VW Electric for all: l'ondata tedesca nell’auto elettrica di massa parte da Dresda

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Il gruppo Volkswagen mostra la propria rivoluzione elettrica su piattaforma MEB, con l’intento di rinverdire i fasti del Maggiolino nel dopoguerra e della Golf a fine secolo. 550 Km di range, 30 minuti per la carica veloce e listino da circa 25mila euro
18 settembre 2018

Siamo volati in Sassonia, dove nella cosiddetta Fabbrica di vetro a Dresda, quelli di Volkswagen non producono più la berlinona Phaeton (e la Bentley Flying Spur) ma mostrano a tutti come sarà la mobilità elettrica degli anni ‘20 e ‘30 in chiave tedesca. A illustrare il tutto in un’ambientazione pulitissima e trasparente (si vede l’assemblaggio delle e-Golf) c'è una fitta schiera di funzionari e dirigenti impegnati nel reparto E-Mobility VW e noi a bocca aperta, quasi, ascoltiamo osservando come ci credono, vedendo gli esempi che scorrono a margine: immagini e filmati di Maggiolini, Bulli e Golf che, nelle varie generazioni, hanno popolato l'Europa e non solo.

Nella Fabbrica di vetro anche una elettrica da gara VW
Nella Fabbrica di vetro anche una elettrica da gara VW

Da nicchia a best-seller?

Perché il parallelo è netto e voluto, quasi promesso: essere autori di una nuova generazione di auto, elettriche, di massa (non come le altre, sinora). Prendendo alla lettera verrebbe quasi un po' da temere, se fossimo costruttori rivali. Ma andiamo con ordine, affrontiamo in questo secondo capitolo (dei cinque dedicati su Automoto.it) la tematica generale, quelle due lettere ID che corrispondono a una gamma di vetture ma di unico pianale, elettrico e modulare: MEB. La tanto citata nuova piattaforma modulare, meno complessa di quanto si creda, non riguarderà (e farà guadagnare) solo Volkswagen, perché l'obiettivo è avere 10 milioni di veicoli su base MEB negli anni a venire per i vari Marchi. 150.000 come solo target VW nel 2020, 1 milione nel 2025 e via di questo passo fino al termine di una lunga, elettrizzante, carriera. Ben 27 modelli di auto su base MEB entro il 2022 per i marchi del gruppo, dalla compatta al Van.

Cifre impressionanti, pensando soprattutto al mercato tricolore. Vien da domandarsi se tutti i mercati siano pronti a recepire questa ondata elettrica che i tedeschi hanno programmato. I numeri che sfogliano in Volkswagen sono quelli di un trend non omogeneo ma sempre crescente e non solo in Cina o Norvegia, anche negli Stati Uniti e nell'Europa (+64% a livello globale lo scorso anno). Quella vecchia Europa dove VW vuole piazzare una gamma di macchine elettriche accessibili, a prezzo sostenibile ma pienamente connesse: ovvero piene di servizi che lo stesso gruppo tedesco potrà man mano incrementare (e vendere). Proprio sui servizi integrati nell’auto i tedeschi sono pronti a crescere molto, poiché le ID sono auto semplici nel concetto meccanico ma ricche di hardware potente, aggiornabile a vita, più di uno Smartphone. Le batterie? Modulo unico e modulare, simile per tutta la gamma, in cui cambia solo la quantità degli elementi interni per variare le prestazioni; target 10 km di range per ogni minuto di ricarica. Il Responsabile della E-Mobility Thomas Ulbrich: “Renderemo popolari le auto elettriche e cercheremo di attrarre più persone possibili. La MEB è uno dei progetti più importanti nella storia Volkswagen, una pietra miliare tecnologica simile al passaggio dal Maggiolino alla Golf”.

Un pianale MEB semi-allestito: è molto semplice, leggero e spazioso
Un pianale MEB semi-allestito: è molto semplice, leggero e spazioso

In estrema sintesi i punti rilevanti sono dei modelli ben congeniati e semplici da gestire, con autonomia massima di ben 550 km e potenziale ricarica in mezz'ora (all’ 80%). Per questa gamma elettrica di massa, ID, il prezzo da cui si partirà pare sia quello di una Golf Diesel ben allestita, azzardiamo un listino Germania da poco meno di € 25.000, secondo quanto fatto trasparire. Sarebbe una best seller tra gli EV sicuramente, nulla a che vedere con le poche e-Golf che si vedono oggi ed escono per metà proprio da qui, dalla Fabbrica di vetro di Dresda. Da queste parti, la mobilità elettrica è molto più incentivata che da noi: a Dresda si visita la fabbrica, vedendo come nasce un EV, scoprendo i passi fatti rispetto alla prima Golf elettrica del 1976 (percorreva massimo 50 Km) e persino usandole in prova, le e-Golf di oggi. Per ricaricare, oltre le colonnine rapide (di Ionity) le Volks-Wallbox, un sistema sostenibile teoricamente (dipende da fonti e potenze) a casa propria per usare le ID in tratte cittadine o lavorative limitate: una notte sola a settimana.

Il modulo batterie MEB
Il modulo batterie MEB

Made in Germany

Come già detto, la produzione della Volkswagen ID, comincerà a Zwickau a fine 2019, oltre che a Dresda, per espandersi dalla Sassonia a molti altri stabilimenti della Germania: Wolfsburg (sviluppo e test) Braunschweig (batterie) Salzgitter (rotori e statori) e Kassel (sistema di trazione). Gli investimenti sono pesanti e poiché in genere i tedeschi non scherzano, fanno pensare le parole di Ulbrich, che potrebbero, se veritiere, fare dimenticare del tutto il dieselgate: “Stiamo sfruttando le opportunità e allo stesso tempo creando importanti economie di scala. 10 milioni di veicoli in tutto il Gruppo saranno basati su questa piattaforma. È la colonna portante economica e tecnologica dell’auto elettrica per tutti’”.

Per il responsabile E-Mobility Christian Senger, le auto su MEB saranno le prime elettriche completamente connesse con versatilità totale che milioni di persone potranno permettersi. Tenuta di strada, grazie alla batteria piatta nel pianale e volume interno ampio, sono i pregi promessi di tutte le auto su piattaforma MEB. Di pianale, batterie e ricarica in dettaglio, vi parliamo però ancora nei prossimi articoli, in uscita su Automoto.it.

La Fabbrica di vetro VW, a Dresda
La Fabbrica di vetro VW, a Dresda
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