USA vs Cina, per GM «Necessario un dialogo»

USA vs Cina, per GM «Necessario un dialogo»
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Daniele Pizzo
La “guerra commerciale” di Trump preoccupa i costruttori. Le auto nella lista dei beni su cui la Cina potrebbe imporre pesanti dazi
5 aprile 2018

Punti chiave

La guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina non piace ai costruttori. Il primo a uscire allo scoperto è General Motors, che in una nota ufficiale ha dichiarato apertamente che l'escalation dei dazi danneggerebbe l'industria dell'auto.

«Sosteniamo relazioni commerciali pacifiche tra USA e Cina e facciamo appello a entrambe i Paesi di continuare a costruire un dialogo positivo e perseguire politiche commerciali sostenibili. Continuiamo a credere che entrambe i Paesi abbiano a cuore una fiorente industria automobilistica e comprendano la dipendenza reciproca tra i due mercati maggiori al mondo», è la posizione del colosso di Detroit.

General Motors, come del resto tutti i costruttori di automobili, ha interessi commerciali enormi in Cina. GM ha da lungo tempo formato joint venture con costruttori cinesi e nella Repubblica Popolare commercializza veicoli a marchio Chevrolet, Cadillac, Baojun, Buick, GMC, Holden, Jiefang e Wuling. Insieme alle sue joint ventures nel 2017 ha venduto in Cina 4.040.789 veicoli, con un incremento del 4,4% rispetto al 2016.

Il fuoco incrociato di dazi scatenato da Trump tocca dunque molto da vicino l'industria dell'automobile. E' iniziata con la tassazione al 25 e 10% di acciaio ed alluminio importati negli USA, alla quale Pechino ha risposto alzando le tasse doganali di 128 beni importati dagli States.

Da lì, l'escalation: l'amministrazione del Presidente USA ha preparato una lista con oltre 1.300 prodotti importati dalla Cina sui quali vorrebbe imporre una tariffa doganale del 25%, ma il Ministero del Commercio cinese per tutta risposta ne ha preparata un'altra con altri 106 prodotti i provenienza USA da sovratassare, tra cui le automobili.

Le misure protezionistiche non sono ancora in vigore, ma sono per entrambe le parti un buon pretesto per avviare un dialogo che Trump lamenta non esserci stato in passato. Intanto, i costruttori stanno a guardare, con molta preoccupazione.

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