Volkswagen, conti in rosso: perdite per 1,3 miliardi e stangata da 5 miliardi di euro per i dazi USA. Crolla anche Porsche

Volkswagen, conti in rosso: perdite per 1,3 miliardi e stangata da 5 miliardi di euro per i dazi USA. Crolla anche Porsche
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Volkswagen chiude un terzo trimestre da dimenticare...
30 ottobre 2025

Il gruppo tedesco ha registrato una perdita operativa di 1,3 miliardi di euro, un dato che segna una brusca frenata rispetto ai 2,8 miliardi di utile operativo dello stesso periodo del 2024. A pesare sono soprattutto le difficoltà di Porsche e l’impatto dei dazi statunitensi, che rischiano di costare fino a 5 miliardi di euro nel 2025.

Secondo quanto riportato da Reuters, il colosso tedesco ha contabilizzato oneri per 4,7 miliardi di euro legati alla revisione della strategia elettrica di Porsche, marchio controllato al 75,4% dal gruppo. La Casa di Zuffenhausen ha infatti deciso di rallentare la transizione verso l’elettrico, puntando di nuovo su motorizzazioni ibride e termiche per riconquistare la clientela più tradizionale.

Una scelta che però ha avuto un impatto pesantissimo sui conti e che arriva in un momento di forte instabilità per il marchio. Oliver Blume, attuale CEO di Volkswagen e di Porsche, ha annunciato che lascerà la guida di Porsche a fine anno, mantenendo solo il ruolo di vertice nel gruppo Volkswagen, dopo le crescenti pressioni degli investitori che ne criticavano la doppia carica.

A complicare ulteriormente la situazione, ci sono i nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sui veicoli europei, che – secondo le stime della stessa Volkswagen – potrebbero pesare fino a 5 miliardi di euro nel bilancio annuale. “Questi effetti continueranno a farsi sentire – ha dichiarato il CFO Arno Antlitz – ed è per questo che dobbiamo rafforzare i programmi di efficienza e trovare nuovi approcci strategici per mantenere la competitività del gruppo.”

Nonostante il rosso in bilancio, Volkswagen ha mantenuto le previsioni per l’intero anno, precisando però che tali stime dipendono dalla disponibilità di semiconduttori. Un riferimento esplicito al possibile nuovo fronte di crisi: la tensione commerciale legata al produttore olandese di chip Nexperia, che minaccia nuove interruzioni nelle forniture per l’industria automobilistica europea.

Il gruppo di Wolfsburg parla di un “quadro misto” per il 2025: da un lato la domanda di modelli elettrici in Europa resta forte, dall’altro la pressione sui margini legata proprio alla transizione verso l’elettrico continua a pesare. Eppure, nonostante i conti in perdita, il titolo Volkswagen è salito dell’1,2% nelle contrattazioni mattutine a Francoforte. Segno che il mercato, pur consapevole delle difficoltà, vede nel cambio di rotta un possibile rilancio per il gruppo tedesco nel medio termine.

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