le elettriche fanno anche meglio, visto che i 59.688 veicoli che corrispondono ad un importante +121,4%, e per il futuro la tendenza dovrebbe consolidarsi, vista anche la buona risposta del mercato alla presentazione di iX e I4.

«BMW mantiene la sua previsione del margine Ebit per l'anno tra il 9,5% e il 10,5% per la divisione automobilistica - ha detto Oliver Zipse - obiettivo raggiungibile sfruttando la marginalità nascosta negli optional e agendo sul costo del lavoro, mentre i buoni rapporti con i fornitori hanno evitato conseguenze peggiori dovute ai rincari delle materie prime».  

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