Gruppo Volkswagen, marcia indietro sul metano: «Il mercato non cresce»

Gruppo Volkswagen, marcia indietro sul metano: «Il mercato non cresce»
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Penalizzate nel calcolo della CO2, le auto a metano perdono popolarità. Ecco perché il più grande costruttore d’Europa ne ha bloccato lo sviluppo
5 marzo 2020

Un tempo indicato, anche a ragione, come il carburante più pulito immediatamente disponibile sul mercato, il metano da autotrazione potrebbe presto tramontare o, almeno, veder crollare drasticamente la sua popolarità.

Il Gruppo Volkswagen ha infatti deciso di abbandonare lo sviluppo dei motori alimentati a gas naturale, uno sforzo che non vale più la pena di sostenere per i piani alti di Wolfsburg, dal momento che il mercato non è più interessato, tanto che per la prima volta i distributori in Germania sono diminuiti invece di aumentare.

«La risposta del mercato non è cresciuta ed è prevedibile che il numero di veicoli venduti non aumenterà in modo significativo», ha riferito Frank Welsch, membro del consiglio di sviluppo del Gruppo Volkswagen, a Suddeutsche Zeitung

Per i costruttori il gioco non vale più la candela: le auto a metano abbattono circa il 20% di CO2 rispetto ai tradizionali motori a benzina. Un ottimo risultato, ma non sufficiente, perché per l’UE ha obbligato le Case automobilistiche a ridurre le emissioni di gas serra del 37,5% entro il il 2030.

Il metano soffre sotto i colpi dell’elettrico, tecnologia fortemente sostenuta dalla politica comunitaria, che ha relegato le auto a gas in un angolino alla stregua dei vituperati motori Diesel: sono infatti conteggiate come veicoli a combustibile fossile nel bilancio della CO2 dell'intera flotta sotto cui ogni costruttore deve tenersi.

Le auto elettriche e ibride plug-in, invece, contano come veicoli a zero emissioni. Pertanto permettono ai costruttori di centrare evitare le salatissime multe in programma e, peraltro, con volumi di vendita in grande crescita. 

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