Tutor: così le province si attrezzano per stangarci

Tutor: così le province si attrezzano per stangarci
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
Una storia esemplare e amara sulla disinvoltura con la quale vengono violate, in un sol colpo, le norme europee sugli appalti, i decreti nazionali di omologazione, le leggi sull’acquisto delle attrezzature e i richiami della Costituzione per una sana amministrazione | <i>E. De Vita</i>
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
24 maggio 2013

Governo e Parlamento avevano detto nel 2007 che è immorale per le amministrazioni locali far finta di comprare per pochi soldi attrezzature elettroniche per il controllo delle infrazioni (autovelox, T-Red, Photo-red e compagni di merende) e poi retribuirle lautamente con provvigioni indecenti su ogni verbale. Provvigioni capaci non solo di strapagare l’attrezzatura, ma di moltiplicare, in meno di un anno, anche di dieci volte il valore della fornitura. 

Autovelox: vietato pagarsi il noleggio applicando una provviggione ad ogni scatto

Poi, Maroni nel 2010, quando era ministro dell’Interno aveva emanato un decreto col quale addirittura vietava ciò che fino ad allora era ritenuto “immorale”. “Non avete i soldi per comprarle”- scriveva il ministro - “prendetele a noleggio e pagate a parte ogni servizio aggiuntivo (come la compilazione dei verbali), ma non sognatevi di nascondere il costo dell’intera attrezzatura con un pagamento a cottimo o una provvigione su ogni fotogramma scattato”.

 

Tutto molto chiaro, vero? Per molti sindaci, comandanti di polizia locale, assessori e presidenti di provincia sembra proprio di no. Abbiamo davanti agli occhi il contratto che la provincia di Como ha firmato nei mesi scorsi per: comprare? noleggiare? affittare? istallare? un Tutor con due portali che ha posizionato nel tratto Lomazzo-Bizzarone, vicino al confine svizzero.

tutor celeritas como
L'occhio della telecamera nascosto sotto un viadotto della tangenziale di Brescia nel Comune di Roncadelle. Ma non è il Comune a fare le multe bensì la Provincia stessa che ha acquisito il Celeritas con le clausole simili al contratto firmato dalla Provincia di Como
 

Como: velox affitato a 4.000 euro al mese

L’attrezzatura è un “Celeritas” prodotto dalla ditta Selex (gruppo Finmeccanica), venduta dalla Safety 21, con la partecipazione di una azienda legata alle Poste. Il Celeritas ha un costo industriale di circa 50.000 euro. La Provincia di Como ha accettato di pagare un affitto di 4.000 euro al mese, per 12 mesi.

Perché dopo 1 anno le telecamere vengono spostate? 

Penserete voi: “Allora dopo un anno diventerà di sua proprietà?” Risposta: No, perché dopo un anno deve restituirlo giacché il contratto scade. E perché deve restituirlo, visto che lo ha pagato tutto? Semplice: potrebbe non rendere più come nei primi mesi e allora la ditta che lo istalla (e che si è già ripagata del costo) se lo riprende e va a mietere da un’altra parte.

Non avete i soldi per comprarle (le telecamere, ndr)”- scriveva il ministro - “prendetele a noleggio e pagate a parte ogni servizio aggiuntivo, ma non sognatevi di nascondere il costo dell’intera attrezzatura con un pagamento a cottimo o una provvigione su ogni fotogramma scattato

 

Ma questo è solo l'inizio. Provate a indovinare quanto la Provincia di Como si è impegnata a pagare per ogni scatto fotografico (o serie di scatti) che documenta una infrazione. Beninteso, il congegno non fotografa tutti, ma solo le targhe di coloro che commettono infrazione. Oggi con l’elettronica non serve la pellicola, non ci sono più lo sviluppo e la stampa: basta solo una goccia di energia elettrica, un microsecondo di software per crittografare le immagini, ancor meno per calcolare la velocità e qualche Kilobyte di memoria da occupare su un CD. I più esperti azzarderanno che ogni scatto non vale più di qualche centesimo di euro. Esatto.

E' vietato, ma la Provincia di Como sborsa 42 euro ad ogni scatto delle telecamere

Ora leggete a pagina 8 del contratto quanto si è impegnata a pagare la Provincia di Como: ben 35 euro, che con l’IVA diventano oltre 42 e questi soldi la Provincia li deve pagare anche se decide di non inviare il verbale (per esempio, alle macchine della Provincia stessa o a quelle col lampeggiante blu, giallo, rosso, o alle ambulanze). Non importa: quando la macchina fotografica ha fatto il suo mestiere, le foto vanno pagate.

 

contratto dentro al testo

 

Ma quante foto scatterà quella telecamera? Chi la vende garantisce che circa un terzo dei veicoli che passano sotto l’occhio magico superano il limite, e diventano potenziali vittime. In realtà, tutto dipende dal limite di velocità scelto per quella strada e da come viene predisposto l’apparecchio.

foto laprovincia def
Alcuni giornali locali hanno riportato la notizia, evidenziando che l'azienda privata che gestisce la telecamera incasserà quasi 2 milioni di euro

 

Per esempio, se a Como sanzionassero anche quelli che superano il limite per meno di 10 km/h, potrebbero colpire 800 - 1.000 automobilisti al giorno. Ma perderebbero soldi, giacché incasserebbero meno di quanto devono versare alla ditta fornitrice. Infatti, oltre al costo della fotografia, l’amministrazione provinciale paga altri 9,50 euro (più IVA del 21%), sempre per ogni verbale inviato.

 

Naturalmente, sono a carico della provincia le spese postali, le spese di visura presso la Motorizzazione o il PRA e persino i costi dell’energia elettrica usata per far funzionare  l’apparecchio. E questi costi valgono per tutti i verbali inviati anche se non vanno a buon fine. Anzi, in caso di ricorso al giudice di pace la ditta si impegna a fornire materiale e documentazione per opporsi al ricorso. E tutto questo comporta altri 15 euro, sempre più IVA.

Per fortuna, tengono acceso il Celeritas anche di notte. Grande trovata di entrambi i pretendenti: infatti, dalle ore 22 le sanzioni raddoppiano, con godimento immediato della Provincia e solo in parte della Safety

 

Non solo, ma la Safety21 si incarica di riscuotere anche le sanzioni dei ritardatari (se uno paga dopo 60 giorni dall’arrivo del verbale, la cifra raddoppia immediatamente). Bene, sui soldi recuperati, la Safety21 pretende (e ne ha diritto perché il contratto è stato firmato) la bella percentuale del 34%, che tenuto conto del raddoppio diventano cifre da capogiro.

L'azienda che gestisce le telecamere può incassare 2,36 milioni all'anno

Allora, quante saranno le multe al giorno? Teoricamente potrebbero essere 800, visto il traffico in quella zona, ma prudenzialmente il comandante della polizia provinciale dichiara in un’intervista che saranno di meno. E aggiunge che in un mese hanno rilevato 4.380 infrazioni. Ora provate a moltiplicare 4.380 per (35 + 9,5 = 45 euro) e per 12 mesi. Scoprirete che “l’arnese” può rendere (alla ditta) oltre 2,36 milioni di euro all’anno.

E la provincia? (solo) 1,8 milioni...

E alla Provincia? Fate voi il calcolo, ma tenete a mente che il “fotografo” riprende tutto e incassa su tutto, mentre all’amministrazione conviene sanzionare solo chi supera gli 85 km/h perché la sanzione passa da 42 a circa 200 euro (dipende dalla cresta per le spese). Quindi, in teoria, la Provincia incasserebbe “solo” – si fa per dire – 1,8 milioni l’anno.

decreto definitivo
Il decreto ministeriale col quale è stato omologato il “Celeritas” dice che l’attrezzatura deve rimanere esclusivamente sotto il controllo diretto delle forze di polizia

 

Di notte le sanzioni raddoppiano

Per fortuna (non certo degli automobilisti), tengono acceso il Celeritas anche di notte. Grande trovata di entrambi i pretendenti: infatti, dalle ore 22 le sanzioni raddoppiano, con godimento immediato della Provincia e in parte della Safety, che lucra di più solo in caso di pagamento ritardato. Sembra, tuttavia, che il 50% dei multati non si accorgano o non comprendano o si dimentichino che devono fornire anche i dati di chi guidava, e quindi incappano nella infrazione al 126 bis. In tal caso scatta un nuovo verbale da circa 300 euro, sul quale speculano e contano entrambi i contendenti al malloppo.

Ma da noi gli ostacoli si superano con stratagemmi o capriole o interpretazioni. Infatti, con una certa dose di faccia tosta o di ipocrisia, la Provincia afferma di non sborsare questi soldi in un anno

Strategemmi e capriole per aggirare le norme europee

Con tale resa annua le norme europee vietano alle amministrazioni pubbliche di acquistare attrezzature e servizi senza fare un bando di gara europeo, obbligatorio per tutti gli esborsi superiori a 200.000 euro. Tanto meno di applicare un cottimo fiduciario. Ma da noi gli ostacoli si superano con stratagemmi o capriole o interpretazioni. Infatti, con una certa dose di faccia tosta o di ipocrisia, la Provincia afferma di non sborsare questi soldi in un anno. E dice la verità, perché essa tira fuori solo 48.000 euro, il resto lo scuciono i suoi cittadini, verbale per verbale. In nome della santa sicurezza stradale.

 

Questa è l’etica di molte nostre amministrazioni provinciali e comunali. Infatti il contratto di noleggio ci risulta essere stato firmato, per la stessa attrezzatura e per importi più o meno simili: dalla Provincia di Roma, da quella di Brescia e altri Comuni d’Italia, come Bagnolo Po (in provincia di Rovigo) oppure Arcola (provincia di La Spezia).

celeritas
Il "celeritas" di Como porta nelle casse delle provincia una cifra prossima a 1,8 milioni di euro all'anno. 2,36 milioni invece è la cifra che ricava l'azienda che gestisce la telecamera

I soldi dei cittadini? Direttamente sul conto corrente della ditta fornitrice dei velox

Qualora l’indignazione non vi abbia ancora fatto rizzare i capelli, ci sono ancora due particolari indecenti da scoprire. Per evitare che la Provincia debba fare i conti o possa pagare in ritardo o trattenere parte dei compensi, i soldi che i cittadini pagheranno per le infrazioni andranno su un conto corrente intestato direttamente alla ditta fornitrice, che poi farà i conti e verserà quanto rimarrà alla Provincia.

 

Secondo: il decreto ministeriale col quale è stato omologato il “Celeritas” dice che l’attrezzatura deve rimanere esclusivamente sotto il controllo diretto delle forze di polizia. Bene, ad evitare che qualcuno ci metta le mani, la Safety21 prevede nel contratto il divieto assoluto di far eseguire la manutenzione del “sacro bancomat” da ditte estranee all’affaire.


Pre concludere facciamo un giochino: provate a indovinare quante pistole avevano puntate alla testa quei funzionari provinciali e comunali che hanno sottoscritto – certamente obtorto collo - un contratto con tali clausole capestro? Ben sapendo di violare così norme europee e decreti ministeriali?

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