WEC 2015, 6 Ore di Shanghai: alta tensione in Cina

WEC 2015, 6 Ore di Shanghai: alta tensione in Cina
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  • di Nicola Villani
È il rush finale del WEC. Porsche ha 53 punti di vantaggio sull’Audi e potrebbe conquistare in anticipo il Campionato del Mondo Costruttori. 1 solo punto a separare Hartley, Bernhard e Webber di Porsche dal trio Audi Tréluyer, Fässler e Lotterer nella lotta per il Titolo Piloti
  • di Nicola Villani
29 ottobre 2015

È lo Shanghai International Circuit il teatro del nuovo big match tra Audi e Porsche: la Casa di Stoccarda, con una serie di quattro vittorie consecutive delle 919 Hybrid da Le Mans in poi, si trova al vertice della classifica iridata con 53 lunghezze di vantaggio sugli avversari, quando restano ancora 88 punti da distribuire. In ogni gara di 6 Ore se ne possono collezionare al massimo 44: 25 e 18 con una doppietta (che a Porsche è riuscita a Le Mans, Nürburgring e Fuji) più 1 punto per la pole position. Potrebbero festeggiare in anticipo e, per la prima volta dal 1986,  Porsche vincerebbe un titolo mondiale nell’automobilismo.

 

C’è molto più equilibrio nella lotta per il Titolo PilotiTimo Bernhard, Brendon Hartley e Mark Webber sono per la prima volta in testa alla classifica dopo aver vinto le ultime tre gare. L’equipaggio della Porsche n°17 precede di 1 solo punto quello dell’Audi n°7, salito sul podio ad ogni corsa quest’anno con due vittorie all’attivo, Silverstone e Spa-Francorchamps: ne restano ancora 52 da catturare.

 

Anche il circuito cinese è uscito dalla matita di Hermann Tilke. Il suo layout  di 5.451 m conta nove curve a destra e sette a sinistra, e un rettilineo lungo 1.300 metri che unisce le curve 13 e la 14: lì il motore di una LMP1 spinge al massimo per circa 20 secondi. Considerando il rettilineo dei box, lungo 700 metri, e altri tratti altrettanto veloci, i powertrain funzionano a pieno regime per circa il 53% del giro. Il resto del tracciato è costituito appunto da 16 curve piuttosto lente, alcune delle quali, nel primo settore, richiedono una macchina molto agile. Molte di esse tendono a chiudere  e i piloti spesso devono lottare con il  sottosterzo. Le prime due curve di fatto possono essere considerate come un’unica lunga svolta cieca a destra, “a chiocciola”, che tende ad avvolgersi su se stessa: si entra a velocità molto elevata e si esce molto lenti e serve molta trazione. Ci sono alcuni punti che sono fondamentali per fare un buon giro: per esempio la veloce curva 13, leggermente inclinata, che costringe gli pneumatici a carichi crescenti accelerando verso il lungo rettilineo successivo: uscire bene significa avere una buona chance di sorpasso alla frenata che immette sul tornante, spesso teatro di grandi duelli.

WEC 2015 Fuji dom (27)
La Porsche n.17 di Bernhard, Hartley e Webber è in testa alla classifica piloti


Anche la posizione del tracciato pone una sfida quanto meno originale: si trova infatti in una zona industriale, vicino a vari stabilimenti, alcuni dei quali destinati alla produzione di cemento. La concentrazione di particelle di polvere nell’aria è perciò molto elevata e influisce direttamente sulle condizioni dell’asfalto, già molto abrasivo, e sul tasso di usura degli pneumatici. Il consumo delle gomme sarà uno dei fattori chiave del weekend: questa volta potranno usare 8 set di slick per la gara, quindi non sarà sempre necessario fare dei doppi stint, ma sarà fondamentale ottenere una performance costante dagli pneumatici, anche in un singolo turno di guida, dove spesso si deve attaccare nel traffico. La gomma più sollecitata è l’anteriore sinistra. Il grande Allan McNish di Audi detiene ancora il primato sul giro con una LMP1, in 1’47’’442, mentre a Sébastien Buemi, fresco vincitore del primo round della Formula E a Pechino, appartiene il record del miglior giro in gara, in 1’48’’694, stabilito l’anno scorso.

 

Come detto, Porsche potrebbe chiudere anticipatamente il discorso iridato tra i Costruttori, ma dovrà vedersela con l’Audi che è diventata più forte e al Fuji sono stati più difficili da sconfiggere. Per quanto riguarda la lotta per la pole non ci dovrebbe essere storia: le 919 Hybrid le hanno conquistate tutte e sei finora, compresa la prima fila della griglia di partenza. Hanno vinto quattro gare di fila su circuiti molto diversi tra loro, dimostrando la versatilità del loro prototipo. Ormai hanno imparato a preparare al meglio il set-up con il nuovo pacchetto aerodinamico ad alto carico delle 919 e a Shanghai dovrebbero optare per una soluzione simile a quella usata al Fuji. Il lungo rettifilo di 1300 metri sarà un punto decisamente a loro favore.La seconda 919 Hybrid di Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb, come già visto in Giappone, avrà il compito di raccogliere più punti possibili perché il Titolo Costruttori  resta una priorità.

Le prime due curve di fatto possono essere considerate come un’unica lunga svolta cieca a destra, “a chiocciola”, che tende ad avvolgersi su se stessa: si entra a velocità molto elevata e si esce molto lenti e serve molta trazione

 

In Casa Audi potranno contare sullo straordinario trio che ha già vinto il Titolo mondiale nel 2012: Marcel Fässler, André Lotterer e Benoît Tréluyer, gli unici capaci di salire sul podio ad ogni gara del Campionato. Stagione in crescendo anche per l’altro equipaggio con la R18 e-tron Quattro n°8, Lucas di Grassi, Loïc Duval e Oliver Jarvis, che nella seconda parte della stagione hanno lottato spesso per un posto sul podio, che sono riusciti finalmente ad ottenere ad Austin; al Fuji è stato Duval a firmare il miglior giro in gara. Anche la Casa degli Anelli può contare su un nuovo pacchetto aerodinamico che nell’ultima gara li ha resi più competitivi. Tra un round e l’altro stanno lavorando tantissimo per ridurre il gap sulla Porsche e anche nelle ultime Qualifiche in Giappone i risultati si sono visti. Come sempre punteranno anche sulla loro efficienza ai box, dove svettano per la velocità nei pit stop, con cambi gomme sempre molto rapidi.

Dal 2012 la Toyota è sempre salita sul podio a Shanghai, vincendo proprio quell’anno e poi nel 2014, ma questa volta sarà molto più dura.  Magari spereranno di nuovo nella pioggia, che nell’ultima gara gli ha consentito di lottare con gli altri nella prima ora del round del Fuji. Per ciò che abbiamo visto finora, le TS040 Hybrid si troveranno in difficoltà sui lunghi rettifili, quindi dovranno trovare tanta velocità in curva per compensare un po’. Per Mike Conway sarà la prima volta su questa pista con una LMP1, dopo l’esperienza del 2013 su una LMP2.

WEC 2015 Fuji sab (9)
Toyota deve sperare nella pioggia per poter essere ai livelli di Porsche e Audi

 

Nei team LPMP1 privati, a Shanghai cambia un equipaggio di Rebellion Racing : sulla R-One n°13 arriva il “rookie” Mathéo Tuscher, che sarà al fianco di Dominik Kraihamer e Alexandre Imperatori negli ultimi due round. Il team svizzero da il benvenuto ad un proprio giovane connazionale che corre da due stagioni in GP3 Series, dopo aver ottenuto il secondo posto nel campionato di Formula 2 nel 2012. Per questo talentuoso 18enne sarà tutto nuovo: dal prototipo LMP1 ai pit stop e il traffico in pista con auto dalle prestazioni diverse. Conosce però il tracciato, perché ci corse nella Formula Abarth asiatica. Nel frattempo Daniel Abt sarà impegnato con la Formula E. Per l’altro equipaggio, sulla n°12 Nicolas Prost e Mathias Beche hanno ottenuto la loro prima vittoria stagionale in Giappone davanti agli avversari del team ByKolles, che ha già vinto due volte con Simon Trummer e Pierre Kaffer. 

 

In LMP2 torna il team tedesco Pegasus Racing: protagonisti da due stagioni nell’European Le Mans Series, sono alla seconda apparizione nel WEC dopo quella alla 24 Ore di Le Mans. Sulla loro Morgan-Nissan n°29 gli unici due piloti cinesi al via, David Cheng e Ho-Pin Tung, campioni in carica dell’Asian Le Mans Series, raggiunti dal britannico Alex Brundle. Il loro prototipo è l’unico della classe a montare pneumatici Michelin. C’è anche il debutto di Tom Dillmann, al posto di Vincent Capillaire, con Nelson Panciatici e Paul Loup Chatin sull’Alpine A450b del team Signatech, che ha conquistato al Fuji il suo primo piazzamento a podio nel WEC. Per il francese Dillmann sarà la prima volta su un prototipo LMP2 ma in monoposto va molto forte: ha vinto il titolo della F3 tedesca nel 2010, è stato grande protagonista in GP2 Series e quest’anno ha fatto una gran bella stagione nella Formula Renault 3.5 Series, con pole position e podi.

Stagione in crescendo anche per l’altro equipaggio con la R18 e-tron Quattro n°8, Lucas di Grassi, Loïc Duval e Oliver Jarvis, che nella seconda parte della stagione hanno lottato spesso per un posto sul podio

 

Nella classifiche del Campionato il team G-Drive Racing e l’equipaggio della Ligier-Nissan n°26, Sam Bird, Julien Canal e Roman Rusinov, dopo la loro terza affermazione ottenuta al Fuji precedono di 12 punti il KCMG. Il team di Hong Kong, dopo la dura battaglia in terra giapponese con gli avversari, terminata con un incidente e il ritiro, intende riprendersi la leadership di campionato. Per i vincitori di Le Mans questa è la gara di casa, la più importante: l’ORECA 05 – Nissan sarà di nuovo affidata a Richard Bradley, Matt Howson e Nick Tandy, pronti al riscatto. Gli americani dell’Extreme Speed Motorsport stanno diventando più competitivi e la Ligier-Honda n°30 di Ryan Dalziel, Scott Sharp e David Heinemeier Hansson, al quarto posto nelle ultime due gare, punta al primo podio del 2015. Sulla Morgan n°43 del Team SARD Morand Oliver Webb e Pierre Ragues avranno ancora al loro fianco il canadese Chris Cumming. Già sul podio a Spa-Francorchamps, tenteranno di ripetersi. Hanno dimostrato di avere il potenziale per raggiungere un posto sul podio anche i britannici dello Strakka Racing: alla Nissan-Gibson di Nick Leventis, Jonny Kane e Danny Watts manca anche un po’ di fortuna.

WEC 2015 Fuji dom (29)
Il tracciato di shanghai sarà terreno di scontro anche per la categoria LMGTE

 

In LMGTE Pro, la Ferrari è al comando del Campionato Costruttori GT, ma non ha mai vinto in passato a Shanghai. Il Campionato GT Squadre vede al comando la Porsche, mentre il loro Richard Lietz è solo in testa a quello Piloti GT. L’Aston Martin ha vinto nel 2012 e nel 2013, staccando anche tre pole position consecutive sul tracciato cinese. Ma il “Balance of Performance” è a loro sfavorevole e per questo motivo non ci sarà nemmeno al via la Vantage V8 n°95.

 

Stefan Mücke non sarà al fianco di Darren Turner e Jonny Adam sulla n°97. In LMGTE Am domina la scena il team SMP Racing e l’equipaggio della Ferrari 458  n°72, con 39 punti di vantaggio.  Ma della grande lotta tra le GT avremo modo di approfondire il discorso in occasione delle Qualifiche.

 

Ecco il Programma del fine settimana:

Venerdì 30 Ottobre
Prove Libere 1  03h30
Prove Libere 2  08h30

 

Sabato 31 Ottobre
Prove Libere 3  02h00
Qualifiche  LMGTE  06h30
Qualifiche  LMP  07h00

 

Domenica 1 Novembre
Gara    04h00

 

Potrete assistere alla 6 Ore di Shanghai in Tv Live su EUROSPORT International dalle 4 della domenica mattina fino alle 10,15 con il commento del sottoscritto e di Marco Petrini.


Oppure potete vederla anche sul web in streaming su www.fiawec.com

Foto: Manrico Martella

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