WEC 2015: la sfida finale del Bahrain

WEC 2015: la sfida finale del Bahrain
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  • di Nicola Villani
La 6 Ore del Bahrain è l’ultimo round del WEC: il Mondiale Endurance deve ancora assegnare 8 titoli iridati. Il più importante se lo giocano Porsche e Audi. Ferrari e Porsche ai ferri corti in LMGTE Pro
  • di Nicola Villani
18 novembre 2015

Quest’anno, e per la seconda volta dal 2012, tocca alla gara del Bahrain chiudere il sipario su una delle stagioni più entusiasmanti di sempre nella storia dell’endurance. All’ultimo round in Cina, con una gara d’anticipo, Porsche ha conquistato il Titolo Costruttori grazie alla sua quinta vittoria consecutiva e alla terza doppietta della stagione. Ora però i riflettori saranno puntati sulla lotta per il Titolo Piloti nelle LMP1. Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard della Porsche, grazie anche al successo di Shanghai, hanno un vantaggio di 12 punti su André Lotterer, Marcel Fässler e Benoît Tréluyer di Audi, capaci di salire sul podio in tutte e 7 le gare finora disputate. E ci sono ancora 26 punti in palio. 


Dopo aver vinto le ultime quattro gare, i tre portacolori della Casa di Stoccarda sembrano decisamente i favoriti, ma in una corsa di 6 ore può succedere di tutto e i  loro avversari, già campioni del mondo nel 2012, ci proveranno in tutti modi fino all’ultimo giro. Entrambi gli equipaggi potranno contare molto sui loro compagni di squadra, come è già successo negli ultimi round: sulla 919 Hybird n°18 ci saranno Romain Dumas, Marc Lieb e Neel Jani e sulla R18 e-tron Quattro n°8 vedremo di nuovo Lucas di Grassi, Oliver Jarvis e Loïc Duval, iridato nel 2013. 

 

Questa sarà l’ultima gara da Campioni del Mondo per la Toyota, che non vede l’ora di chiudere i battenti di questa deludente stagione, per tornare nel 2016 con un nuovo prototipo più competitivo.  Cercheranno di chiudere l’annata con onore i campioni uscenti Anthony Davidson e Sébastien Buemi, affiancati da Kazuki Nakajima sulla TS040 Hybrid n°1.  Stesso obiettivo per i compagni di squadra della n°2, sul gradino più alto del podio un anno fa: Stéphane Sarrazin, Mike Conway (che qui ha vinto anche in LMP2) e Alex Wurz prossimo al ritiro. Per quest’ultimo in questi giorni ci sono “rumors” che dicono che starebbe trattando per diventare il team principal della Manor in F1

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Ultima uscita per la Toyota TS040 Hybrid. La Casa giapponese il prossimo anno schiererà un prototipo più performante

 

Il fuoriclasse austriaco detiene ancora il record del giro più veloce in gara su questo circuito, stabilito nel 2013 con l’indimenticata Toyota TS030 Hybrid in 1’42”170. Audi ha vinto questa gara nell’edizione inaugurale del 2012 e Toyota nelle due successive. E questa volta? 

La situazione tra i privati

Tra i team Privati LMP1 gli elvetici del Rebellion Racing hanno già messo in bacheca il Trofeo riservato ai Team e quello dei Piloti, conquistato da Nicolas Prost e Mathias Beche sulla Rebellion R-One-AER n°12, con la seconda vittoria stagionale ottenuta a Shanghai. Nick Heidfeld avrebbe dovuto essere di nuovo con loro in questo ultimo appuntamento, ma il tedesco ex F1, già assente in Giappone e in Cina per i suoi impegni nella Formula E, si è infortunato ai legamenti di una mano proprio nel più recente round del campionato 100% elettrico a Putrajaya, in Malesia. Sull’altra R-One, la n°13, Alexandre Imperatori, Dominik Kraihamer e Matheo Tuscher cercheranno di negare il secondo posto in campionato agli avversari del team Bykolles. 

LMP2: duello per il titolo tra G-Drive Racing e KCMG

C’è grande attesa anche per il duello in LMP2 tra i team G-Drive Racing e KCMG, che si giocheranno i Titoli Piloti e Team: Roman Rusinov, Sam Bird e Julien Canal, sulla Ligier JS P2 Nissan n°26 del team russo, hanno 16 punti di vantaggio su Matt Howson e Richard Bradley, vincitori di classe a Le Mans con l’Oreca 05 Nissan n°47 della squadra di Hong Kong.  Con loro ci sarà di nuovo Nick Tandy, che la 24 Ore l’ha vinta con la Porsche.


Ormai fuori dai giochi per il titolo dopo il ritiro all’ultimo giro per incidente in Cina, Ricardo Gonzalez, Pipo Derani e Gustavo Yacaman, sull’altra vettura del G-Drive, sono attualmente al terzo posto in classifica: staccati di 18 lunghezze dal KCMG,  tenteranno l’ardua impresa di regalare al team una doppietta in campionato. Signatech Alpine, due volte campioni dell’European Le Mans Series, hanno dato vita a un finale di stagione in crescendo, con un secondo posto al Fuji e la loro prima vittoria nel WEC a Shanghai: l’ultima affermazione dell’Alpine nel Campionato del Mondo Vetture Sport risaliva al lontano 1975 nella 1000 km del Mugello, con Jean-Pierre Jabouille e Gérard Larousse sulla gloriosa A441 turbo. Ora Nelson Panciatici, Paul-Loup Chatin e Tom Dillmann inseguiranno la seconda vittoria iridata con l’Alpine A450B Nissan n°36. 

L’ultima affermazione dell’Alpine nel Campionato del Mondo Vetture Sport risaliva al lontano 1975 nella 1000 km del Mugello, con Jean-Pierre Jabouille e Gérard Larousse sulla gloriosa A441 turbo

 

Puntano al podio anche i due equipaggi dell’Extreme Speed Motorsports: Scott Sharp, Ryan Dalziel e David Heinemeier Hansson sulla Ligier JS P2 HPD n°30 e i compagni di squadra Ed Brown, Johannes van Overbeek e Jon Fogarty sulla n°31. Dopo una stagione a dir poco disastrosa, il team britannico Strakka Racing spera di finire meglio almeno l’ultima corsa con la Gibson 015S Nissan n°42 affidata, come sempre, a Danny Watts, Jonny Kane e Nick Leventis. Sperano in un podio anche Pierre Ragues, Oliver Webb e Christopher Cumming, sulla Morgan Evo Nissan n°43 del team SARD Morand. Per quest’ultimo round si aggiunge all’entry list il team russo AF Racing (già conosciuto come SMP Racing ) con la BR01-Nissan affidata a Mikhail Aleshin, Nicolas Minassian e David Markozov.  

Il punto delle GT

In LMGTE Pro sarà l’ennesimo big match tra Ferrari e Porsche, che si contendono i Titoli riservati ai Costruttori GT e quello dei Piloti. La Scuderia di Maranello, che ha già vinto tre volte, ha solo 4 punti di vantaggio sugli avversari tedeschi. Al vertice della classifica Piloti c’è Richard Lietz, al via sulla Porsche 911 RSR n°91 del Team Manthey, affiancato dal danese Michael Christensen, che è staccato di 18 lunghezze, a causa della sua assenza a Spa per un impegno con Porsche negli States. I veri contendenti sono James Calado e Davide Rigon, sulla Ferrari 458 Italia n°71 di AF Corse, a 20 lunghezze dal leader del campionato. 

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Ferrari e Porsche si contendono il titolo 2015 tra le GTE Pro


I campioni in carica Gianmaria Bruni e Vilander, sulla Ferrari n°51 di AF Corse, sono a 2,5 punti dai loro compagni di squadra e, con 26 punti ancora disponibili, hanno una piccola speranza matematica di poter difendere il titolo. Entrambi gli equipaggi delle “Rosse” avranno comunque bisogno di una vittoria e di una buona dose di fortuna. Sull’altra 911 del team Manthey, la n°92, i francesi Frédéric Makowiecki e Patrick Pilet, dopo quattro podi nelle ultime quattro gare, sperano di terminare altrettanto bene questo 2015. 

 

Aston Martin Racing, seppur fuori dalla lotta iridata, potrebbe fare da ago della bilancia tra i due rivali. Assente a Shanghai, torna il trio danese della Vantage V8 n°95, Christoffer Nygaard, Marco Sorensen e Nicki Thiim.  Sulla GT britannica n°97 ci saranno Darren Turner e Jonny Adam e sull’Aston n°99 Fernando Rees, Alex MacDowall e Richie Stanaway. Su questo tracciato, la Ferrari è imbattuta in questa classe, grazie a Toni Vilander, che ha vinto nel 2012 con Giancarlo Fisichella  e nelle due edizioni successive con Gianmaria Bruni. 

 

In LMGTE Am sarà un “derby in famiglia” tra due Ferrari: la n°72 di SMP Racing, con Andrea Bertolini, Victor Shaytar e Aleksey Basov, che vantano ben 19 punti di vantaggio sull’equipaggio della n°83 di AF Corse di Rui Aguas, François Perrodo e Emmanuel Collard.  Il team russo potrebbe aggiungere nel proprio palmares questo nuovo successo a quello ottenuto quest’anno alla 24 Ore di Le Mans e al titolo 2014 dell’European Le Mans Series. 

 

L’unico pilota di casa in gara è Khaled Al Qubaisi, che spera di ripetere davanti al proprio pubblico la performance ottenuta a Austin, dove è salito sul secondo gradino del podio con la Porsche 911 RSR n°88 del team Abu-Dhabi Proton Racing: con lui ci saranno Klaus Bachler e il “rookie” Marco Mapelli, al posto di  Christian Ried. Il nostro grande talento, quest’anno vice campione nel Campionato Italiano Gran Turismo con Audi Sport Italia, debutta nel WEC dopo aver partecipato con questa squadra a una gara dell’European Le Mans Series.

 

Christian Ried raggiunge Patrick Long e Marco Seefried sulla Porsche n°77 del Dempsey Proton Racing e sostituisce proprio Patrick Dempsey, assente per impegni cinematografici. Il team vanta un secondo posto a Le Mans e una vittoria alla 6 Ore del Fuji. Non hanno raccolto alcun punto a Le Mans e per questo non possono più lottare per il titolo Pedro Lamy, Paul Dalla Lana e Mathias Lauda, nonostante 4 pole position, due vittorie e 3 podi conquistati con l’Aston Martin Vantage n°98. 


Teniamo d’occhio anche la gara di Francesco Castellacci, al via con Roald Goethe e Stuart Hall sull’Aston n°96. Sperano in un podio, e meriterebbero anche di più, i nostri Paolo Ruberti e Gianluca Roda con la Chevrolet Corvette n°50 di Larbre Competition. Torna con loro per l’ultimo round Kristian Poulsen, campione 2014 LMGTE Am. 

Il punto tecnico

Per quest’ultima gara il Comitato della FIA ha deciso alcuni aggiustamenti al Balance of Performance: le Aston Martin Vantage V8, sia in Pro che in Am, tornano alla loro configurazione tecnica d’inizio stagione, quindi monteranno restrittori dell’aria più larghi di 0,3 mm, tornando al valore originario di 29.1 mm di diametro, come a Silverstone e Spa Francorchamps. Questa decisione arriva dopo l’assenza a Shanghai dell’Aston n°95, per la mancanza di competitività dovuta alle decisioni più recenti sul BoP… Inoltre, le Aston Martin e le Porsche 911 RSR, solo in Am, aumentano il proprio peso minimo di 5 kg. 

 

Il Bahrain International Circuit è lo stesso usato dalla Formula Uno ed è un tracciato dal layout piuttosto impegnativo: lungo 5,412 km, ha 15 curve (9 a destra e 6 a sinistra). I rettifili più lunghi sono seguiti da curve molto lente, dove è fondamentale avere una buona trazione e ciò mette sotto stress in particolare le gomme posteriori; anche le frenate saranno piuttosto critiche. Le curve più veloci, soprattutto nel secondo settore, richiedono un buon carico aerodinamico. E’ circondato dal deserto, i cui venti portano la sabbia a ricoprire l’asfalto riducendone così l’aderenza, in particolare all’inizio di ogni sessione.


Dopo la gara texana di Austin, anche questa 6 Ore partirà alle tre del pomeriggio (ora locale) e terminerà alla sera, avvalendosi però dello spettacolare impianto d’illuminazione, usato parzialmente due anni fa e completamente operativo già nel 2014. Questo significa che le temperature, sia dell’aria sia dell’asfalto, continueranno ad abbassarsi nel corso della gara. Nonostante l’asfalto molto abrasivo che contraddistingue la pista, questo fattore verrà in parte mitigato dal calo progressivo delle temperature, che inciderà sul degrado degli pneumatici e che influenzerà anche le strategie. 

 

Ecco il Programma (ora italiana):

 

Giovedì 19 Novembre
Prove Libere 1  13:15
Prove Libere 2  17:30

 

Venerdì 20
Prove Libere 3  09:00
Qualifiche LMGTE  15:00
Qualifiche LMP  15:30

 

Sabato 21
Gara     13:00


Potrete vedere l’intera gara online sull’Eurosport Player oppure in streaming su www.fiawec.com, e in Tv l’ultima ora della gara è in programma dalle 18:00 Live su EUROSPORT International con il commento di Marco Petrini. 

Foto: Manrico Martella

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