Viadotto di Rho, Tangenziale Ovest: «Era a rischio crollo da quattro anni»

Viadotto di Rho, Tangenziale Ovest: «Era a rischio crollo da quattro anni»
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Il viadotto di Rho, oggetto di una manutenzione straordinaria a dicembre 2018, era a rischio crollo già nel 2014. Le accuse al direttore generale Paolo Besozzi
24 gennaio 2019

Il Viadotto di Rho sulla Tangenziale Ovest era «a rischio crollo»: stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, il tratto chiuso per un intervento di manutenzione straordinaria da dicembre al 7 gennaio già nel 2014 presentava un'usura per la quale erano richiesti «interventi di somma urgenza». Questo è quanto emerge da una relazione di Milano Serravalle Engineering, chiamata all'epoca a valutare le condizioni del viadotto. 

Da questo documento parte l'azione disciplinare avviata dalla società Milano Serravalle nei confronti del proprio direttore generale, Paolo Besozzi, che, interpellato in merito, precisa: «È un pretesto per licenziarmi». L'amministratore delegato di Milano Serravalle, Andrea Mentasti, accusa Besozzi di «gravi negligenze, imperizia e colpevole inerzia che avrebbero potuto portare a gravissime conseguenze per l’utenza di quel tratto autostradale, oltre che a comportare pesanti riflessi nei rapporti della società con il concedente» nel caso in cui si fosse verificato un incidente.

Besozzi viene nominato direttore generale il 10 gennaio del 2017, anno in cui viene varato in via teorica il «Progetto esecutivo di manutenzione straordinaria» per il viadotto di Rho. Mentasti spiega che «si sarebbero dovuti attuare senza alcun indugio, in somma urgenza, interventi di manutenzione straordinaria» e «misure provvisorie» e punta il dito contro Besozzi, visto che nulla «veniva realizzato».

Il crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto del 2018, è un campanello di allarme sullo stato dei viadotti in Italia. Il Ministero delle Infrastrutture chiede alle concessionarie di controllare ponti e viadotti di loro competenza. Besozzi poco dopo comunica ai vertici di Milano-Serravalle che «nessuno dei manufatti presenta criticità strutturali tali da richiedere immediati lavori di messa in sicurezza».

Il 26 settembre viene proposta una gara di appalto per la manutenzione straordinaria nell'ultimo trimestre del 2019, nonostante le «significative condizioni di ammaloramento» del viadotto di Rho. I tecnici della Engineering, però, il 12 ottobre «sollecitano il posizionamento di martinetti provvisori di sostegno dei piloni» della struttura, che «presentavano un’anomala inclinazione». Si tratta delle parti arrugginite e piegate visibili nelle foto prima dell'intervento tra dicembre e gennaio. Le successive consulenze di ingegneri esterni spingono all'accelerazione dell'inizio dei lavori, cominciati il 10 dicembre.

Besozzi, dal canto suo, respinge le accuse, facendo notare che la vicenda ha avuto inizio tre anni prima della nomina, e quindi dovrebbero essere chiamati in causa anche i manager e i tecnici che lo hanno preceduto. A meno che la società non sia stata gestita in precedenza «da una banda di incoscienti ed irresponsabili che, pur a conoscenza della situazione di pericolo per l’incolumità delle persone, avrebbe omesso di provvedere alla messa in sicurezza urgente del manufatto, addirittura stralciando l’intervento dal piano di investimenti». 

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